Alternative nonviolente. CSDC




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From: "Centro Studi Difesa Civile (CSDC)" <info at pacedifesa.org>
Date: Mon, 29 Aug 2011 16:24:52 
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Subject: Pacedifesa - Foglio informativo del Csdc n.2/2011 - Anno X











 Pacedifesa

            Foglio informativo del Centro Studi
Difesa Civile

  N°2/2011, Anno X1. Meeting annuale del Network Europeo per il Servizio Civile di Pace
	Il CSDC ha partecipato il 2 e 3 giugno 2011 al meeting annuale dell’ European Network for Civil Peace Service (EN.CPS),
 la piattaforma europea che riunisce le principali organizzazioni della 
società civile che lavorano per lo sviluppo di alternative nonviolente 
di risoluzione dei conflitti e per la promozione del Servizio Civile di 
Pace (SCP) come strumento di intervento civile in zone di conflitto.

	Il
 meeting, svoltosi sull’isola Aland (Finlandia), è stato un utile 
momento sia di condivisione degli ultimi sviluppi che il SCP sta avendo 
nei vari Paesi, sia di riflessione sopra le politiche europee in materia
 di peacekeeping e sicurezza. L’incontro finlandese è stato poi 
fondamentale per il coordinamento delle prossime attività che la rete si
 propone di portare avanti. La partecipazione ai lavori dell’EPLO
 e la sensibilizzazione a livello nazionale saranno anche per l’anno 
prossimo le componenti essenziali dell’attività di advocacy delle rete.

	Una
 panoramica sugli sviluppi del SCP nelle principali nazioni europee, 
secondo quanto emerso durante il meeting di EN.CPS, è consultabile sulla
 pagina dedicata del sito pacedifesa.org

	
	

	 

	
		2. Seminari universitari sul peacekeeping civile
	
		Continuano
 i seminari universitari sul peacekeeping civile tenuti dal CSDC in 
collaborazione con diversi atenei Italiani. Il 13 giugno si è tenuto a 
Firenze il seminario “Operatori di pace in ambito internazionale: 
profili, principi e criticità” in collaborazione con il corso di laura 
in Sviluppo Economico, Cooperazione Internazionale e Gestione dei 
conflitti”.Il seminario ha prima offerto una panoramica sulle varie 
sfide che un Operatore di Pace incontra nel suo percorso, per poi 
focalizzarsi sul suo codice etico, riflettendo su alcuni nodi critici: 
rapporto con le forze armate, volontario/professionista, formazione, 
relazioni con le controparti locali. I documenti di riferimento e le 
foto del seminario sono consultabili da questo link.
	
		Il
 17 giugno il master “Educare alla Pace” dell’Università di Roma Tre ha 
invece ospitato il seminario “Le sfide del peacekeeping civile” durante 
il quale ampio spazio è stato dato al lavoro di pace svolto da 
Nonviolent Peaceforce” (documenti e foto da questo link).
	
		Entrambi
 gli eventi si sono svolti in maniera molto interattiva, dando a tutti i
 partecipanti la possibilità di confrontarsi e condividere esperienze ed
 opinioni con operatori di pace professionisti di ritorno da missioni 
all’estero, tra i vari: Fabio Cea (Operazione Colomba in Palestina) 
Maurizio Geri (Nonviolent peaceforce in Sri lanka) e Guido Gabelli (U.N.
 Volunteer nelle Filippine).
	
		È già in programma per Ottobre un nuovo appuntamento presso il Centro interdipartimentale di ricerca sui diritti della persona e dei popoli dell’ Università di 
Padova, il quale ha nel frattempo reso disponibile sul proprio sito web il file audio del seminario tenutosi lo scorso anno.
	
		 
	
		 


	3. Percorsi di pace nel Lazio
	

	Si
 è da poco concluso ilprogetto “Percorsi di pace”, un’iniziativa di 
educazione ai Diritti Umani rivolto agli istituti scolastici romani 
promosso dal Forum provinciale per la Pace e finanziato dalla Provincia 
di Roma. Il progetto, frutto della collaborazione di diverse 
associazioni che si occupano di cooperazione e solidarietà 
internazionale, data l’elevata richiesta da parte delle scuole è stato 
poi replicato grazie ad un successivo finanziamento da parte della 
Regione Lazio. 

	Entrambi
 i progetti hanno coinvolto numerose scuole portando al loro interno 
cinque percorsi didattici: Informazione e comunicazione, Diritti Umani, 
Acqua, Un popolo in cerca di pace: i Sahrawi, Gestire il conflitto con 
metodi nonviolenti, quest’ultimo sotto il coordinamento didattico del 
CSDC. La scheda informativa e la relazione finale del percorso 
coordinato dal CSDC è disponibile su questo link.

