Bil'in (22-22 Aprile): dichiarazione finale e resoconto della manifestazione



-------- Messaggio Originale  --------
Da: Assopace Jerusalem <jerusalem at assopace.org>

Sotto il resoconto della manifestazione di chiusura della conferenza, a
seguire e in allegato la dichiarazione di chiusura in italiano e in inglese.
Ulteriori approfondimenti sulla conferenza a questo link:
http://www.globalproject.info/art-19673.html


_Ramallah_ 25 aprile 2009,
ieri si e' conclusa la quarta conferenza di Bil'in sulla resistenza
popolare nonviolenta contro il muro. La manifestazione conclusiva e'
stata molto partecipata, piu' di trecento persone, tra palestinesi(anche
molte donne), internazionali, israeliani, tutti vestiti con una
maglietta "Goodbye Basem", per ricordare Basem Abu Rahmah, assassinato
una settimana fa proprio nella manifestazione settimanale a Bil'in.
Prima ancora di riuscire ad avvicinarci al tracciato del muro, i soldati
israeliani hanno iniziato a lanciare lacrimogeni sui manifestanti. La
marcia ha cominciato a ritirarsi per poi ritornare ad avvicinarsi al
tracciato del muro.
Obbiettivo dichiarato era costruire una tomba simbolica con una lapide
che ricordasse la Basem, proprio nel luogo dove e' morto.
Si iniziava la costruzione della tomba, venivamo coperti da gas e bombe
sonore, si indietreggiava e poi si ritornava sul luogo, per continuare
il lavoro, ovviamente lungo. Dolore per la memoria di chi non c'e' piu'e
rabbia si mescolavano continuamente nei volti delle persone, delle
donne, dei ragazzi...
La pioggia dei gas era davvero incessante, alla fine della giornata 25
feriti, colpiti dai candelotti o che hanno perso i sensi a causa delle
inalazioni. L'esercito ha anche ripetutamente usato una sirena
assordante per stordire i manifestanti, non si riusciva a rimanere in
zona senza coprirsi le orecchie, e anche cosi' era dura...
Alla fine la tomba e' stata costruita, ma e' inutile nasconderlo, la
rabbia dei ragazzi di Bil'in per la perdita del loro compagno Basem era
grande, e si e' trasformata in un lancio fitto di sassi, che ha
provocato una risposta violenta da parte dell'esercito, che alla fine e'
entrato nei campi di Bilin e ha arrestato un ragazzo del comitato popolare.
A quel punto e' iniziata la lotta per ottenere la sua liberazione.
Abbiamo cercato in tutti i modi do ottenerla, attraverso un sit-in
pacifico davanti al tracciato del muro, con una una delegazione di
donne, con una madre palestinese sola, tutto finiva con scariche di
bombe sonore e gas...siamo rimasti li' ancora un po' e alla fine, alle
16.45 (la manifestazione era cominciata alle 13.15) hanno liberato il
ragazzo arrestato.
Ci siamo messi a festeggiarlo, con saluti e abbracci, e proprio in quel
momento, in modo a dir poco sadico, hanno lanciato la bomba che permette
a 70 candelotti lacrimogeni di partire contemporaneamente. Questa bomba
ci ha completamente circondato, qualcuno e' fuggito tra i campi, in
molti siamo caduti a terra, incapaci di respirare, di vedere, di muoverci.

Nonostante tanta violenza, a fine manifestazione il comitato popolare di
Bilin ha elencato quelli che secondo loro sono stati comunque i
risultati politici ottenuti. Non e' stato usato il tipo di candelotto
particolarmente violento che ha ucciso Basem, alla fine hanno liberato
il ragazzo che avevano arrestato, e sopratutto si e' riusciti a
costruire la tomba in memoria di Basem.

