[Pace] SIRIA: LE TESTIMONIANZE DI AGNES MARIAM DE LA CROIX E DI SAMAAN DAOUD










Siria. La morte per fame imposta dall’Unione Europea

http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=2061
Ha fatto il giro del mondo il caso di Nasr una bambina di Homs morta di fame "per l'assedio imposto dalle truppe di Assad". Notizia per metà falsa. Completamente vera, invece, quella di Farida, dodici schegge di granata nel cervello che non potevano essere rimosse perché il generatore dell'0spedale di Aleppo era senza carburante. Ma anche in questo caso la colpa non è "di Assad" ma delle sanzioni economiche imposte alla Siria dall'Unione Europea.  Un crimine di cui nessuno parla. Sanzioni responsabili della spaventosa miseria che, insieme alle epidemie, sta flagellando la Siria. Sanzioni economiche che i ministri degli Esteri dell’Unione Europea – Bonino in testa – (con buona pace dei “digiuni di Pace” e le lacrime di coccodrillo) annunciano di confermare, intendendo affrontare la fame che sta dilagando in Siria con due miliardi di euro in “aiuti umanitari”, (e il conseguente foraggiamento di sempre più compiacenti ONG) e con l’apertura di "corridoi umanitari" .
Corridoi umanitari? Nel Diritto internazionale, il termine “corridoio umanitario” (humanitarian corridor), è generalmente inteso come una fascia di territorio di un paese in guerra in cui le attività belliche vengono sospese per consentire il passaggio di convoglî per il trasferimento dei profughi e per l’assistenza alle popolazioni. Corridoi umanitari, in questi giorni, sono chiesti, ad esempio, dalla Croce Rossa Internazionale e dal Presidente di turno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU; ma, nell’agosto di un anno fa, erano stati chiesti (insieme alla istituzione di “zone cuscinetto” e “No Fly Zone”) anche dai ministri degli Esteri di Francia e Gran Bretagna e dalla Turchia. Nell’ottobre di quest’anno, stessa richiesta dal vice ministro degli esteri italiano Lapo Pistelli, all’ultimo incontro dei “Paesi Amici della Siria” (quelli, per capirci, che stanno supportando gli assedi dei “ribelli” a numerose città della Siria). Il governo di Damasco e la Russia hanno sempre evidenziato come la richiesta di apertura di “corridoi umanitari” rischia di configurarsi come una palese violazione della sovranità dello stato siriano e, quindi pretesto per scatenare la guerra. Vi è a tal proposito la davvero sospetta richiesta di “corridoi umanitari a guida turco-saudita” avanzata un anno fa da Anthony Zinni, inviato USA per il Medio Oriente, il quale – dopo aver specificato che gli aiuti sarebbero stati scortati da militari – aggiungeva che se le truppe di Assad fossero intervenute “avrebbero la peggio, come accadde a quelle di Saddam”. Corridoi umanitari come possibile quinta colonna per una invasione, quindi. Ma poi c’è un altro aspetto della questione corridoi umanitari; e cioè il suo lasciare intendere che in Siria esisterebbero delimitati territori dove la popolazione sta soffrendo la fame e dove bisogna concentrare gli aiuti. Non è così. Oggi tutta la popolazione siriana è allo stremo, addirittura alla fame. E questo non solo per le distruzioni, gli assedi, i blocchi stradali… dei “ribelli”, ma per il collasso dell’intera economia nazionale determinata dalle sanzioni. Le sanzioni alla Siria Le prime sanzioni (sostanzialmente di ordine militare) contro la Siria risalgono al 9 maggio 2011; il 23 settembre 2011, Catherine Ashton, Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea, presenta una nuova serie di sanzioni, di taglio prevalentemente economico: oltre all’embargo del petrolio, anche il divieto alle aziende europee di qualsiasi intervento nell'industria petrolifera siriana (pur se finalizzato al ripristino della funzionalità degli impianti colpite da atti bellici o terroristici); il divieto di costituire joint-ventures con aziende siriane; il divieto di fornire alla Banca centrale siriana banconote e monete prodotte nell'UE; il congelamento dei beni di 18 entità bancarie e commerciali siriane aventi sede in paesi dell'Unione Europea; il divieto di fornire coperture assicurative per contratti stipulati con aziende siriane. Nell’aprile 2012 le sanzioni conoscono un ulteriore inasprimento con il divieto di esportare in Siria prodotti e tecnologie “dual use”, inseriti – cioè – nel famigerato Regolamento N. 1334/2000 del Consiglio dell’Unione Europea che dovrebbe elencare prodotti e tecnologie utilizzabili per costruire manufatti sia ad uso civile che militare. In realtà l’inserimento in questo Regolamento di componenti quali, ad esempio, alcuni tipi di circuiti elettronici (oggi comunemente inseriti nella stragrande maggioranza delle apparecchiature) impedisce di fatto (anche per il lunghissimo iter burocratico che dovrebbero seguire le aziende) l’esportazione in Siria di ricambi per alcune produzioni, quali quelle farmaceutiche o alimentari. Ma vediamo da vicino gli effetti delle sanzioni che – secondo la Ashton avrebbero dovuto “aiutare il popolo siriano a realizzare le sue legittime aspirazioni". Uno degli studi più approfonditi è “The syrian catastrophe: socioeconomic monitoring report first quarterly report (january – march 2013) prodotto dal Syrian Centre for Policy Research (una struttura accademica che, tra l’altro, non può certo dirsi “Pro-Assad”). Qualche dato da questo documento. L’economia siriana, sostanzialmente in ascesa fino ai primi mesi del 2011, (l’ultimo decennio registrava un tasso medio di crescita del PIL del 4,45% all’anno), già nella seconda metà di quell’anno (anche, per l’instabilità dovuta agli scontri militari tra bande di “ribelli” ed esercito regolare) conosce una contrazione del 3,7% ; nel gennaio 2012 la contrazione, rispetto all’anno precedente sale al 18,8 per cento, nel dicembre la contrazione arriva all’81% con un tasso di disoccupazione al 35% (contro il 10,6 pre crisi), mentre sono 3 milioni coloro che non hanno più un reddito. Bloccate le esportazioni di petrolio da parte dello stato siriano (ma non da parte dei “ribelli”) e con le aziende impossibilitate a rifornirsi di pezzi di ricambio, quello che era uno dei paesi più floridi del Medio Oriente precipita in un abisso di miseria. Un Paese alla fame Una tragedia testimoniata da questo davvero toccante appello – pubblicato in Italia dal quotidiano “Avvenire” – delle Suore Trappiste in Siria  “…..In città ci si inventa qualcosa, si vende di tutto pur di guadagnare almeno il pane. Si affitta un’auto, ci si improvvisa trasportatori verso destinazioni pericolose, dove nessuno accetta di andare. Come George, padre di tre figli, che pur di lavorare è morto in questo modo ai confini della Turchia, ucciso da cecchini, "liberatori della Siria". In molte campagne i contadini non osano seminare: troppo pericoloso. E poi manca il gasolio, senza gasolio non vanno le pompe dell’acqua, con cosa si irriga ? E i trattamenti e i concimi, molti dei quali importati, soprattutto dopo che sono state bruciate fabbriche chimiche e magazzini, sono costosissimi e, anche se si dispone di denaro, spesso introvabili. I più poveri, che hanno solo qualche mucca, la stanno vendendo: tra mangimi e foraggi il costo degli alimenti è al minimo 60-70 lire siriane al chilo, quando un litro di latte si vende a 25. I rapimenti, in tragica crescita, e la delinquenza, sono un’altra conseguenza delle sanzioni. Certo, direte: che ingenuità! Le sanzioni sono fatte apposta per esasperare un Paese, e un Paese esasperato significa pressione sui suoi politici e quindi un intervento democratico efficace. È ciò che vogliono i vostri politici. Ma la nostra domanda è: lo volete anche voi? Volete davvero questo? Volete avere responsabilità sulla sofferenza e la morte di tante persone innocenti, in nome di un "intervento" che loro non vi hanno chiesto? Sì, il popolo siriano vuole la sua libertà e i suoi diritti, ma non così, non in questo modo. Così si uccide la speranza, la dignità, e anche la vita fisica di un popolo.” (…) “Vi imploriamo di riflettere su una guerra a cui si dà il consenso in nome di una sedicente prassi democratica. Stiamo parlando delle sanzioni internazionali, e della strage quotidiana che provocano. Ci commuoviamo e ci indigniamo (giustamente) alla notizia che in un bombardamento sono morti bambini e donne. Perché non ci sconvolge il fatto che ci siano intere famiglie ridotte alla fame a causa nostra? Pensate sia più duro morire improvvisamente sotto le bombe, o morire di inedia, un giorno dopo l’altro? È più crudele raccogliere il corpo dei propri figli sotto le macerie, o vederli lamentarsi e soffrire per giorni per la mancanza di cibo e medicine? Le sanzioni stanno uccidendo molto più delle bombe. Uccidono i corpi; uccidono la speranza. Siete convinti che bisogna pur pagare un prezzo per ottenere libertà e democrazia? Allora digiunate, voi, nelle piazze europee, a favore della Siria. E lasciate che qui ognuno scelga se e come dare la vita per ciò in cui crede. Costringere un popolo alla fame, alla rabbia, alla disperazione, perché si ribelli, è forse metterlo in grado di esercitare una scelta democratica? Che razza di idea di democrazia e di libertà è mai questa? Il lavoro è una grande forza per un popolo, dà dignità, crea prospettive, educa alla libertà vera. Uccidere il lavoro è un altro modo di uccidere vite. Le sanzioni internazionali sono uno strumento iniquo, perché ipocrita: lascia l’illusione di non sporcarsi le mani con il sangue altrui.”









