a settembre il deposito atomico



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Da: locosm at tin.it
Data: 25-ago-2010 12.52 PM
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Leggiamo oggi (25 agosto 2010) sul Sole 24 Ore che, con Carmine Fotina, si occupa delle "misure in cantiere per la ripresa":
"I prossimi mesi sono densi di impegni sul fronte della politica energetica, considerata una delle principali leve per lo sviluppo industriale. In attesa di un ministro titolare (continua l'interim del premier Berlusconi), il sottosegretario Stefano Saglia sta portando avanti i principali dossier.
Sintetizza così le tappe verso il nucleare: "Entro ottobre il Consiglio dei Ministri dovrà approvare il documento sulla strategia nucleare. Mi auguro che a quel punto si sia sciolto anche il nodo dela nomina del Cda dell'Agenzia per la sicurezza. Contestualmente spero venga definito anche il Cda della Sogin".
Serviranno poi due delibere Cipe: una sulle tecnologie scelte per i nuovi impianti, l'altra sulla costituzione dei consorzi industriali.
Ma sull'energia c'è altro che bolle in pentola. "Entro il 5 dicembre - dice Saglia - andrà approvato il decreto legislativo che recepirà la direttiva europea sulle fonti rinnovabili. Con questo strumento metteremo ordine al settore degli incentivi per l'eolico e biomasse. Introdurremo un nuovo meccanismo meno oneroso sulle bollette ma comunque generoso, soprattutto se confrontato con altri paesi".
Sullo stesso quotidiano, a pag. 19, troviamo l'approfondimento sui siti nucleari contenuto in un articolo di Jacopo Giliberto dal titolo: "A settembre il deposito atomico".
L'articolo è riportato integralmente nel file allegato.
Ne estraiamo un passo: "Entro un mese la Sogin dovrebbe consegnare la mappatura dei luoghi potenzialmente idonei a ospitare il parco tecnologico con deposito atomico. La mappatura conterrà un elenco delle località adatte in via teorica. Poi si seguirà la via già adottata anche all`estero.
Invece di fare come a Scanzano Ionico (Matera), dove la scelta fu decisa dall`alto e le proteste paralizzarono il progetto, la Sogin in questo caso emanerà un bando di gara tra i comuni idonei
".
Sul fronte della "mappa delle centrali" Saglia non si sbilancia più di tanto ripetendo le "indicazioni di massima". Più preciso, invece, Federico Testa, responsabile energia del PD, di area nuclearista (che non va confuso con l'ex presidente di Legambiente Chicco Testa, altro esponente "democratico" sfegatatamente pro-atomo): "Servono grandi masse d`acqua fresca in prossimità di potenti linee di alta tensione. Il Po di oggi non ha più abbastanza portata per assicurare acque di raffreddamento a diverse centrali di grossa taglia. Quindi potrà essere ospitato sulle rive del fiume un compatto reattore Ap1000 del secondo raggruppamento, quello franco-tedesco. Probabilmente sostituirà una delle vecchie centrali a Caorso (Piacenza) o Trino Vercellese. Le altre saranno sul mare".
L'articolo si conclude con il solito gioco del toto-centrali: "Ipotesi ancora aperta per Monfalcone (Gorizia). Quasi certe per ospitare due Epr affiancati, le aree costiere del demanio militare nelle maremme tra Grosseto e Viterbo, a nord della centrale di Montalto di Castro. E pare interessata la Sardegna, dove la crisi della grande industria energivora (Alcoa, Eurallumina, Ottana) potrebbe essere compensata dal ricorso all`atomo, forse tra il Sulcis e l`immenso demanio militare della zona di Teulada. Un altro polo nucleare potrebbe essere confermato nella zona del Garigliano, vicino a Sessa Aurunca (Caserta)".
 
Alfonso Navarra - Coordinamento "FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO" - c/o Campgna OSM-DPN, via Mario Pichi, 1 - 20143 Milano
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