07/04/2009 - Giornata Internazionale dell’ONU per il genocidio in Rwanda



 

Giornata Internazionale dell’ONU per il genocidio in Rwanda

Roma, Martedì 7 Aprile 2009

Fiaccolata in Piazza Farnese Ore16.30

Al Teatro Piccolo Eliseo Evento a partire Ore 18.00

PROGRAMMA

18.00-18.30: Breve discorso di apertura e presentazione degli ospiti a cura del

Presidente dell’Associazione Bene Rwanda Françoise Kankindi


18.30-19.30: Performance “Silence for Rwanda” memoria di un genocidio, di e

con Niccolò Rinaldi Segretario Generale aggiunto al Parlamento Europeo, dal

libro "L'invenzione dell'Africa - un viaggio, un dizionario“; video e musica di

Claudio Boncompagni; Marie Delfino, Beatrice Santini: voce; Luca Becorpi:

clarinetti; Elvira Muratore: violoncello; Alessandro Moretti: fisarmonica.


19.30-20.30: Video sul tema del premio Nobel Dario Fo e la Signora Franca Rame


20.30-21.00: Poesia di Lance Hanson poeta americano cheyenne, autore

dell'inedito “Years ago homeless in a San Francisco rainstorm", ispirato a

Se questo è un uomo" di Primo Levi.


21.00-22.00: Testimonianza di Yolande Mukagasana, sopravvissuta al

genocidio, autrice del libro “La morte non mi ha voluto” e vincitrice della

Menzione Onorevole” dell’UNESCO per l’educazione alla pace. La scrittrice

risponderà, insieme ad altri superstiti, alle domande del pubblico


LA STORIA

Nell’estate del 1994, mentre l’attenzione mediatica internazionale era concentrata

sui mondiali di calcio negli Stati Uniti, in Rwanda si consumava una delle più grandi

tragedie della storia moderna: nel giro di tre mesi, tra il 6 aprile e il 19 luglio 1994

circa un milione di Rwandesi sono stati uccisi nel genocidio dei Tutsi e nello

sterminio degli Hutu moderati.

Un omicidio ogni dieci secondi avveniva sotto gli occhi della comunità

internazionale che ignorò le richieste d’aiuto del Generale Romeo Dallaire,

comandante della missione di pace dell’Onu. La maggior parte degli organi

d’informazione riferiva di “scontri tribali tra selvaggi”.

La realtà era complessa, aveva a che vedere principalmente con la complessità

dell’eredità post-coloniale.

Già nel 1959, nel ‘63, nel ’73, nel ’90 e nel ’92 la popolazione Tutsi era stata vittima

di persecuzioni e massacri organizzati da regimi che forzarono successivamente

una gran parte della popolazione all’esilio.

Indagare le cause scatenanti di un genocidio, i sistemi di occultamento, il ruolo dei

media e delle organizzazioni internazionali governative e non, servirà a

comprendere, attraverso il caso del Rwanda, genesi e meccanismi che rischiano di

ripetersi nel continente africano e nel mondo.

Il genocidio dei Rwandesi Tutsi costituisce un evento di primaria rilevanza nel

panorama storico del Novecento. Purtroppo però, silenzio, abbandono dei

sopravvissuti e negazionismo in parte continuano ancora.

L’Associazione Bene-Rwanda vuole offrire un contributo di conoscenza all’opinione

pubblica internazionale e testimoniare che si oppone alla “cultura del genocidio”.

E’ inoltre orgogliosa di organizzare eventi culturali di impegno civico come cittadini

del mondo con partner quali scrittori, giornalisti, artisti, esponenti della politica e

della cultura internazionali.