La Siria è cambiata
http://www.voltairenet.org/article180805.html
La copertura mediatica della guerra in Siria si estende solo alle azioni militari, umanitarie e diplomatiche. Ma lascia da parte la profonda trasformazione del paese. Tuttavia, non si sopravvive a questo oceano di violenza senza cambiare profondamente. Da Damasco, dove vive da due anni, Thierry Meyssan descrive questa evoluzione. 
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Di passaggio per Damasco, l’inviato speciale dei segretari generali della Lega Araba e dell’Onu, Lakhdar Brahimi, ha presentato il "suo" progetto di conferenza di pace, Ginevra 2. Una conferenza il cui obiettivo sarebbe quello di porre fine alla «guerra civile». Questa terminologia riprende l’analisi di un campo contro un altro, propria di coloro che sostengono che questo conflitto sia una continuazione logica della «primavera araba», contro coloro che sostengono che esso sia stato orchestrato, alimentato e manipolato dall’esterno.

La guerra secondo l’opposizione armata

Per gli occidentali e la maggioranza della Coalizione nazionale, la Siria ha visto una rivoluzione. Il suo popolo è insorto contro la dittatura e aspira a vivere in una democrazia come gli Stati Uniti. Tuttavia, questa visione è contraddetta dal Consiglio di cooperazione del Golfo, il Consiglio nazionale siriano e l’Esercito siriano libero. Per loro, il problema non è quello della libertà, bensì della personalità di Bashar al-Assad. Si accontenterebbero di conservare le stesse istituzioni se il presidente accettasse di cedere la carica a uno dei suoi vicepresidenti. Nondimeno, questa versione è stata a sua volta contraddetta dai combattenti sul terreno, per i quali il problema non è la personalità del presidente, ma la tolleranza che incarna. Il loro obiettivo è quello di instaurare un regime di tipo wahhabita nel quale le minoranze religiose sarebbero tutte o sottomesse o distrutte, e in cui la Costituzione sarebbe rimpiazzata dalla Shari’a.

