R: Re: [pace] [SPF:fail] I: [R] [SPF:fail] ANPI e NONVIOLENZA



Concordo con Laura ed Enrico. I partigiani hanno scritto la parola FINE alle guerre, questo era il loro sogno, non volevano diventare esempio e giustificaziobe per nuove stragi e nuove guerre.

"Hanno donato al mondo intero - come scrive Laura - la Carta Costituzionale e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 e non hanno sostituito una dittatura con un’ altra, come vogliono i vari insorti e ribelli contemporanei nelle guerre manovrate dai vertici del potere".

Parole chiarissime e condivisibili.

Ciao
Alessandro
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From: Enrico Peyretti <enrico.peyretti at gmail.com>
Sender: pace-request at peacelink.it
Date: Thu, 28 Jun 2012 15:08:50 +0200
To: <pace at peacelink.it>
ReplyTo: pace at peacelink.it
Subject: Re: [pace] [SPF:fail] I: [R] [SPF:fail] ANPI e NONVIOLENZA

E' un tema importante. Gli studi di Anna Bravo e altre storiche come lei, e storici. Testi di don Milani e di Mazzolari. Riflessioni di Lidia Menapace. I convegni fatti da Giorgio Giannini. La memoria di partigiani nonviolenti. I Quaderni di Azione Nonviolenta. E altro. Tutto ciò non toglie nulla a chi ha combattuto il nazifascismo con le armi, non vedendo altro modo. Ma l'esigenza - e la possibilità - di liberarsi dalle armi, di liberare la giustizia dalla violenza, crescono col tempo.
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Il 28/06/2012 14:36, Laura ha scritto:

Care e Cari,

 

Gli ambienti pacifisti (Navarra, PeaceLink) si ispirano anche agli ideali di Stephane Hessel, il Padre costituente, che nel suo libro INDIGNATEVI! sostiene che il futuro della Resistenza Antifascista deve percorrere il cammino della Nonviolenza. Come sapete l’ANPI da corpo combattentistico, dipendente dal Ministero della Difesa, sta transitando sotto la Presidenza della Repubblica come ente morale ispirato alla Pace e all’attuazione della Costituzione. Lidia Menapace sconfessa i residui rigurgiti combattentistici all’interno di alcuni ambienti dell’ANPI.

La nostra missione sarà quella di far comprendere all’ANPI il valore e il portato culturale e rivoluzionario della Nonviolenza, per evitare che la Resistenza Antifascista venga strumentalizzata e paragonata alle insurrezioni armate contemporanee all’interno delle guerre e guerriglie di potere, sostenute da fazioni e potentati a livello internazionale. I nostri partigiani si adunarono per dignità e non per odio contro una barbarie omicida che aveva assunto connotati mondiali e devastanti. Inoltre i partigiani antifascisti hanno donato al mondo intero la Carta Costituzionale e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 e non hanno sostituito una dittatura con un’ altra, come vogliono i vari insorti e ribelli contemporanei nelle guerre manovrate dai vertici del potere . Oggi parlavo al telefono con Giovanni Sarubbi e Alfonso Navarra di tali questioni.  Inoltre, il progetto rivoluzionario marxista, a cui erano ispirate alcune frange partigiane, non pone come indispensabile alla sua attuazione il ricorso alla violenza, come sostiene Adam Schaff nel saggio LA TEORIA MARXISTA SULLA RIVOLUZIONE E SULLA VIOLENZA. I vertici ANPI pongono molta attenzione attualmente e sono davvero propensi ad accogliere il monito di Hessel, ossia il “futuro della Resistenza Antifascista deve percorrere il cammino della nonviolenza”, perché è un messaggio fondamentale, un monito valido all’attuazione dei principi Costituzionali, cardine della Pace e della Democrazia.

Che ne pensate?

Laura