Due contributi di Vittorio Agnoletto: l'Aids e il Parlamento europeo, il G8 di Genova e De Gennaro



Care/i,
spero di fare cosa gradita nell'inviarvi un mio articolo, pubblicato da il
manifesto pochi giorni fa, su un episodio credo molto significativo
svoltosi al Parlamento Europeo, e che riguarda il Fondo globale per la
lotta all'Aids, Tbc e malaria. Di seguito, vi mando anche un'intervista che
ho rilasciato a La stampa sul G8 di Genova ed in particolare sulla figura
di Gianni De Gennaro.
Buona lettura,
saluti solidali
Vittorio Agnoletto


L'intervento, il manifesto pagina 2, giovedì 21 giugno 2007

L'onore del governo, innanzitutto

Vittorio Agnoletto

Dell'AIDS non gliene frega nulla, l'importante è non criticare il governo.
Bambini, donne e uomini possono continuare a morire di AIDS a migliaia, ma
l'importante é che non vi sia alcun atteggiamento di critica nei confronti
del primo ministro. E guai a chi ricorda gli impegni assunti a livello
internazionale dall'Italia. Tacere, obbedire e applaudire. Quasi vi fosse
ancora un reato di lesa maestà. Quello che era vero ieri non lo é più oggi.
Quello che ieri era un genocidio oggi va affrontato con un invito
sussurrato sottovoce a Prodi. Se poi non lo ascolta, se promette una, due,
tre, quattro volte senza mantenere la parola data che importa? Tanto gli
africani non votano nel nostro bel Paese. E se qualcuno osa deplorare un
simile comportamento allora é un nemico del popolo che vuole far cadere il
governo e riconsegnare l'Italia nella mani di Berlusconi.
Così può essere sintetizzata la posizione del nascente Partito democratico.
Ieri a Strasburgo si é votata la relazione "sugli obiettivi di sviluppo del
millennio previsti dell'ONU" il cui mancato raggiungimento condanna
centinaia di migliaia di africani a morire di fame, povertà e malattie. Al
paragrafo 9, che osservava come l'Italia non avesse rispettato gli accordi
europei di destinare lo 0,33% del PIL agli aiuti ai Paesi in Via di
Sviluppo, ho proposto il seguente emendamento orale: il Parlamento Europeo
"deplora che il governo italiano non abbia ancora versato al Fondo globale
per la lotta contro l'Aids, la TBC e la malaria i 260 milioni dei quali é
debitore per le quote 2006-2007 e invita il governo italiano a saldare in
tempi brevi tale debito".
Alcuni deputati Ds hanno cercato prima di impedire il voto ma senza
raggiungere il quorum dei 40 parlamentari (numero necessario per impedire
la presentazione di un emendamento orale) e poi hanno orientato tutto il
gruppo socialista europeo a votare contro.  Esempio seguito dalla
maggioranza del gruppo popolare con il risultato che l'emendamento non é
passato. La giustificazione dei parlamentari diessini é semplice:
l'emendamento "deplora" il comportamento del governo e quindi non potevano
votarlo.
Cosa dovevo scrivere, che il Parlamento Europeo prega, scongiura il capo
del governo di mantenere le promesse e sua bontà di versare quanto dovuto
secondo gli accordi internazionali?
Eppure la verità é ampiamente conosciuta: i governi Berlusconi e Prodi non
hanno versato la quota del 2006 e il governo di centrosinistra non ha
nemmeno messo a bilancio quella del 2007; Prodi, negli ultimi 8 mesi, ha
dispensato molte promesse nessuna delle quali rispettata.
Ognuno é libero di rinunciare alla propria capacità critica e può scegliere
di congelare la sua autonomia di pensiero per cinque anni  o fino a quanto
durerà il suo governo, ma nessuno può pensare di imporre a milioni di
persone la rinuncia ad una dimensione fondante dell'essere umano. E se
questa volontaria autodecapitazione comporta la morte di migliaia di
persone allora si é colpevoli.
E se si crede che con un simile comportamento si possa garantire una lunga
vita al governo di centrosinistra, allora sarà bene aspettarsi tragiche
sorprese perché non sono numerosi gli elettori del centrosinistra che sono
disposti a comportarsi come le tre famose scimmiette: non vedo, non sento e
non parlo.
Oggi non ho bisogno di molti altri ragionamenti per capire perché il
governo Prodi é precipitato nelle elezioni amministrative.
Cosa c'entra con tutti noi, con le lotte e le speranze di questi anni una
politica pronta a sacrificare ogni cosa, e in questo caso non si tratta
solo di valori e idee, pur di restare nei posti di comando?