La libertà di espressione

All’inizio, quando dei cecchini uccidevano delle persone, veniva detto che si trattava di tiratori del regime che cercavono di imporre la paura. Quando delle automobili esplodevano, veniva detto che si trattava un attacco perpetrato dai servizi segreti sotto falsa bandiera. Quando un gigantesco attentato ha ucciso i membri del Consiglio di sicurezza, si accusava Bashar al-Assad di aver eliminato i suoi rivali. Oggi, nessuno ha dubbi: questi crimini erano opera degli jihadisti ed essi continuano a commetterne ancora.
All’inizio, c’era la legge d’emergenza. Sin dal 1963, le manifestazioni erano vietate. I giornalisti stranieri potevano entrare solo con il contagocce e le loro attività erano strettamente sorvegliate. Oggi, la legge di emergenza è stata revocata. Ci sono ancora poche manifestazioni a causa di timori di attacchi terroristici. I giornalisti stranieri sono numerosi a Damasco. Si muovono liberamente senza alcuna sorveglianza. Eppure la maggior parte continua a raccontare che il paese sia un’orribile dittatura. Li si lascia fare sperando che si stancheranno di mentire quando i loro governi cesseranno di predicare il «rovesciamento del regime».Inizialmente, i siriani non guardavano i canali televisivi nazionali. Li consideravano come propaganda e preferivano loro Al-Jazeera. Seguivano così in diretta le gesta dei «rivoluzionari» e i crimini della «dittatura». Ma con il tempo, si son trovati a doversi confrontare direttamente con gli eventi. Hanno visto di persona le atrocità degli pseudo-rivoluzionari e, spesso, hanno dovuto la propria salvezza solo all’esercito nazionale. Oggi, la gente guarda molto di più le televisioni nazionali, che sono più numerose, e soprattutto un canale libanese-iracheno, Al-Mayadeen, che ha recuperato il pubblico di Al-Jazeera nel mondo arabo e che sviluppa un punto di vista nazionalista aperto.

La libertà di coscienza

All’inizio, l’opposizione armata si dichiarava multi-confessionale. Delle persone appartenenti a minoranze religiose la sostenevano. Poi, ci sono stati i tribunali islamici che condannavano a morte e sgozzavano i «cattivi» sunniti, «traditori» della loro comunità; gli alauiti e gli sciiti, torturati in pubblico; e i cristiani espulsi dalle loro case. Oggi, ognuno ha capito che si è sempre eretici quando si è giudicati da dei «puri», dei takfiristi.Mentre certi intellettuali affermano che la Siria è stata distrutta e occorra ridefinirla, la gente sa che cosa sia ed è spesso disposta a morire per essa. Dieci anni fa, ogni famiglia aveva un adolescente al quale cercava di fargli evitare il servizio militare. Solo i poveri consideravano di fare carriera nelle forze armate. Oggi, molti giovani s’impegnano nell’esercito e gli anziani nelle milizie popolari. Tutti difendono la Siria eterna, dove si combinano diverse comunità religiose, tutti adorano lo stesso Dio, quando ne abbiano uno.
Durante il conflitto, molti siriani si sono evoluti essi stessi. All’inizio, la maggior parte di essi osservava gli eventi tenendosi in disparte, dicendo per lo più di non riconoscersi in nessun campo. Dopo due anni e mezzo di terribili sofferenze, ciascuno di coloro che sono rimasti nel paese ha dovuto scegliere per sopravvivere. La guerra è solo un tentativo da parte delle potenze coloniali di soffiare sulle braci dell’oscurantismo per bruciare la civiltà.

La libertà politica

Quanto a me, che conosco la Siria da dieci anni e vivo a Damasco da due anni, ho la misura di quanto il paese sia cambiato. Dieci anni fa, ognuno raccontava a bassa voce i problemi che aveva incontrato con i mukhabarat, che si impicciavano di tutto e di niente. In questo paese, il cui Golan è occupato da Israele, i servizi segreti avevano in effetti acquisito un potere fuori dal comune. Eppure, nulla hanno visto e nulla hanno saputo della preparazione della guerra, né delle gallerie che venivano scavate né delle armi che venivano importate. Oggi, un gran numero di funzionari corrotti sono fuggiti all’estero, i mukhabarat si sono riorientati sulla loro missione di difesa della patria e solo gli jihadisti hanno di che lamentarsene.
Dieci anni fa, il partito Ba’ath era costituzionalmente posto alla guida della nazione. Era il solo autorizzato a presentare candidati alle elezioni, ma non era già più un partito di massa. Le istituzioni si allontanavano progressivamente dai cittadini. Oggi, è difficile riuscire a seguire la nascita dei partiti politici per quanto sono numerosi. Chiunque può candidarsi alle elezioni e vincerle. Solo l’opposizione «democratica», da Parigi e Istanbul, ha deciso di boicottarle piuttosto che perderle.
Dieci anni fa, non si parlava di politica nei caffè, solo a casa con le persone conosciute. Oggi, tutti parlano di politica, ovunque, nelle zone controllate dal governo e mai in quelle controllate dall’opposizione armata.
Dove sta la dittatura ? Dove sta la democrazia?