Piccole vittorie in un paese che ha ancora tanto da lottare davanti a se.
*
Riccardo, Martina e Carla per il Tavolo Italiano Interventi Civili di Pace*

*Quarta conferenza internazionale di Bil'in sulla resistenza nonviolenta
in memoria di Bassem Abu Raham
22-24 Aprile 2009
- Dichiarazione finale -*
(English follows)

Concludendo la nostra conferenza di oggi, ricordiamo il nostro amico e
compagno di lotta, Bassem Abu Rahma, che è stato ucciso dall'esercito
israeliano venerdì scorso durante la manifestazione pacifica
settimanale. I nostri cuori e le preghiere vanno alla sua famiglia e gli
auguriamo la pace in questi tempi difficili. I nostri pensieri e
preghiere sono anche con Tristan Anderson e la sua famiglia. Tristan, un
attivista della solidarietà americano, è stato colpito e gravemente
ferito dall'esercito israeliano il mese scorso mentre era in visita al
villaggio di Ni'lin.
La quarta Conferenza di Bil'in per la resistenza nonviolenta si svolge
quest'anno in una fase critica del conflitto israelo-palestinese. Quando
la violenza e l'oppressione israeliana contro il popolo palestinese per
costringerlo alla sottomissione si è intensificata, con un governo
israeliano estremista salito al potere, e la leadership palestinese
divisa e indebolita in modo inaccettabile.
I palestinesi di Gaza stanno ancora soffrendo per l'impatto del barbaro
attacco israeliano chiamato operazione "Piombo Fuso" e per l'inumano
blocco imposto alla Striscia da anni ormai. In Cisgiordania, le autorità
israeliane hanno intensificato i loro sforzi soprattutto per la pulizia
etnica nella zona di Gerusalemme, attraverso espropriazione di case,
uccisioni sistematiche, detenzioni, la costruzione d'insediamenti e la
costruzione del Muro dell'Apartheid.
Attraverso un elaborato sistema di controllo di oltre 600 checkpoint
militari e centinaia di demolizioni di case ordinate dai militari, la
confisca e il blocco dei terreni, Israele sta creando attivamente fatti
sul terreno che renderanno impossibile qualsiasi soluzione pacifica del
conflitto.
Di fronte a questa dolorosa realtà, il popolo palestinese deve
continuare a sviluppare la sua resistenza popolare per proteggere i suoi
diritti fondamentali alla vita e alla libertà e per realizzare le sue
aspirazioni di un futuro di pace, come il resto del mondo.
I partecipanti della Quarta Conferenza di Bil'in per la Resistenza
Nonviolenta ribadiscono il loro impegno per la difesa dei diritti del
popolo palestinese: sostenendo e promuovendo le forme di resistenza
popolare in tutti i Territori Palestinesi Occupati, incoraggiando la
leadership palestinese e la società civile ad assumere un ruolo più
attivo nel movimento di resistenza popolare, promovendo la cultura della
resistenza e il movimento per Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni
(BDS) contro Israele, unendo il popolo palestinese geograficamente e
politicamente, coinvolgendo i palestinesi della Striscia di Gaza nel
movimento popolare e aiutando a superare il blocco e l'isolamento
attuale, e facendo crescere la consapevolezza della realtà quotidiana
dei palestinesi che soffrono sotto l'occupazione attraverso visite sul
campo.
I partecipanti alla Conferenza sottolineano l'importanza della
resistenza popolare come strategia efficace per resistere
all'oppressione. Recentemente, diverse campagne di resistenza popolare
nei Territori Palestinesi Occupati sono stati avviati o estesi. I
partecipanti hanno discusso gli sviluppi in Ni'lin, Al-Ma'sara, nella
Valle del Giordano, a sud di Hebron e a Bil'in come modelli di
resistenza popolare efficaci. A tutto ciò si affiancano gli importanti
sviluppi nel movimento BDS a livello internazionale. In Francia e in
Canada, disegni di legge sono stati depositati contro coloro che
traggono profitto dall'occupazione e dagli insediamenti. La campagna di
boicottaggio nata a New York contro il costruttore di insediamenti Lev
Leviev, si è diffusa nel Regno Unito e Norvegia.