La stampa, intervista di Maria Grazia Bruzzone a Vittorio Agnoletto,
pag.10, lunedì 25 giugno 2007-06-25

"Da Violante assurda difesa di De Gennaro"

«Trovo inaccettabile che un ex magistrato come Violante faccia di tutto per
ridimensionare e negare la verità dei fatti di Genova, ignorando che
episodi di quella gravità non possono avvenire per caso. E dopo le
testimonianze del vicequestore Fournier non può continuare a opporsi a una
commissione parlamentare di inchiesta che era nel programma dell'Unione».
Dopo l'intervista di Luciano Violante a La stampa Vittorio Agnoletto,
portavoce del «Genoa Social Forum» durante il vertice del G8 del 2001, oggi
eurodeputato del Prc, risponde all'esponente Ds e rivolge accuse pesanti al
capo della Polizia uscente Gianni De Gennaro che «non si può continuare a
coprire perchè ha avuto grandi meriti nella lotta contro la mafia».
La verità dei fatti non la sta cercando la magistratura?
«É vero. ma quella di Violante è un'assoluzione a priori del capo della
Polizia. Vorrei sapere se costruire prove false come l'immissione di
molotov nella scuola Diaz, dove non c'erano; se inventarsi un'aggressione
con tanto di accoltellamento, possono essere definiti un «meccanismo
puramente burocratico». E vorrei sapere se l'idea di Polizia che Violante
ha, è quella che massacra 93 persone mentre dormono. E se queste
responsabilità - penali - possono essere semplicemnte addebitate solo a chi
ha commesso quei fatti, facendo finta di non capire che se decine e decine
di poliziotti si comportano così, è perchè gli è stato in qualche modo
garantito il sostegno dei superiori».
Violante sostiene che la magistratura indaga da sei anni e non ha trovato
nulla a carico di De Gennaro.
«Dice anche che l'accusa al capo della Polizia di aver istigato a
testimoniare il falso gli sembra poco credibile, invece di rispettare il
lavoro dei magistrati. A me non sembra poco credibile. Perchè De Gennaro
rappresentava l'insieme delle forze dell'ordine, aveva la delega totale su
tutti gli aspetti di sicurezza del G8 da parte del governo Berlusconi. Con
lui infatti avemmo tre incontri ufficiali. Dopo di che mi comunicò che
dovevo tenere i contatti col vicecapo Andreassi. E a mezzanotte, quando
dovetti correre davanti alla Diaz, chiamai Andreassi chiedendogli cosa
stavano facendo. Mi rispose (la telefonata è a verbale) "É stato deciso"».
Deciso da chi? Non poteva essere stata una decisione politica?
«E da parte di chi? L'azione alla Diaz non è stata fatta dalla polizia di
destra. I reparti entrati lì avevano alle spalle storie pesanti nella
gestione dell'ordine pubblico, ma la catena di comando rispondeva a De
Gennaro e ai suoi uomini».
Sono accuse gravi.
«I fatti di quei giorni sono precisi, e Violante non può far finta di
ignorarli. Venerdì 20 luglio gli assalti alle Tute bianche li fecero i
Carabinieri all'insaputa della Polizia. Tutte le registrazioni, che
finalmente anche Minoli e Matrix hanno trasmesso, dimostrano che i
Carabinieri, secondo le indicazioni della Questura, dovevano andare a
fermare i Black-block. invece fecero finta di non sentire i messaggi e
attaccarono le Tute bianche. E nella sala regia dei Carabinieri c'era Fini».
Quel venerdì.
«Quella sera, con centinaia di feriti, un morto e il sindaco che accusava
le forze dell'ordine di non aver difeso la città dai Black-block, de
Gennaro era politicamente finito, anche perchè era stato nominato dal
centrosinistra. La giornata di sabato - questa sì è un'opinione - è la
cartina di tornasole del modo in cui De Gennaro si garantisce la
sopravvivenza».