Reazioni di classe

La guerra è anche un conflitto di classe. I ricchi, che hanno dei possedimenti all’estero, sono partiti quando Damasco è stata attaccata. Amavano il loro paese, ma soprattutto proteggevano le loro vite e i loro beni.
I borghesi erano terrorizzati. Pagavano le imposte «rivoluzionarie», quando gli insorti lo esigevano, e affermavano di sostenere lo Stato, quando l’esercito li interpellava. Preoccupati, stavano aspettando la partenza del presidente Al-Assad che Al-Jazeera annunciava come ormai imminente. Sono usciti dalla loro ansia solo quando gli Stati Uniti hanno rinunciato a bombardare il paese. Oggi, pensano solo riscattarsi finanziando le associazioni delle famiglie dei martiri.Il popolino lo sapeva fin da principio, di cosa si trattava. C’erano quelli che vedevano nella guerra un mezzo per vendicarsi delle proprie condizioni economiche, e quelli che volevano difendere la libertà di coscienza e la gratuità dei servizi pubblici.Gli Stati Uniti e Israele, la Francia e il Regno Unito, la Turchia, il Qatar e l’Arabia Saudita, che si sono dedicati a questa guerra segreta e che l’hanno persa, non si aspettavano questo risultato: per sopravvivere, la Siria ha rilasciato la sua energia e ha ritrovato la sua libertà.Se la conferenza di Ginevra 2 si terrà, le grandi potenze non potranno decidervi nulla. Il prossimo governo non sarà il risultato di un accordo diplomatico. Il solo potere della conferenza sarà quello di proporre una soluzione che potrà essere applicata solo dopo che sarà stata ratificata da un referendum popolare.Questa guerra ha insanguinato la Siria, di cui la metà delle città e delle infrastrutture sono state distrutte per soddisfare gli appetiti e le fantasie delle potenze occidentali e del Golfo. Se qualcosa di positivo dovesse emergere da Ginevra 2, sarebbe il finanziamento della ricostruzione da parte di coloro che hanno fatto soffrire il paese.




“EE.UU. ACTÚA COMO HITLER” (Oliver Stone, director de cine)
"....Hola, personalmente pienso que EE.UU. actúa infinitamente peor que Hitler:  guantánamos varios,  torturas, asesinatos, "desapariciones", contínuos bombardeos de población civil en los países en su objetivo, "asesinatos selectivos", drones, golpes de estado, magnicidios, invasiones de países...Si analizamos la trayectoria de los presidentes de los EE.UU. todos han hecho al menos una guerra, algunos ocho o nueve  (y alguno que se negó fue asesinado)   Y es un hecho evidente el control mediático de los EE.UU.  (por ejemplo, impuso en Hollywood  que en las películas no podía aparecer ningún ruso riendo)  y su vulneración sistemática del ordenamiento jurídico internacional.....Más aún teniendo en cuenta lo mucho que le han colgado a Hitler...y que ambas guerras mundiales fueron provocadas por EE.UU.
Desde hace mucho tiempo el problema son los EE.UU. " pacifista spagnola 5 novembre 2013
http://tenacarlos.wordpress.com/2013/11/03/ee-uu-actua-como-hitler-oliver-stone-director-de-cine/
El reconocido director de cine Oliver Stone, abierto opositor de las prácticas de espionaje de EE.UU., afirmó que el Gobierno estadounidense actúa al igual que lo hizo Adolf Hitler en su momento en su búsqueda constante de presuntos terroristas.

Cuando Hitler se asentó en el poder, intentó obtener aún más control sobre Alemania. “En aquel momento estaba buscando a los terroristas en su propio país, hablaba constantemente del terrorismo, justificando así el régimen totalitario”, afirmó Oliver Stone en una entrevista a Abby Martin, periodista, fundadora del proyecto Media Roots y presentadora del programa ‘Breaking the Set’ (‘Rompiendo los estereotipos’) en la cadena RT America.
Según el director de cine, justificando sus acciones con una potencial amenaza terrorista, EE.UU. puso en marcha un programa masivo de vigilancia tanto de sus propios ciudadanos como de los extranjeros.
Stone indicó que las autoridades estadounidenses crearon un sistema mediante el cual están tratando de encontrar a los terroristas, pero “nadie sabe ni cuántos son, tal vez 2.000, tal vez 3.000″.
Pero ahora a EE.UU. se le permite buscar una aguja en un pajar”, aplicando sus sistemas de vigilancia. “Esto genera miedo en nuestra sociedad”, destacó Stone.
El cineasta ya se pronunció en varias ocasiones en contra de las prácticas de espionaje del Gobierno de EE.UU.El ganador de tres premios Óscar y cinco Globos de Oro por sus obras opina que hace unos 30 años incluso el planteamiento de la idea de que las autoridades vigilasen a los ciudadanos hubiera sido un escándalo. Las recientes filtraciones del excolaborador de la CIA Edward Snowden mostraron que “el Gobierno accionó de nuevo la máquina de la vigilancia y este mecanismo a la libertad”.




DAMASCO

SIRIA -Colpo di mortaio sulla Nunziatura di Damasco. Solidarietà delle autorità siriane
http://www.fides.org/it/news/53913-ASIA_SIRIA_Colpo_di_mortaio_sulla_Nunziatura_di_Damasco_Solidarieta_delle_autorita_siriane#.Unm4fUhd7Mx



SADAD

New Massacre Discovered in Sadad, Homs Countryside ( video )
http://uprootedpalestinians.wordpress.com/2013/11/05/new-massacre-discovered-in-sadad-homs-countryside/




Card. Gracias: Sconvolti per l’attacco alla nunziatura di Damasco
http://www.asianews.it/notizie-it/Card.-Gracias:-Sconvolti-per-l’attacco-alla-nunziatura-di-Damasco-29463.html
Il presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci) esprime “ammirazione per il coraggio di mons. Zenari”, nunzio in Siria. Secondo il porporato indiano “i colloqui di pace sono l’unica opzione possibile” per risolvere la crisi nel Paese mediorientale.
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Mumbai (AsiaNews) - È con "profondo dolore e cordoglio" che la Chiesa dell'India apprende "dell'attacco alla nunziatura di Damasco", avvenuto questa mattina. In qualità di presidente della Commissione episcopale indiana (Cbci), il card. Oswald Gracias ha inviato un messaggio di solidarietà a mons. Mario Zenari, nunzio in Siria, a nome dei 18 milioni di cattolici del Paese. Di seguito, il testo completo del messaggio. Traduzione a cura di AsiaNews.

È con profondo dolore e cordoglio che apprendiamo dell'attacco alla nunziatura di Damasco. Ammiriamo il coraggio del nunzio, mons. Mario Zenari, che continua a stare lì. È di assoluta urgenza che vengano presi provvedimenti volti a garantire la sicurezza e la protezione della missione diplomatica e del suo personale.