	
	

	 

	4. Aggiornamenti gruppo di lavoro EPLO “Donne, pace e sicurezza”

	Il
 21 giugno a Bruxelles rappresentanti delle organizzazioni della società
 civile e delle istituzioni europee si sono incontrati e confrontati sul
 tema “Women, Peace and Security in EU, Common Security and Defence 
Policy (CSDP) Missions and Operations”.  L’evento – al quale ha 
partecipato per il CSDC Luisa Del Turco in rappresentanza della rete 
EN.CPS – è stato promosso dal Gruppo di lavoro “Donne pace e sicurezza” 
dell’ EPLO nell’ambito del progetto triennale Civil Society Dialogue 
Network (CSDN).

	L’incontro
 ha fatto il punto sulle politiche di genere nel settore pace e 
sicurezza, dalle novità a livello normativo alle sfide dal punto di 
vista operativo. I link all’analisi del contesto e alcune brevi 
raccomandazioni finali sono ora disponibili sul seguente link del sito pacedifesa.org

	 

	 

	5. Analisi EPLO sulle politiche europea di prevenzione dei conflitti

	EPLO
 (l’ufficio europeo di collegamento per il peacebuilding) ha da poco 
diffuso il più recente documento di analisi della politica di 
prevenzione dei conflitti dell’Unione europea intitolato "Strengthening EU Policy and Guidance on Conflict Prevention".

	Dal
 documento si evince bene come L’Eplo sia convinto che l’UE è nella 
condizione di poter avere un ruolo guida nella prevenzione dei conflitti
 a livello globale; la sua storia, gli strumenti e le risorse di cui 
dispone fanno sì che essa abbia un indubbio potenziale per l’azione 
preventiva di lungo termine. Tuttavia, per essere in grado di svolgere 
questo ruolo, l’UE deve avere una strategia chiara per prevenire i 
conflitti. La revisione del Programma di Gothenburg rappresentava 
un’opportunità per sviluppare tale strategia; sfortunatamente è andata 
perduta per la discontinuità del processo di revisione.

	Già
 con il precedente documento di revisione delProgramma di Gothenburg e 
ora attraverso questa nuova pubblicazione, Eplo propone diverse 
raccomandazioni utili a proseguire e migliorare l’azione europea 
nell’ambito della prevenzione dei conflitti. I due documenti sono 
consultabili da questo link.

	 

	 

	6. Meeting annuale di Nonviolent Peaceforce in Finlandia

	Le
 organizzazioni europee membre di Nonviolent Peaceforce (NP) e il 
direttore esecutivo Tim Wallis si sono incontrati il 4 e 5 giugno in 
Finlandia per discutere su come rafforzare la loro collaborazione 
trasversale, per riflettere sul percorso svolto fino ad ora e per 
confrontarsi in vista delle prossime sfide di NP e del peacekeeping 
civile in generale.

	Le
 organizzazioni europee NP dal 2003 si incontrano ogni anno in un Paese 
diverso e questa volta la cornice dell’incontro è stata la splendida 
isola di Aland, scelta anche per essere una zona demilitarizzata con una
 lunga storia nonviolenta alle spalle, essendo stata teatro di una delle
 Número de Telemóvel e prima dispute internazionali risolte in modo 
pacifico dalla Lega delle Nazioni (maggiori informazioni qui).

	Durante
 i due giorni di meeting si è avuto anche un incontro pubblico nel 
parlamento autonomo dell’Isola dal titolo “Peacebuilding - Can Civilians
 Do What the Military Cannot?”. L’incontro, a cui hanno partecipato 
diversi parlamentari locali, è stato introdotto dal saluto del 
presidente della Finlandia Tarja Halonen.

	Per
 il Centro Studi Difesa Civile hanno partecipato ai lavori del meeting 
annuale Bernardo Venturi (direttore) e Graziano Tullio (coordinatore 
campagna italiana a sostegno di NP). I rappresentanti italiani hanno 
contributo in particolare ai gruppi di lavoro dedicati allo sviluppo di 
strategie condivise, all'approfondimento del principio di "non 
partisanship" e alle modalità di valutazione del lavoro di peacekeeping 
civile sul campo.

	Un documento con i punti chiave dell’incontro e alcune foto delle giornate sono consultabili sul sito italiano di NP curato dal CSDC.

	 

	 

	7. NP in azione nello stato più nuovo del mondo: la Repubblica del Sud Sudan 

	Dopo
 circa 20 anni di guerra civile, a Luglio 2011 è stata ufficialmente 
proclamata la Repubblica del Sud Sudan. Un momento di gioia per i circa 8
 milioni di abitanti del nuovo Stato e per tutta la comunità 
internazionale che ha lavorato per questo risultato affianco dei 
sud-sudanesi. Ovviamente non si nascondono le perplessità rispetto alle 
enormi sfide che dovrà affrontare questo Paese, appena nato e già 
considerato il più povero del mondo.

