Dalle spese di guerra alle spese di pace. PeaceLink al Festival della Finanza Etica



Domani ore 18.30 a Bari

"UN MONDO PER LA PACE: Comiso 20 anni dopo”

intervengono Rita De Padova e Roberto Guerra di Banca Etica

ore 18,30 - GIUSTIZIA sociale e ambientale: strumenti di PACE
ne parliamo con
Valeria Corriero (Ricercatrice Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”)
Alessandro Marescotti (Peacelink)
Silvestro Montanaro (giornalista RAI e documentarista)
modera Teresa Masciopinto (Banca Etica)

Clicca su
http://www.zoes.it/banca-etica/eventi/2-festival-finanza-etica-mondo-pace-piace

----------- DETTAGLI ---------------

Bari: seconda edizione festival finanza etica dal 9 a 11 maggio 2013

“Un mondo per la pace? Ci piace” s’intitola il secondo Festival della
Finanza  Etica che si tiene a Bari nei giorni 9-11 maggio 2013, a cura del
Gruppo di  Iniziativa Territoriale dei soci di banca Etica delle province
di Bari e  Brindisi. La tre giorni si apre con l'inaugurazione della
mostra  fotografica “Comiso 20 anni dopo” e si chiude con la proiezione de
L'ANIMA ATTESA”, mediometraggio di E.Winspeare dedicato ad uno dei padri
delle politiche per la pace, Don Tonino Bello.

Nel mezzo, dibattiti e incontri per stimolare la riflessione sulla
rilevanza della giustizia  ambientale e sociale e delle iniziative
culturali e legislative per la  tutela dei diritti come strumento di pace
e di risoluzione dei conflitti.  Tra gli ospiti: Valeria Corriero
(Ricercatrice Università di Bari),  Agostino Di Ciaula (ISDE, Medici per
l'ambiente), Alessando Marescotti  (Peacelink) e Silvestro Montanaro
(giornalista RAI). Il dibattito non potrà ignorare il ruolo delle
politiche economiche e  della finanza nella genesi e nello sviluppo dei
conflitti. “C'est l'argent qui fait la guerre”, recita un antico proverbio
francese, ed è appunto l'argent, ossia la finanza e l'economia, che
rendono possibile sovvenzionare la guerra. Gli esempi sono sotto gli occhi
di tutti noi: dal “grande gioco” in Afganistan, alle guerre e guerriglie
nelle zone diamantifere, petrolifere o ricche, delle diverse ricchezze
minerarie dell'Africa e dell'Asia.

Eppure la pace conviene: crea solidità, salute, benessere, più della 
guerra. Lo dimostrano diverse ricerche indipendenti che identificano i
benefici economici della pace. Secondo l'australiano Institute for
Economics and Peace un mondo senza conflitti nel 2010 avrebbe fruttato
oltre 8mila miliardi di dollari. Un terzo di questa cifra rappresenta le
attività di industrie belliche riconvertite; i restanti due terzi gli
input in più all'economia se il pianeta fosse in pace. Se non bastassero
etica, diritto ed economia, un'ulteriore spinta alla necessità di un
ripensamento globale la dà la scienza. Gli scienziati del Global Footprint
Network ci dicono chiaramente che non possiamo più vivere come se avessimo
due pianeti di riserva (uno per ulteriori risorse e uno per gettarci tutti
i rifiuti che produciamo!). Spesso i conflitti nascono dalla mancanza di
beni primari. Per questo la pace passa  per  il riconoscimento di diritti
umani quali l'accesso all'acqua, al cibo e alla salute. Seminare pace
significa lavorare per far crescere alberi dai frutti  squisiti per tutti!


Fonte:
www.baritoday.it/eventi/cultura/secondo-festival-finanza-etica-bari-9-11-maggio-2013.html


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