La nunziatura è la casa del Santo Padre in Siria. Papa Francesco ha lanciato con forza appelli per la pace in Siria, prendendo egli stesso l'iniziativa quando ha indetto la Giornata mondiale di preghiera per la pace in Siria, nel Medio oriente e nel mondo, il 7 settembre scorso. Il Papa ha esortato tutti i leader mondiali a non gettare l'umanità in un'ulteriore "spirale di dolore e morte".

La Chiesa in India è traumatizzata e addolorata per la situazione umanitaria in Siria, che continua a peggiorare rapidamente. Persone innocenti sono state travolte dagli attacchi implacabili di entrambe le fazioni; le loro vite sono state distrutte.

La Chiesa in Asia è tormentata dal devastante impatto del conflitto siriano sulle donne e i bambini. La guerra richiede un pesante tributo alle donne, che da sole patiscono sofferenze. Lo scontro è una fonte costante di paura e angoscia per la gente. I profughi bambini sono ormai quasi un milione.

I colloqui di pace sono l'unica opzione per la crisi in Siria... Il dialogo può porre fine al conflitto, salvaguardare le vite delle persone e costruire un futuro praticabile. La Chiesa indiana, i nostri 18 milioni di cattolici, prega che la terra siriana possa trovare la pace. 






A Domagnano l'incontro con Monsignor Giuseppe Nazzaro per testimoniare la sua Siria
http://www.smtvsanmarino.sm/attualita/2013/10/29/domagnano-incontro-monsignor-giuseppe-nazzaro-testimoniare-sua-siria








Gli intellettuali al servizio della guerra contro la Siria 
http://www.marx21.it/internazionale/pace-e-guerra/23054-gli-intellettuali-al-servizio-della-guerra-contro-la-siria.html

Traduzione dal francese di Massimo Marcori per Marx21.it

*Angeles Diez Rodriguez è Dottore in Scienze Sociali e Politiche e Professore all’Università Complutense di Madrid (UCM).

Testo della conferenza tenuta all’ateneo di Madrid il 9 settembre 2013, tradotto in francese dal Collettivo Investig'Action

Il caso della Siria è uno dei più esemplari a mettere chiaramente in evidenza il ruolo della legittimazione della guerra svolto dagli intellettuali ritenuti di sinistra. Numerosi di questi hanno scelto di mettersi al servizio della guerra mediatica contro la Siria, investiti dall’aura illustre portatrice dei principi morali occidentali. Dall’alto dei loro scranni nei grandi media come pure dei media alternativi, essi elaborano spiegazioni, giustificazioni e rapporti che presentano come principi etici quando in realtà si tratta di loro personali opinioni politiche. Essi ridicolizzano, manipolano e deformano le posizioni dei militanti antimperialisti. Si permettono anche di dare lezioni ai governi latino-americani che difendono la sovranità e il principio di non ingerenza, e che dunque si oppongono alla guerra contro la Siria.

Nel giugno del 2003 nell’ambito della guerra e occupazione dell’Iraq, non era molto difficile, negli ambienti universitari, in quelli della cultura e dei militanti di sinistra, che si levassero migliaia di voci contro la guerra; siamo stati in grado di riconoscere le trappole medianiche, capaci di scoprire gli interessi dell’impero americano e dei suoi alleati, di svelare le menzogne e soprattutto di stabilire le priorità nella mobilitazione e la denuncia. Non abbiamo potuto fermare la guerra né l’occupazione dell’Irak ma abbiamo posto le fondamenta di un movimento antimperialista che avrebbe potuto costituire il freno a mano della barbarie bellicista e che, in un modo o nell’altro, aveva permesso il rinviò dell’obiettivo di proseguire la neocolonizzazione della zona.

Se nel 2003 fu relativamente facile mobilitarci contro la guerra in Iraq e i piani imperiali americani, cosa che non ha avuto il significato di appoggiare una qualunque dittatura, oggi molti ci pongono la domanda: cos’è successo perché non sorga o non continui il movimento che fece la sua apparizione nel 2003? Sicuramente, diverse sono state le ragioni intrecciate tra loro, ma preferirei distinguerne due che mi sembrano centrali: i mezzi di comunicazione di massa hanno fatto un buon lavoro di dissuasione e una parte degli intellettuali di sinistra che prima erano riferimenti politici contro la guerra, hanno scelto di servire l’altro campo.

Intellettuali di sinistra al servizio della legittimazione bellicista.

Che i media di massa mentano, deformino, occultino, evidenzino, diano una forma e un volto ai nostri nemici è un’evidenza ripetuta molte volte nella storia. Essi fanno questo non perché sono gli strumenti del potere, no, essi lo fanno perché sono parte integrante del potere. Ma la giustificazione delle guerre, la “costruzione del consenso” come direbbe N. Chomsky, non si fa solo attraverso le corporazioni mediatiche. La propaganda è un sistema nel quale si inseriscono le imprese dei media, la classe politica e i suoi discorsi, la cultura occidentale onnipotente e colonialista, i giornalisti, gli artisti, gli intellettuali, gli universitari e i filosofi mediatici. Tutti questi intellettuali si sono trasformati in un “chierico secolarizzato” che “sceglie di giocare un ruolo fondamentale nell’interiorizzazione dell’ideologia della guerra umanitaria come un meccanismo di legittimazione” (Bricmont, 2005). Alcuni coscientemente, altri non del tutto, si sono messi al servizio della propaganda della guerra imperialista.

