Appello per la Siria



www.peacelink.it

From: "valeria.sonda at alice.it" <valeria.sonda at alice.it>
Date: Sat, 9 Mar 2013 18:33:04 +0100 (CET)
To: <a.marescotti at peacelink.it>
ReplyTo: "valeria.sonda at alice.it" <valeria.sonda at alice.it>
Subject: Da Zagabria 75 aerei pieni di armi per la Siria

http://oraprosiria.blogspot.it/2013/03/appello-di-sua-beatitudine-il-patriarca.html

Appello di Sua Beatitudine il Patriarca Gregorios III per la protezione dei civili in Siria

Facciamo appello a tutti i leader locali e internazionali perché compiano ogni sforzo per proteggere i civili in Siria.



Le Comunità in varie parti della Siria da tempo sono diventate il bersaglio di bombardamenti indiscriminati e di abusi diretti a persone anziane, donne, bambini e disabili. Arbitrari rapimenti a scopo di un riscatto esorbitante, l'intimidazione e la coercizione si sono sviluppate in una piaga crescente . Il numero delle vittime innocenti di popolazioni remote e indigenti è inesorabilmente in aumento. Recentemente, il villaggio di Rableh, vicino al confine con il Libano, è stata teatro di gravi incidenti di questo genere.

Noi imploriamo vivamente che questi ingiustificati attacchi gratuiti verso una pacifica popolazione innocua siano fermati. La comunità internazionale non dovrebbe sottovalutare questi crimini che violano la dignità umana in contrasto con le convenzioni internazionali.

Questo appello nasce dalla nostra preoccupazione per il futuro delle tante città siriane i cui abitanti, benchè sottoposti a ogni genere di privazioni, abusi e minacce da mesi, restano attaccati alla loro terra d'origine. Vorrei loro esprimere la mia solidarietà paterna e condivisione nelle loro sofferenze.

I miei ringraziamenti vanno agli operatori di pace, in particolare ai rappresentanti di Musalaha, che si dedicano a salvare vite umane innocenti in tutta la Siria, a calmare gli animi in modo da disinnescare le controversie e alla diffusione dell’armonia, al fine di risparmiare ulteriori spargimenti di sangue in Siria. Ciò è inestricabilmente connesso con la principale preoccupazione del nostro ministero pastorale e patriarcale: chiediamo a tutti di rispettare e proteggere la popolazione civile e salvarla dall’ essere il bersaglio di tali orrori.

Io supplico la Misericordia del Cielo sulle vittime, la pazienza e il conforto per i loro parenti e saggezza e compassione verso gli aggressori.

Che il rispetto dei sacri diritti degli esseri umani, creati a immagine del Dio Misericordioso e amante degli uomini, risplenda in Siria!

http://www.pgc-lb.org/eng/gregorios/view/Appeal-of-H-B-Gregorios-III-for-protection-of-civilians-in-syria



http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/03/09/news/da-zagabria-75-aerei-pieni-di-armi-per-la-siria-1.6667525



Da Zagabria 75 aerei pieni di armi per la Siria
I carichi su enormi “Ilyushin” erano destinati ai ribelli. Il governo nega. Ma i video provano il traffico 