	All’alba
 della dichiarazione di indipendenza, migliaia di persone sono state 
evacuate e centinaia uccise nelle ancora calde regioni di frontiera di 
Abyei and South Kordofan. Anche all’interno del territorio sud sudanese 
la violenza si registra ancora ad alti livelli, soprattutto a causa dei 
conflitti tra le centinaia di tribù che si trovano ora a contendersi le 
risorse della terra e i capi di bestiame.

	I
 peacekeepers di Nonviolent Peaceforce sono presenti in Sudan da più di 
un anno e l’intensità del loro lavoro di conciliazione e monitoraggio 
non sembra diminuire. Dopo essere riusciti a facilitare il dialogo tra 
le bellicose tribùMundari e Moro, gli operatori NP sono ora impegnati in
 un nuovo progetto di protezione dei minori e prevenzione della violenza
 contro le donne, in virtù di un sostanzioso finanziamento ricevuto da 
UNICEF. Il supporto di questa agenzia ONU è la testimonianza 
dell’eccellente lavoro svolto NP in Sudan fino ad ora.

	Per
 festeggiare il primo anno di attività NP nello Stato più nuovo del 
mondo è stato realizzato un filmato di un minuto che raccoglie le più 
significative immagini del lavoro di pace di NP. È ora possibile vedere 
il filmato realizzato da questo link.

	 

	8. NP invitata per lezioni di peacekeeping dall’ONU

	Nonviolent
 Peaceforce è stata invitata a New York lo scorso giungo per tenere 
trainings, consultazioni e  presentazioni presso la sede centrale delle 
Nazioni Unite e altre organizzazioni connesse, come ad esempio l’IASC 
(Inter-Agency Standing Committee), il principale meccanismo di 
coordinamento dell’assistenza umanitaria che raccoglie sia agenzie ONU 
che le altre principali realtà extra ONU attive nella gestione delle 
crisi umanitarie e post-conflitto.

	Tra
 i diversi protagonisti NP della settimana newyorkse, vi erano Rolf 
Carriere (senior advisor per NP dopo più di 30 anni di carriera in 
agenzie ONU) e la sudafricana Fatima Swartz (trainer NP e membra del 
team di coordinamento in Sud Sudan).

	L'invito
 e il supporto dell’ONU per l’organizzazione delle attività attesta il 
sempre maggior riconoscimento ai massimi livelli del peacekeeping civile
 non armato e, in particolare, del lavoro di NP in Sri Lanka, Filippine e
 Sudan.

	Il
 documento presentato presso l’IASC sul ruolo dei civili non armati in 
situazioni di conflitto violento è consultabile (in formato power point)
 da questo link.

	 

	9. Una proposta per un centro prevenzione dei conflitti armati a Vicenza 

	Dal
 3 al 5 giugno Vicenza è stata al centro di un’importante iniziativa sul
 tema della risoluzione nonviolenta dei conflitti.  L’associazione 
IPRI-Rete CCP (Istituto di Ricerche per la Pace Italiano – Rete Corpi 
Civili di Pace), con la collaborazione del Centro Diritti Umani 
dell’Università di Padova e l’assessorato alla Pace del Comune di 
Vicenza, ha promosso un convegno sui Corpi Civili di Pace e sulle 
alternative alla difesa di tipo militare.

	Dopo
 il via libera governativo all’espansione della base militare americana 
“Dal Molin” e il previsto insediamento di Africom, Vicenza sta 
diventando un importante snodo strategico internazionale con una 
sostanziosa presenza di personale militare. La proposta che ora viene da
 numerosi esponenti internazionali della nonviolenza è di fare di 
Vicenza un laboratorio di ricerca per la pace mediante l’istituzione di 
un Centro per la previsione e la prevenzione dei conflitti armati e per 
la formazione di Corpi Civili di Pace.

	Il convegno si è concluso con una Lectio Magistralis di Johan Galtung, fondatore della rete Transcend,
 che ha relazionato sulla necessità e l’importanza di un Centro per la 
prevenzione dei conflitti armati. L’intervento del presidente della rete
 IPRI prof. Abate e un documento contenente i principali spunti di 
riflessioni emersi dal convegno sono consultabili da questo link.