Ciò che è interessante è che questa schiera di creatori d’opinione pubblica si reclutava prima nei ranghi conservatori, tra i liberali e parte tra i socialdemocratici (ricordiamo la campagna del PSOE con “Ingresso nella Nato? No!” [http://elordenmundial.files.wordpress.com/2013/06/otano.jpg]) ma dalla guerra in Yugoslavia (1999), sono reclutati sempre più numerosi i gruppi di intellettuali che provengono dai rivoluzionari di sinistra, anticapitalisti e antimperialisti. Essi lo giustificano con argomenti morali universali e umanitari: lottare contro le dittature (ovunque esse siano) e difendere la causa dei popoli (a prescindere che essi siano le donne afgane, gli insorti libici, i manifestanti siriani, o la parte del popolo che l’opinione pubblica generale segnala come vittima delle dittature.

Alcuni di questi intellettuali furono figure di spicco del “No alla guerra” contro l’Iraq nel 2003; tuttavia dall’inizio di quelle che sono chiamate “le primavere arabe”, essi suonano nella stessa orchestra dei loro governi sostenendo il rovesciamento del tiranno B. Al-Assad e la Transizione democratica siriana; ve ne sono anche di quelli che chiedono l’intervento militare dell’Occidente come la scrittrice Almudena Grandes: “tutto sommato si tratta di Assad, un dittatore, un tiranno, un assassino che rimarrà l’unico beneficiario del non intervento.”

Si può supporre che per costoro Saddam Hussein fosse meno dittatore di Bashar Al-Assad o forse che si trattasse del fatto che in questa guerra c’erano centinaia di migliaia di cittadini nelle strade che gridavano “No alla guerra!”, cosa che non succede oggi.

Il ruolo che esercita questo “clero secolarizzato” è doppio, da un lato fornisce argomenti che giustificano l’intervento armato, dall’altro divide, indebolisce o blocca, ogni volta con crescente intensità, l’emergenza di una forte opposizione alle guerre imperialiste.

A volte per ignoranza politica, altre per errore, ma più spesso a causa di uno strisciante sentimento di superiorità morale in quanto intellettuali del mondo sviluppato, questa “sinistra” ha interiorizzato gli argomenti della destra. Secondo Bricmont, essa si è evoluta in due atteggiamenti: A) in ciò che viene chiamato imperialismo umanitario, che si appoggia sulla credenza che “i nostri valori universali” (l’idea della libertà, la democrazia) ci obblighino ad intervenire ovunque. Sarebbe una sorta di dovere morale (diritto d’ingerenza). B) il “relativismo culturale” che parte dal principio che non ci sono buoni o cattivi costumi. Avremo il caso in cui un movimento wahhabita o fondamentalista si ribelli ad una forma di repressione e venga applaudito in quanto “i popoli non si sbagliano”o, come mi ha spiegato un filosofo spagnolo, “quando i popoli parlano, la geostrategia tace”.

Strane coincidenze per la libertà e la democrazia

Il dominio imperiale è sempre militare ma necessita di un’ideologia che lo giustifichi per eliminare le resistenze di retroguardia. Oggi, grazie alla complessità del sistema di propaganda sempre più sofisticato e tecnicizzato, gran parte della costruzione di questa ideologia legittimante è nelle mani di una sinistra, al momento ancora rispettabile, che per l’opinione pubblica conta in credibilità critica grazie al suo curriculum come la difesa della causa palestinese. Il nucleo essenziale dei discorsi legittimanti si è spostato dalla “libertà” ancora classica, alla criptica “dignità”, e conserva la “democrazia” e i diritti dell’uomo come parole d’ordine. La democrazia, come sognata dal filosofo Santiago Alba serve da utopia leggera per raccogliere adepti e confondere i desideri con la realtà.

Tuttavia, vi sono circostanze in cui la parola d’ordine di libertà emerge come la fenice quando il pubblico al quale si rivolgono è troppo occidentalizzato per svelare l’enigma della “dignità”. Bricmont afferma che nel momento in cui l’impero abbandona il linguaggio della libertà perché non più credibile, questo clero umanitario lo riprende. Così, all’appello della campagna di solidarietà globale con la rivoluzione siriana firmato tra gli altri da G. Anchar, S. Alba e Tariq Ali, il cui titolo è “solidarietà con la lotta siriana per la libertà e la pace”, in appena due pagine la parola libertà viene utilizzata 14 volte.

Man mano che la guerra mediatica contro la Siria si è rafforzata, sono aumentate le coincidenze tra i rapporti imperialisti ed i discorsi di coloro che intendono appoggiare i “rivoluzionari siriani”. Seguiamo gli esempi più evidenti e compariamo “l’appello di solidarietà globale con la rivoluzione siriana” con la dichiarazione comune sulla Siria firmata da 11 paesi nel quadro della riunione del G20, una proposta degli USA per forzare un fronte di paesi ad appoggiare l’intervento armato.

Nell’appello del clero umanitario si iscrivono i seguenti argomenti:
In Siria vi è una rivoluzione in cammino.L’unico responsabile delle uccisioni, della militarizzazione del conflitto e della polarizzazione della società è Bashar Al-Assad.
Occorre sostenere i rivoluzionari siriani perché lottano per la libertà a livello regionale e mondiale.
Occorre sostenere una transizione pacifica fino alla democrazia affinché i siriani decidano da loro
iSi invoca una “Siria libera, unificata e indipendenti
Si chiede l’aiuto per tutti i siriani rifugiati o trasferiti all’interno.

Sul web della Campagna si presenta il testo dell’appello specificando che “la rivoluzione del popolo dev’essere appoggiata con tutti i mezzi” – pensiamo che tutti i mezzi significhi tutti i mezzi – e si esige che B. Al-Assad dia le dimissioni, che sia giudicato e che si ponga fine al sostegno militare e finanziario al regime siriano, unicamente al “regime siriano”.

Da parte sua, la dichiarazione comune degli USA e dei suoi alleati [ http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2013/09/06/joint-statement-syria ], tra cui curiosamente non si trova alcun paese latino americano e di cui l’unico arabo è l’Arabia Saudita, espone i seguenti luoghi comuni:

Condanna esclusivamente il governo siriano che considera il responsabile dell’attacco con le armi chimiche.