Sulla base del dibattito della conferenza e dei workshop, i partecipanti
hanno deciso di adottare le seguenti strategie unitarie come base per i
lavori del movimento di resistenza popolare:
*- Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele (BDS)*
1. Tenere conferenze di organizzazione all'interno delle diverse regioni
attive nella campagna BDS per coordinare iniziative e campagne BDS.
2. Basandosi sulla risoluzione adottata dal Forum Sociale Mondiale
tenuta il gennaio scorso, si è deciso di tenere la Giornata d'azione
Globale BDS il 30 marzo di ogni anno, che coincide anche con la Giornata
della Terra.

*- Promozione della responsabilità giuridica per i crimini di guerra*
1. Intensificare a livello locale e internazionale le campagne popolari
per perseguire i criminali di guerra israeliani.
2. Coordinare la società civile palestinese e le organizzazioni dei
diritti umani in Europa e negli Stati Uniti coinvolte nel perseguire i
criminali di guerra israeliani.

*- Diffondere e sostenere la resistenza popolare nonviolenta*
1. Creare un comitato di coordinamento, che includa i rappresentanti dei
comitati popolari che hanno partecipato alla conferenza al fine di
facilitare la l'attuazione delle conclusioni della Conferenza annuale
sulla Resistenza Popolare di Bil'in e per sostenere la resistenza popolare.
2. Aumentare il coordinamento tra i comitati popolari.
3. Fornire dati accessibili sulle attività del movimento palestinese di
resistenza popolare.
4. Raggiungere i mezzi di comunicazione, presentando soprattutto le
storie di successo del movimento di resistenza popolare.
5. Condividere le esperienze e gli insegnamenti di altri movimenti
popolari in tutto il mondo.
6. Differenziare il ruolo del movimento popolare da quello dei partiti
politici e delle fazioni dell'Autorità Palestinese.

*- Costruire un movimento internazionale di solidarietà con la Palestina*
1. Migliorare il coordinamento dei gruppi della società civile
internazionale che lavorano per la solidarietà con la resistenza
popolare nonviolenta, attraverso iniziative trasversali, come i gruppi
di lavoro per la Palestina del Forum Sociale Mondiale.
2. Rafforzare la comunicazione, la capacità di lobbying e di
sensibilizzazione dei movimenti di solidarietà centrate sul rispetto del
diritto internazionale e dei diritti umani in Palestina, e fare più
pressione sui governi e politici stranieri.
3. Entrare a far parte del movimento BDS, promuovendo il commercio equo
con la Palestina, respingendo il rafforzamento degli accordi di
cooperazione tra la Unione Europea e Israele e chiedendo la sospensione
di tali accordi fino a quando Israele continuerà a violare il diritto
internazionale.
4. Fare pressione sui governi e i parlamenti di tutto il mondo per
costringerli a prendere posizione contro l'assedio di Gaza, trattenendo
i criminali di guerra israeliani perseguibili nei tribunali
internazionali (incluso il Tribunale Russell per la Palestina) ed
evidenziare la voce dei gruppi israeliani contro l'occupazione che
denunciano tali crimini.
5. Rinforzare altre iniziative internazionali per: contrastare il
commercio delle armi con Israele, proteggere i prigionieri palestinesi,
promuovere progetti di gemellaggio con città/università/campi profughi
palestinesi, inviare corpi civili di pace nei Territori Palestinesi
Occupati e organizzare visite sul campo di politici, avvocati, giornalisti.

I partecipanti chiedono quanto segue:

*A livello palestinese*
1. il raggiungimento dell'unità nazionale, che è un prerequisito per la
liberazione nazionale.
2. seri sforzi da parte del presidente e del governo palestinese per
attuare la sentenza di condanna del muro da parte della Corte
Internazionale di Giustizia del 9 luglio 2004 e la successiva
risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
3. il sostegno al movimento di resistenza popolare da parte della
leadership e dei funzionari palestinesi e una ferma presa di posizione
contro la giudaizzazione e la pulizia etnica di Gerusalemme, e contro
l'espansione degli insediamenti e la costruzione del Muro dell'Apartheid.
4. Il coinvolgimento di tutte fazioni nazionali palestinesi sulla
resistenza popolare, soprattutto attraverso il movimento BDS.

