Il potere è potere



Il potere è potere

Come riportato da la Repubblica del 16/1/11, il figlio di Ronald REAGAN ha rivelato in merito a  suo padre che “nel terzo anno della sua elezione cominciai a vedere i primi segni di preoccupazione”. Sta parlando dell’Alzheimer che nel 1983 dà i suoi segnali sul Presidente del maggiore impero economico-militare. Potere: rischiare sulla testa inconsapevole di tutti la vita nel e del pianeta.

Oppure, per stare qui ai nostri giorni, si può analizzare il comportamento di un giornale come la stessa Repubblica in merito al referendum di Mirafiori. I commenti in prima pagina sono venuti fuori a partire dal pezzo di Ezio MAURO, pubblicato il 14/1, giorno stesso in cui da alcune ore erano iniziate le votazioni; poi Massimo GIANNINI pubblica il 15/1 il suo commento dal titolo “Mirafiori, il patto diseguale”, cioè vien fuori al mattino subito dopo la conta notturna dei risultati; entrambi presentano un punto di vista critico e dentro i contenuti. Ma perché non pubblicare tali commenti quando sarebbero stati più utili per farsi un’idea, un po’ prima quindi del voto referendario? Per me anche qui c’entra il potere. 
(Nel contempo, do però atto a Repubblica di aver fatto il suo lavoro in merito alle inchieste sul potere di Berlusconi, fino alle ultime rivelazioni riguardanti i riti da paura del Bunga-Bunga)

A proposito, la prima notizia dei GR Rai del 16/1 ha riportato senza contraddittorio che Berlusconi considera una “gravissima intromissione nella vita privata del premier” l’indagine dei giudici in merito ai reati compiuti sulle minorenni; ciò la dice lunga riguardo a quale manipolazione sui cervelli è artefice il potere. 
Allora, se si capisce bene: è sufficiente chiudere una porta a chiave per far quello che si vuole e la legge ne rimane fuori? Siamo quindi passati dal Bunga-Bunga alla lecita jungla privata-individuale?

O anche, è potere far passare attraverso le forche caudine del merito studenti e precari dell’università, guardandosi bene dal farne alcun riferimento per professori e deputati della Repubblica? 
L’Università di Bologna d’abitudine fa raffigurare con un busto scultoreo i suoi Magnifici rettori a fine mandato, ma questo non incide più di tanto sul deficit pubblico di 31.000 euro per ogni cittadino italiano; più che di potere, qui sa tanto di cattivo gusto.


Con il Ministro degli interni (nonché con quello dell’economia) la Lega tiene materialmente in mano l’Italia; tenendo sempre in piedi un vago discorso sulla secessione non spinge più di tanto ma fa sapere di avere l’arma (vedere come si sta spaccando il Belgio).

Oggi in Medio oriente il modo diretto per destabilizzare i propri paesi, in mano agli eserciti degli occupanti e ai loro accoliti, è quello di farsi saltare in aria in luoghi pubblici. I martiri ovviamente non hanno la possibilità di avvicinarsi a nessun militare. 
Se la Resistenza italiana avesse perso, i partigiani sarebbero rimasti nel pensiero comune e sui libri di scuola dei terroristi, così come venivano chiamati da fascisti, tedeschi e buona parte della popolazione. 
Ci vorranno ancora decenni affinché si possa analizzare cosa è stata la lotta armata degli anni 70-80 in Italia, con qualche decina di migliaia di persone, negli anni, più o meno in qualche modo ad essa collegate. Ma perché su queste cose nessuno che abbia accesso ai mass media ne parla? E qui sta il potere; perché se chiunque ne parlasse seppur liberamente una prima volta, alla seconda gli verrebbero a mancare contatti e contratti. 

Un sistema politico non può permettersi di essere messo in discussione o in pericolo ad ogni elezione. Piuttosto, invece, man mano che si evolve lavora, lima ed elimina tutti quei punti che possono danneggiarlo e quindi regolamenta sempre più, sempre meglio entro se stesso. Alla fine in Parlamento non ci sono rappresentanti di operai, precari, ceti deboli, disoccupati o anche di mamme e papà. Soggetti che metterebbero potenzialmente le cose in gioco. La Democrazia reale è rappresentata da molti avvocati (ancora ben in attività), qualche ex giudice, figli di deputati, familiari di alcuni tipi di vittime, belle donne, qualche imprenditore e politici di professione. 
  

Come scrive Bernard MANIN in Principi del governo rappresentativo: “[Le elezioni] selezionano le persone che ricopriranno una carica (esattamente come farebbe l’estrazione a sorte), ma allo stesso tempo legittimano il loro potere e creano nei votanti un sentimento di obbligo e di impegno nei confronti di coloro che hanno designato.”  


E scrive Slavoj Zizek in Dalla tragedia alla farsa: "...nelle nostre società, la sinistra critica finora è riuscita solo a sporcare coloro che stanno al potere, mentre il punto reale è castrarli...". Continua lo studioso di Lubiana: "Morale della storia: il tempo del ricatto moralistico liberal-democratico è finito. Non dobbiamo più continuare a giustificarci; mentre loro farebbero meglio a iniziare a farlo presto".

I Centri sociali e i Movimenti sono stati soppressi o ridotti a una non-realtà priva d’importanza sociale oggettiva; essi da tempo sono impediti a sottrarre spazi di autonomia agli apparati di dominio. I partiti politici di sinistra – una volta commesso l’errore di contribuire a ciò – sono rimasti senza relazione con la vita reale e in balia di Capitale e Stato, che non hanno e non possono avere altro scopo che la rispettiva e reciproca opera di conservazione.

18/1/11 – Leopoldo BRUNO