La guerra contro la Siria è per difendere il resto del mondo dalle armi chimiche, evitandone la proliferazione.
L’intervento tenterebbe di evitare danni maggiori: “una grande sofferenza del popolo siriano e l’instabilità regionale”
Si condanna la violazione dei diritti dell’uomo “da tutte le parti”.
Si invoca un’uscita politica, non militare e si dice: “siamo impegnati verso una soluzione politica che si traduca in una Siria unita, unificata e democratica”.

Si fa appello all’assistenza umanitaria, ai donatori e all’aiuto per i bisogni del popolo siriano.

Nella comparazione dei due testi, ciò che sorprende è che il primo diffonde un atteggiamento più bellicista, non riconosce che vi sono due fazioni nel conflitto, il conflitto si riduce a Bashar Al-Assad, si giustifica l’appoggio ai “rivoluzionari siriani” perché stanno compiendo la rivoluzione mondiale, non si prospetta alcuna uscita politica ma la disfatta del governo siriano. Si direbbe che questo appello sia stato redatto da una delle fazioni in conflitto che si arroga il diritto di essere il portavoce dell’intero popolo siriano.

Le trappole del linguaggio: “Noi condanniamo l’intervento, né con gli uni né con gli altri, i popoli hanno sempre ragione”

La costruzione dell’ideologia dell’imperialismo umanitario ha avuto molti percorsi. Come dicevamo all’inizio di questo intervento, questa è stata lo stendardo della sinistra benpensante (di cui una parte legata al trotskismo della 4° internazionale) che dalla guerra contro la Jugoslavia (1999) iniziò a dare forma ad un discorso moralista di comodo, che la omologava come “sinistra rispettabile” pur dichiarandosi “anticapitalista”.

Se analizziamo alcuni di questi discorsi sulla Siria, troviamo annotazioni che si ripetono. In primo luogo bisogna sempre capire il punto di partenza antimperialista e negare che si è al fianco “dell’intervento militare straniero” come fa G. Achcar nell’articolo “Contro l’intervento militare straniero, appoggio la rivolta popolare siriana”. O come S. Alba in “Siria, l’intervento sognato” che termina con un “condanno, condanno, condanno l’intervento militare degli USA”.

V. Klemperer diceva nel suo libro, ”la lingua del terzo Reich”, che il linguaggio rivela ciò che una persona intende nascondere deliberatamente, agli altri o a sé stessa, e questo succede inconsciamente. Il clero umanitario non è a favore dell’intervento militare ma si sente in obbligo di ripeterlo costantemente nei propri scritti e conferenze come se il pubblico cui si rivolge non fosse del tutto convinto. Esso conviene anche del parlare di guerra e per questo utilizza costantemente l’eufemismo “intervento militare straniero” o “intervento militare americano”.

Né per gli USA, né per B. Al-Assad. L’equidistanza è senz’altro un rifugio ideale per le buone coscienze e a vantaggio dell’ambiguità che consente di posizionarsi da un lato o dall’altro a seconda dell’evoluzione degli avvenimenti. Si tratta di una falsa simmetria che pone sullo stesso piano l’aggressore e l’aggredito. Se ci dichiariamo neutrali in una situazione in cui uno stato o un gruppo di stati minacciano e dichiarano guerra ad un altro, in realtà, appoggiamo la ragione del più forte. Non è la Siria che ha dichiarato guerra agli USA o all’Europa mentre la potenza e la capacità militare della Siria è incomparabile di fronte all’impero USA ed ai suoi alleati (armi chimiche, nucleari e convenzionali).

La posizione “né-né” non convince il clero umanitario che tenta in ogni modo di far pendere le opinioni al fianco della fazione in cui si trovano i cosiddetti “rivoluzionari siriani”. In questo tentativo, non si risparmiano gli aggettivi contro il governo siriano e il suo presidente, e passano sopra alla realtà e la veridicità dei fatti: abbiamo così S. Alba che dice che è un fatto inconfutabile che “indipendentemente dal fatto che abbia o meno usato le armi chimiche contro il suo popolo, il regime dittatoriale della dinastia Assad è il primo e diretto responsabile della distruzione della Siria, della sofferenza della sua popolazione e di tutte le conseguenze, umane, politiche e regionali che ne derivano”.

Un altro luogo comune tra i classici è quello di porsi al fianco dei popoli. Qui abbiamo uno scoglio difficile da superare poiché, nella questione delle primavere arabe, i governi imperialisti si sono collocati chiaramente a favore dei popoli e sono stati i primi a mostrare il loro appoggio ai “rivoluzionari” siriani. La spiegazione più rocambolesca di tali intellettuali umanitari è la pura coincidenza, il cinismo o le perverse intenzioni dell’impero USA che fornisce l’appoggio ai popoli arabi per appropriarsi in seguito di queste rivoluzioni e imporre i propri interessi. La realtà è, secondo loro, che né gli USA né l’Europa erano interessati ad intervenire militarmente in Siria. Ma quando “i ribelli e i rifugiati siriani”, come in precedenza hanno fatto i ribelli libici, dichiarano di “reclamare l’attacco alla Siria da parte degli USA”, la definizione di “rivoluzionari” e quella di “popolo” si complica, perché qual è quel popolo rivoluzionario o quella parte di popolo che richiede ad altri stati un attacco militare?

Vista la complessità della situazione, ci rifugiamo nei nostri principi.

Noi possiamo denunciare i grandi media, i politici e i pubblicisti che continuano a venderci la guerra con la stessa retorica moralista e con pratiche ciniche, ma il problema è che questo funziona, almeno con le persone con scarsa coscienza. La novità è che oggi costoro dispongono di uno stuolo di filosofi, intellettuali e artisti che si vendono come celebrità mediatiche, anche se in ambienti alternativi, che credono anche a quello che dicono, credono realmente di difendere i diritti dell’uomo e di essere al fianco dei popoli, ma la loro funzione è stata quella di accompagnare i discorsi imperialisti e di bloccare l’emergenza dei movimenti d’opposizione alla guerra impantanandoci in discussioni sterili sulle loro posizioni.