*A livello di israeliano*
1. il rafforzamento delle relazioni con i gruppi pacifisti israeliani
che si uniscono alla resistenza popolare palestinese contro
l'occupazione e l'oppressione.
2. il rifiuto di tutte le forme di normalizzazione e l'isolamento di
coloro che vi sono coinvolti.

*A livello internazionale*
1. l'istituzionalizzazione dei rapporti tra il movimento popolare
palestinese di resistenza e gli attivisti di solidarietà internazionale
e l'invito di più attivisti ad aderire e sostenere il movimento.
2. la richiesta a tutte le organizzazioni, i sindacati, gli attivisti
per la pace e delle istituzioni della società civile internazionali di
presentare la "narrazione" palestinese che è testimone di prima mano e
di lottare contro la propaganda israeliana che disumanizza il popolo
palestinese.

_Infine, i partecipanti della Conferenza hanno deciso che la Conferenza
Internazionale sulla resistenza nonviolenta di Bil'in si terrà nel mese
di aprile di ogni anno.
_

*The Fourth Bil'in International Conference on Non-Violent Resistance
under the name of Bassem Abu Rahma
April 22-24, 2009
- Closing Statement -

*
As we conclude our conference today, we remember our friend and fellow
in struggle, Bassem Abu Rahma, who was killed by the Israeli army last
Friday during the weekly peaceful demonstration. Our hearts and prayers
go out to his family and we wish them peace in these hard times. Our
thoughts and prayers are also with Tristan Anderson and his family.
Tristan, an American solidarity activist, was shot and seriously injured
by the Israeli army last month while he was visiting Ni'lin village.
The Fourth Bil'in Conference for Non-Violent Resistance is held this
year at a critical stage of the Palestinian-Israeli conflict. As Israeli
violence and oppression against the Palestinian people to force it into
submission has intensified, and an extremist Israeli government ascended
to power, the Palestinian leadership is unacceptably divided and weakened.
Palestinians in Gaza are still suffering from the impact of the barbaric
Israeli attack on them in Operation Cast Lead and the inhumane blockade
imposed on the Strip for years now. In the West Bank, the Israeli
authorities have intensified its ethnic cleansing efforts especially in
the Jerusalem area, through house evictions, systematic killings,
detentions, settlement building and the construction of the Apartheid
Wall. Through an elaborate control system of more than 600 military
checkpoints and hundred of military orders of house demolitions, land
confiscation and blockade, Israel is actively creating facts on the
ground that shall render any peaceful settlement of the conflict impossible.
Facing this painful reality, the Palestinian people must continue and
develop their popular resistance to protect their basic rights to life
and freedom and realize their aspirations of a peaceful future, like the
rest of the world.
The participants of the Fourth Bil'in Conference for Non-Violent
Resistance are committed to the rights of the Palestinian people
through: supporting and promoting popular forms of resistance throughout
the occupied Palestinian territories, encouraging the Palestinian
leadership and civil society to assume a more active role in the popular
resistance movement, promoting the culture of resistance and the
Boycott, Divestment and Sanctions (BDS) movement against Israel,
unifying the Palestinian people geographically and politically through
involving Palestinians the Gaza Strip in the popular movement and
helping overcome the blockade and isolation, and raising the awareness
of the daily realities of Palestinian suffering under the occupation
through field visits.
The participants of the Conference emphasize the importance of the
popular resistance as an effective strategy to resist oppression.
Recently, several popular resistance campaigns throughout the occupied
Palestinian territories have been launched or expanded. The participants
discussed the developments in Ni'lin, Al-Ma'sara, the Jordan Valley,
Southern Hebron and Bil'in as models of effective popular resistance.
This is complemented by important developments in the BDS movement on
the international level. In France and Canada, law suits have been filed
against those who benefit from the occupation and settlements. The New
York-based boycott campaign against settlement-builder, Lev Leviev, has
spread to the UK and Norway.

