[Pace] COME SI EVITANO LE GUERRE CIVILI







Con preghiera
di considerazione,




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 COME SI EVITANO LE GUERRE CIVILI
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L'arrogante e subdolo addomesticamento ad una democrazia ridotta ad una sua frazione, perpetrato per decenni dai baroni universitari di tutto il mondo (a seguito del barbaro esempio fornito da quelli ITALIANI ed EUROPEI, da sempre padroni della cultura nei nostri Paesi e riferimento per quelli lontani) continua a procurare sanguinosi effetti in tutto il mondo.

Quando l'intero anelito dei popoli verso la democrazia viene convogliato nel solo ristretto àmbito delle pubbliche decisioni, nel solo PARLAMENTO, nel solo attimo elettorale, è inevitabile che le folle si mantengano divise in fazioni avverse. Non disponendo d'altro LUOGO e PRATICA COMUNE, finiscono per azzuffarsi con loro stesse fino a produrre tragiche guerre civili.

Pur disponendo dell'intera torta costituente la RES PUBLICA, i popoli guardano e puntano soltanto alla ciliegina del Parlamento, ignorando la succulenta base di pubblici Enti, uffici, attività produttive, incarichi e poteri che i baroni propalatori della vecchia incultura tirannica (più potenti degli stessi governanti) hanno accuratamente mantenuto estranei alla partecipazione democratica.


Liberiamoci un momento, almeno idealmente, della nefasta presenza dei baroni e delle baronesse universitarie. Immaginiamo ora la Democrazia per come avrebbe DOVUTO e POTUTO realizzarsi (qui in Italia ed altrove) fin dal primo respiro delle nostre Repubbliche: nella PERIODICA RESTITUZIONE ai POPOLI di OGNI PUBBLICA MANSIONE, fosse essa Amministrativa o Governativa. I popoli, noi cittadini avremmo avuto un enorme SPAZIO pubblico per esprimere e confrontare noi stessi, i nostri desideri, i nostri timori. Lo stesso TEMPO concesso alla pratica della democrazia si sarebbe esteso all'intero arco dell'anno. I baroni hanno invece imprigionato la Democrazia nel Parlamento (estraniandone i tanti luoghi della Pubblica Amministrazione e Produzione) e nel momento del voto.

Personalmente non riesco ad immaginare opera più abietta, di così vasta portata, da così tanti e tanto a lungo condotta, di quella, compiuta dall'intera baronìa universitaria, tesa a nascondere l'ESSENZA della DEMOCRAZIA al solo scopo di conservare i malefici posti fissi ereditati dalle precedenti tirannidi. Se oggi si aprissero le carceri e ne sortissero tutti i detenuti, anche i peggiori criminali, non potrebbero fare alla società (mai vi riuscirebbero!) il male procurato da tizi auto-e-super-titolatisi indiscussi depositari e padroni della cultura.


Ma ora andiamo avanti e progrediamo da soli, senza il fuorviante "aiuto" di altri. Badando anzi ad allontanare definitivamente questa gente dalla nostra Res Publica.


Per far progredire il mondo, per uscire dalle trincee, per unire le persone, occorre ovunque un passo preciso: la DEMOCRATIZZAZIONE dell'INTERA RES PUBLICA. Badiamo al fatto che il PUBBLICO IMPIEGO ha una componente civica e religiosa (naturalmente nel senso letterale del termine "religare": mantenere uniti) di fondamentale importanza. Esso è qualcosa che ci unisce in profondità, che contiene il senso stesso dell'essere una società. Riscriviamo il nostro PATTO SOCIALE stabilendo che ogni persona, desiderosa di servire e preparata al ruolo, possa accedere a tempo determinato (per non trasformarsi in tiranno) agli incarichi del Pubblico Impiego. Avremo una tale AGORA' COMUNE, di tale bellezza e grandiosità, di tale ricchezza, saperi, poteri e risorse, da imprimerci fin nel DNA il desiderio di preservare ad ogni costo la fortuna di aver conquistato una simile, ancora invissuta, condizione.


	Ma attenzione!

Questa evoluzione compete per prima all'ITALIA ed all'EUROPA. C'è forse modo migliore per riscattarci dalle nostre responsabilità globali se non fare, pur con ritardo, quel che avremmo da tempo dovuto? D'altro canto, perché possa avvenirvi analoga evoluzione, bisogna che gli organismi sociali ora in fase d'acuta infiammazione prima sfebbrino. Tocca dunque a noi Popoli ancora sufficientemente in pace, che già da tempo avremmo dovuto offrire un brillante esempio da seguire, ottemperare a quanto scritto nelle nostre Costituzioni e rendere finalmente democratiche le nostre RES PUBLICHE: introducendo il TEMPO DETERMINATO nel PUBBLICO IMPIEGO.

	Perché in Democrazia tutto ciò che è pubblico va condiviso.
	Tanto l'ambito delle DECISIONI quanto quello delle MANSIONI.

	DEMOCRAZIA consiste proprio nella condivisione della RES PUBLICA.


Ringraziamo la BUONA SORTE per questa presa di coscienza e per essere ancora in tempo ad applicarla!


Danilo D'Antonio

Piazza del Municipio
64010 Rocca S. M. (TE)
Italia - Europa

tel. ++ 39 339 5014947



Webliografia:

Il Gran Complotto degli statali
http://www.hyperlinker.com/ars/complotto.htm

Conflitti sociali: gestirli o risolverli?
http://www.hyperlinker.com/ars/conflitti_sociali.htm

Ridefinizione del Patto Sociale
http://www.hyperlinker.com/ars/patto_sociale.html

Pubblico Impiego Democratico
http://www.hyperlinker.com/ars/index_it.htm