L'assalto sanguinoso alle navi pacifiste ed i venti di guerra che spirano



 

La marina israeliana ha assaltato nella notte il convoglio di navi Freedom Flotilla con a bordo volontari delle ong internazionali che si stavano dirigendo verso la Striscia per forzare il blocco e portare aiuti umanitari ai palestinesi.

Le notizie sono confuse ed in attesa di più presise conferme, ma pare che proditori spari ed uso di gas da parte dei militari israeliani (è risibile ed incredibile la giustificazione di una aggressione armata da parte della "flotilla") abbiano provocato molti morti (almeno una 15ina) e decine di feriti tra i pacifisti.

Le obiettrici e gli obiettori alle spese militari e nucleari piangono le vite spezzate dei generosi volontari, "colpevoli" di voler portare cibo e medicinali ad una popolazione civile illegalmente rinchiusa in una prigione a cielo aperto.

Si uniscono alle proteste, attuate in forma pacifica e democratica, davanti alle ambasciate israeliane in Italia e in Europa.

Ed insieme denunciano i tamburi di guerra che rullano in Medio Oriente, dove è probabile che scatti tra breve il blitz israeliano contro gli impianti atomici dell'Iran, contro gli stessi piani statunitensi che hanno appena fatto approvare all'ONU un impegno per la denuclearizzazione di tutto il Medio Oriente.

Coordinamento Fermiamo chi scherza col fuoco atomico
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