Based on the discussion in the Conference and the workshops, the
participants have decided to adopt the following unifying strategies as
a basis for the work on the popular resistance movement:
*
· Boycott, Divestment and Sanctions Against Israel (BDS)*
1. Holding organizing conferences within the different regions active in
BDS to coordinate BDS campaigns and initiatives.
2. Based on the resolution adopted by the World Social Forum this past
January, it was decided to hold the Global BDS Day of Action on March 30
of each year, which also coincides with Land Day.
*
· Promoting legal accountability for war crimes*
1. Intensifying the popular campaigns locally and internationally to
prosecute Israeli war criminals.
2. Coordinating between the Palestinian civil society and human rights
organizations in Europe and the US involved in prosecuting Israeli war
criminals.

*· Spreading and supporting the popular nonviolent resistance*
1. Creating a coordination committee including representatives of the
popular committees who attended the conference in order to facilitate
the implementation of the conclusions of the Bilín Annual conference on
Popular Resistance and to support the popular resistance.
2. Increasing the coordination between the Popular Committees.
3. Providing accessible data on the activities of the Palestinian
popular resistance movement.
4. Reaching out to media, focusing on success stories of the popular
resistance movement.
5. Sharing experiences and learning from other popular movements around
the world.
6. Differentiating between the role of the popular movement and that of
the Palestinian Authority political parties and factions.

*· Building an international movement in solidarity with Palestine*
1. Improving coordination of international civil society groups working
in solidarity with the popular nonviolent resistance, through
transversal initiatives like the working groups of the World Social
Forum for Palestine.
2. Strengthening communication, advocacy and lobbying capacity of the
solidarity movements focusing on respect of international law and human
rights in Palestine, and putting more pressure on foreign governments
and politicians.
3. Joining the BDS movement, promoting fare trade relationships with
Palestine, rejecting the upgrading of cooperation agreements between the
European Union and Israel and asking for suspension of such agreements
till Israel violates international law.
4. Pressing governments and parliaments worldwide to take a position
against the siege on Gaza, holding Israeli war criminals accountable in
international tribunals (including a Russell Tribunal for Palestine) and
highlighting the voice of Israeli anti-occupation groups who denounce
those crimes.
5. Empowering other international initiatives to: contrast arms trade
with Israel, protect Palestinian prisoners, promote twinning projects
with Palestinian towns/universities/refugee camps, send civilian peace
teams to the Occupied Territories and organize field visits of
politicians, lawyers, journalists.

The participants also demand the following:

*· On the Palestinian level*
1. Achieving national unity, which is a prerequisite for national
liberation.
2. Serious efforts by the Palestinian president and government to
implement the ruling of the International Court of Justice of July 9,
2004 and the subsequent UN General Assembly resolution.
3. Supporting the popular resistance movement by the Palestinian
leadership and officials and taking a firm stance against the
Judiaization and ethnic cleansing of Jerusalem as well as the expansion
of the settlements and the construction of the Apartheid Wall.
4. The endorsement by the Palestinian national factions of the popular
resistance, namely BDS movement.

*· On the Israeli level*
1. Strengthening the relations with Israel peace groups that join the
Palestinian popular resistance against the occupation and oppression.
2. Rejecting any and all forms of normalization and isolating those
involved in it.

*· On the International level*
1. Institutionalizing the relations between the Palestinian popular
resistance movement and international solidarity activists and inviting
more activists to join and support the movement.
2. Calling on all the international organizations, unions, peace
activists and civil society institutions to present the Palestinian
narrative as they witnessed first hand and combat the Israeli propaganda
that dehumanizes the Palestinian people.

_Finally, the participants of the Conference decided that Bil'in
International Conference on Non-Violent Resistance will be held in April
of each year._