	 

	10. La costruzione di una pace stabile in Moldavia-Transnistria: nuova pubblicazione on-line

	È
 uscito il nuovo numero de “I Quaderni - Per la Gestione Costruttiva dei
 Conflitti” - pubblicazione periodica del Centro Studi Difesa Civile - 
dal titolo “Prevenzione dei conflitti alle porte dell’Europa: la 
costruzione di una pace stabile in Moldavia-Transnistria”.

	La
 ricerca, curata dal direttore del CSDC Bernardo Venturi, analizza le 
peculiarità del conflitto in Transnistria e le possibili soluzioni in 
grado di evitare un’escalation violenta. Da venti anni la regione 
moldava della Transnistria si è dichiarata indipendente, ma nessuno 
Stato l’ha mai riconosciuta. Le tensioni con la Moldavia hanno portato a
 svariati episodi di tensione, sfociati nel 1992 in un conflitto 
frontale, fermato dall’intervento dell’esercito russo. Il conflitto 
moldavo da allora è un “conflitto congelato”. In questo quadro, 
l’analisi è focalizzata sulla cosiddetta “Track two”, sulle relazioni 
non ufficiali a livello di organizzazioni sociali intermedie e dal basso
 per una trasformazione del conflitto.

	La pubblicazione è scaricabile gratuitamente dal sito pacedifesa.it nella rinnovata sezione I Quaderni.

	 

	11. Opportunità di formazione: Summer school Olanda su “Donne Pace e Sicurezza”

	Il
 corso è organizzato dall’Università di Leiden assieme a Oxfam Novib, 
Women’s Initiative for Gender Justice e Clingendael (l’istituito 
olandese di relazioni internazionali) e si terrà a Leiden dal 12 al 23 
Settembre 2011.

	Si
 tratta di un programma di studio incentrato sulla Risoluzione ONU 1325,
 il principale documento internazionale che riconosce l’importanza  del 
ruolo delle donne per la costruzione della pace e la necessità di 
garantire la loro sicurezza in situazioni di conflitto. La summer school
 parte dall’assunto che le donne hanno delle specifiche caratteristiche e
 capacità che possono essere molto utili ed efficaci nel campo della 
conflct resolution. Pertanto, la domanda dalla quale prende avvio il 
corso è: come può essere rafforzato il ruolo delle donne nelle 
operazioni di negoziazione, riconciliazione e di peacekeeping?

	Le
 lezioni e i workshop saranno condotti da accademici, rappresentanti 
politici e donne provenienti dal mondo delle ONG. Nel programma è anche 
inclusa la visita alla Corte Penale Internazionale e al Peace Palace. 
Per maggiori informazioni, consulta direttamente il sito della Summer School.

	 

	12. Lavorare per Nonviolence Peaceforce in Sud Caucaso 

	NP
 ha aperto una job vacancy per un Civilian Protection Officer da 
inserire nel suo nuovo progetto in Sud Caucaso, dove conflitti etnici e 
di territorio stanno da lungo tempo minacciando la sicurezza di migliaia
 di persone nelle zone di frontiera. 

	Tra
 i principali requisiti: 1) precedente esperienza in sviluppo dei 
progetti e facilitazione di gruppi, 2) capacità di condurre training su 
temi relativi la prevenzione della violenza, 3) padronanza della lingua 
inglese e russa, 4) preferibile precedente esperienza in zone di 
conflitto. 

	Scadenza per l’invio delle candidature: 11 settembre. Per maggiori informazioni clicca qui.

	 

	13.  Assemblea e Report annuale del Centro Studi Difesa Civile

	Il
 7 maggio si è svolta a Roma l’assemblea annuale del Centro Studi Difesa
 Civile. L’evento è stato un momento fondamentale di riflessione e 
riorganizzazione del lavoro, ma anche l’occasione di progettare e 
pianificare le attività future in maniera condivisa.

	Durante
 l’assemblea del 7 maggio è stato anche presentato il Report delle 
Attività 2010, dal quale emerge il costante e importante contributo del 
CSDC allo sviluppo del peacebuilding e peacekeeping civile, operando a 
livello nazionale, europeo e internazionale sin dal 1988. Il report 2010
 è ora consultabile on-line da questo link.

	Il
 CSDC rinnova anche per il futuro l’impegno di diffondere la cultura 
della pace, di ricercare metodi di azione nonviolenta, di analizzare gli
 strumenti operativi di conflict management e di supportare le politiche
 e le operazioni civili di costruzione della pace.

Per maggiori informazioni sulle nostre iniziative o per collaborare alle nostre attività contattateci!
 
 CENTRO STUDI DIFESA CIVILE via della Cellulosa, 112 - 00166 Romaweb: www.pacedifesa.org   e-mail:roma[at]pacedifesa.orgfoglio informativo curato da Graziano Tullio  g.tullio[at]pacedifesa.org 
 
 




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