Il Comando Africom sarà trasferito a Rota. O a Napoli…



Il Comando Africom sarà trasferito a Rota. O a Napoli…
 
 
di Antonio Mazzeo
 
 
La stampa spagnola rivela i piani di trasferire a breve nella base di Rota (Cadice), il Comando per le operazioni delle forze armate Usa in Africa. Ma la decisione non è stata ancora presa. C’è in ballo la concreta possibilità che Africom arrivi a Napoli.
 
 
Il Pentagono vuole stringere i tempi e mettere con le spalle al muro l’amministrazione che sarà eletta alle prossime presidenziali degli Stati Uniti. Il quotidiano spagnolo El Paìs ha rivelato che il nuovo comando delle forze armate Usa per le operazioni nel continente africano (Africom), inaugurato ufficialmente l’1 ottobre 2008 a Stoccarda (Germania), potrebbe essere presto trasferito nella base aeronavale di Rota (Cadice). Date le difficoltà d’incontrare in Africa basi adeguate e sufficientemente sicure per insediare il nuovo comando militare, la scelta della grande installazione che sorge nella regione meridionale della penisola iberica appare la più plausibile per avvicinare il più possibile al continente i centri di comando e controllo di Africom. In vista del trasferimento dei comandi a Rota, aggiunge El Paìs, il comandante statunitense per le operazioni in Africa, generale William Kip Ward, si è incontrato a Madrid, nel giugno 2008,
con il capo di Stato maggiore della difesa spagnolo, Felix Sanz Roldán.
A rendere ancora più credibile l’ipotesi, El Paìs riporta quanto dichiarato dallo stesso generale Ward, il 9 ottobre 2008, in occasione di un briefing con la stampa statunitense. Lamentando i tagli al bilancio della Difesa da parte del Congresso, l’alto ufficiale ha confermato che “altre località europee, come la Stazione Navale di Rota, potrebbero servire come “key hubs” per le operazioni di Africom”. 
La rivelazione ha generato forti critiche tra le organizzazioni sociali andaluse e la forza politica di Izquierda Unida. Il parlamentare Ignacio García (IU), ha definito “gravissima” la scelta d’insediare il comando Africom a Rota . “E’ un’atrocità che il governo spagnolo permetta l’utilizzazione di una parte del nostro territorio per operazioni in Africa di natura sconosciuta”, ha affermato il parlamentare. “Per l’ampiezza operativa che gli Stati Uniti sembrano voler dare a Rota è presumibile che si produrrà nella base un aumento degli attracchi di sottomarini nucleari, di altre unità navali a propulsione nucleare, e il possibile immagazzinamento di armi senza controllo e che potranno avere effetti nocivi per la salute”.
A nome del governo ha prontamente risposto la parlamentare socialista andalusa Mamen Sánchez, portavoce della Commissione difesa del Congresso dei Deputati. “L’esecutivo di Rodríguez Zapatero non dispone di alcuna informazione, né ufficiale, né ufficiosa, sull’intenzione degli Stati Uniti di convertire la base aeronavale congiunta ispano-statunitense di Rota in una delle sedi Africom”, si legge nella nota a firma della parlamentare. “L’unica cosa che sappiamo è che il Congresso statunitense ha approvato un budget di 226 milioni di dollari per installare la sede centrale di Africom a Stoccarda. E se avesse avuto altra intenzione in territorio spagnolo, il Governo Usa avrebbe dovuto comunicarlo e chiedere autorizzazione al Ministro della difesa, come è previsto nel Trattato bilaterale che abbiamo sottoscritto”.
Questione chiusa, dunque, per il governo spagnolo.
Ma a rafforzare la tesi Rota-Africom è giunta subito dopo l’intervista rilasciata ad una testata locale di Cadice dal presidente del “Comité de impresa” dell’installazione aeronavale, José María Sapido. “Posso confermare che abbiamo ricevuto le ispezioni dei comandi nordamericani relativamente alla questione di Africom”, ha dichiarato l’alto rappresentante militare. José María Sapido ha però fatto che la decisione non è stata ancora presa in via definitiva, “perché si stanno soppesando le possibilità di ubicare il comando a Rota o Napoli”.
Se Africom non venisse insediato in Spagna finirà dunque nel capoluogo partenopeo, dove sono già operativi numerosi comandi delle forze aeree e navali degli Stati Uniti e della Nato. Negli ultimi anno lo scalo aereo di Capodichino è stato ammodernato ed ampliato per permettere le soste ai voli operativi dei velivoli Us Navy e Us Air Force, mentre il porto di Napoli e quello di Gaeta sono utilizzati permanentemente – come Rota – dalle unità navali e dai sottomarini a capacità nucleare Usa. Ma aldilà di quella che sarà la scelta definitiva del Pentagono è inequivocabile che le infrastrutture militari Usa in Campania rispondono pienamente alle caratteristiche dei “key hubs” che il generale William Kip Ward preannuncia di realizzare in sud Europa per facilitare le operazioni Africom.    
Ancora una volta è una testata spagnola a rivelare i piani d’uso del territorio italiano per le future operazioni di guerra di Washington. Era già successo per il Comando di Sorvegliana Terrestre della Nato AGS che Usa e Italia chiedono di attivare a Sigonella, Sicilia. Dalla stampa statunitense si era appreso delle decisioni d’installare gli aerei senza pilota “Global Hawk” a Sigonella e la stazione terrestre del sistema satellitare MUOS a Niscemi (Caltanissetta)

. E mai una volta che il governo italiano abbia sentito il dovere di presentarsi in Parlamento.