BELGRADO. La stampa croata lancia il sasso, il New York Times lo raccoglie, Zagabria seccamente smentisce. Ma la storia delle armi croate girate ai ribelli siriani via Giordania sembra essere fondata. Lo ha ripetuto ieri il quotidiano Jutarnji List, il primo a rivelare la potenziale esistenza di un piano per far arrivare vecchi armamenti jugoslavi e croati ai guerriglieri che da mesi cercano di abbattere il regime di Assad. Jutarnji List che ha nuovamente confermato l’esistenza di un traffico segreto di granate, lanciarazzi e munizioni tra la Croazia e il Medio Oriente, aggiungendo nuova benzina al fuoco. Dall’aeroporto di Zagabria, su enormi aerei cargo “Ilyushin” appartenenti alla Turkish Airlines e a una compagnia aerea giordana, «negli ultimi quattro mesi» sarebbero state trasportate verso la Siria, per finire nelle mani della resistenza al regime, ben «3.000 tonnellate di armi». I voli, spiega il quotidiano, sarebbero stati circa 75, hanno svelato fonti diplomatiche. Fonti che hanno specificato che sui grandi aerei non sarebbero state caricate solo armi “made in Croazia” o vecchi residuati bellici jugoslavi, bensì anche «armi provenienti da altri Paesi europei», Gran Bretagna in testa, in un affare complesso «organizzato dal governo americano» che ha ben pensato di utilizzare Zagabria come punto di transito principale del flusso di materiale bellico. Un affare, va detto, nuovamente negato da Zagabria, che ha dichiarato che la Croazia «non ha venduto o donato» armi ai ribelli siriani. Smentite che però cozzano contro i video di armamenti ex jugoslavi in azione in Siria, postati su Internet nelle settimane scorse. Filmati che mostrano i cannoni senza rinculo M60 da 82mm, usati dal defunto esercito federale jugoslavo fin dal 1960, e ora in mano agli oppositori di Assad. E lanciamissili anticarro portatili, sigla M79 Osa, sempre fabbricati in Jugoslavia dal 1979 fino al collasso del Paese e successivamente in Bosnia, Macedonia, Serbia e in Croazia. Ma anche lanciagranate RPG-22 e gli RBG- 6, «studiati e prodotti in Croazia» fin dai tempi della guerra d’indipendenza dalla “Metallic”, spiega una brochure dell’azienda produttrice del lanciagranate con sede a Fiume. Tutte armi mai apparse prima sul teatro di guerra siriano. Armi che hanno avuto di certo ricadute geopolitiche significative, come attesta l’annuncio di Zagabria, dato dieci giorni fa, del ritiro dei suoi caschi blu dalle alture del Golan, al confine con la Siria. «I nostri soldati non sono più sicuri», aveva ammesso il premier croato Milanovi„. Non più sicuri perché a un tiro di schioppo dalla possibile vendetta degli uomini di Assad. 








 

Da: valeria.sonda at alice.it <valeria.sonda at alice.it>
Oggetto: Siria : Assad di fronte a Cpi,Ban Ki-moon favorevole a discussione Lo ha detto in intervista alla stampa austriaca
A: mari.liberazioni at yahoo.it, elbano9 at yahoo.it
Data: Sabato 9 marzo 2013, 17:55


http://mediarabe.info/spip.php?breve13756

Siria : Assad di fronte a Cpi,Ban Ki-moon favorevole a discussione Lo ha detto in intervista alla stampa austriaca
9 marzo 2013
Il segretario generale delle Nazioni Unite si è detto favorevole a discussioni per portare di fronte alla Corte penale internazionale (Cpi) il presidente siriano Bashar al Assad. Lo ha detto lo stesso Ban Ki-moon in un’intervista concessa alla stampa austriaca.
"L’Alto commissario delle Nazioni Unite ai diritti umani Navi Pillay ha dichiarato che questo caso dovrebbe essere trattato dalla Corte penale internazionale. Anch’io sostengo una discussione a questo riguardo", ha dichiarato il segretario generale negli estratti di questa intervista diffusi dalla rivista "Profil", in edicola lunedì.
"Le enormi violazioni dei diritti umani" in Siria "possono essere assimiliate a crimni di guerra e crimini contro l’umanità", ha sottolineato. Ha poi messo in guardia i Paesi occidentali sui pericoli di consegnare armi ai ribelli. In due anni il conflitto, scatenato da una contestazione pacifica che si è in seguito militarizzata di fronte alla repressione, ha provocato oltre 70mila morti e un milioni di sfollati, secondo l’Onu. (AFP).
© Nos informations , analyses et articles sont à la disposition des lecteurs.
Pour toute utilisation, merci de toujours mentionner la source «MediArabe.info»