I loro testi, conferenze e interventi mediatici hanno avuto una grande efficacia per confondere, persuadere e colpevolizzare gli attivisti contrari alla guerra, le persone più disponibili ad offrire una resistenza effettiva alla guerra dell’impero e alla propaganda di guerra. Per darsi credibilità essi hanno l’abitudine di affermare che tutto è più complesso, imponderabile, in modo tale che non ci rimane che l’unica opzione, da persone sagge come siamo, di rifugiarci nella nostra buona coscienza. Se le nostre conoscenze sono deformate e utilizzate per favorire l’appoggio alla guerra, ciò sarebbe un effetto indesiderato, un danno collaterale del quale non possiamo essere considerati responsabili.

Quello che è certo è che i discorsi, gli appelli e le esigenze del clero umanitario non hanno la minima influenza sui governi occidentali, ma è altrettanto certo che essi causano danno alla possibilità di un movimento antimperialista.

Vorrei concludere con qualche parola di R. Sanchez Ferlosio sulla guerra:

“a parte alcuni rari esaltati noi vediamo tutti la guerra con sfumature, ma nei momenti decisivi le sfumature non possono essere il fardello che ci impedisce di opporci alla guerra con la tenacia necessaria. Non possiamo lasciarla diventare come munizioni contro la nostra parte. E’ la nostra responsabilità politica”.





SIRIA


Al Forat Dam, Raqqa ( Siria )




ASIA/SIRIA - Il parroco greco-cattolico di Raqqa agli islamisti: state tradendo il vero Islam
http://www.fides.org/it/news/53902-ASIA_SIRIA_Il_parroco_greco_cattolico_di_Raqqa_agli_islamisti_state_tradendo_il_vero_Islam#.Unm-MUhd7Mw
Raqqa (Agenzia Fides) – L'Archimandrita Naaman Rawik, parroco greco cattolico di Raqqa e Tabqa – città della Siria settentrionale in mano dai mesi alle milizie anti-Assad – ha trovato rifugio in Libano dopo che i militanti islamisti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL) avevano aggredito e danneggiato le sue due parrocchie. Nei giorni scorsi, l'Archimandrita Rawik ha rivolto proprio ai miliziani islamisti un messaggio pubblico – reso noto dalla Fraternitè Chrètienne Sarthe-Orient e ricevuto dall'Agenzia Fides – in cui stigmatizza i loro atti violenti contro le chiese come contrari alla tradizione islamica. “Voi” riferisce p Rawik “avete cancellato ogni traccia cristiana, distruggendo le nostre chiese e offendendo i loro santi patroni, impossessandovi delle nostre case e spingendo all'esilio i pastori e i loro parrocchiani (…). Credete forse voi che Allah, il suo Profeta e i musulmani in generale accetteranno e benediranno i vostri atti?” “L'Islam” chiede in forma retorica l'Archimandrita greco cattolico “non è forse nella continuità di Abramo, il Padre di tutti i credenti e della religione, dietro cui noi cristiani abbiamo iniziato a camminare seicento anni prima di voi? Un musulmano non è forse colui che protegge l'uomo con la sua propria mano e con la sua lingua? Ed ecco che gli atti delle vostre mani testimoniano solo dei rapimenti di uomini di Dio di cui voi siete causa”. L'incalzante messaggio di padre Naaman si conclude indicando la patologia islamista come corpo estraneo rispetto alla tradizione di convivenza tra cristiani e musulmani sperimentata in Medio Oriente: “Ritornate ai vostri Testi Sacri”, scrive l'Archimandrita ai militanti islamisti, “apprendete da essi il vero Islam prima che si possa dimostrare con i versetti stessi del Corano che voi siete divenuti estranei al Libro e all'insegnamento di Allah sulla tolleranza, che voi siete ormai estranei ai nostri modi di vivere autenticamente arabi, che siete totalmente stranieri rispetto alle tradizioni nelle quali siamo cresciuti, musulmani e cristiani, in Siria e a Raqqa in particolare”.
(GV) (Agenzia Fides 5/11/2013).



Rete No War sostiene il presidio a Milano
http://web.rifondazione.it/home/index.php/12-home-page/13637-rete-no-war-appoggiamo-il-presidio-a-milano
Rete No War sostiene il presidio a Milano

E' inammissibile e gravissimo che il mondo, soprattutto quello del pacifismo e di gran parte della sinistra, tentenni, fino all’immobilismo, di fronte ad una vera e propria invasione in atto in Siria - Paese sovrano -  ad opera di forze straniere per nulla interessate alle sorti del popolo siriano, alla sua autodeterminazione, o alle sue richieste di maggiore democraticità.
Ci sono tanti modi per insanguinare un Paese. La guerra in Siria c’è già: l’ingerenza esterna da parte delle potenze occidentali e petromonarchiche hanno alimentato una devastante guerra per procura, con la fornitura di finanziamenti, armi, combattenti, consiglieri e appoggio diplomatico.

Wikileaks ha messo in luce la presenza in Siria della quinta colonna USA diretta a destabilizzare e provocare la crisi del regime di Assad, già molti anni prima della cosiddetta Primavera araba.

Non stiamo negando l’esistenza in Siria di proteste popolari pacifiche iniziate nel 2011. Ma per capire le reazioni del governo siriano a quelle proteste, bisogna comprendere il contesto di destabilizzazione pluriennale in cui doveva agire.

I grandi media occidentali, per mesi e mesi hanno taciuto sulla presenza di guerriglieri armati mescolati tra le folle pacifiche, dipingendo un regime cruento che si accanisce sul suo stesso popolo. Cosi, ancora una volta i cittadini dell’Occidente si sarebbero convinti che bisognava intervenire per fermare il massacro.

Oggi quelle milizie anti-regime, in gran parte straniere, così imponenti da travolgere e surclassare l’opposizione pacifica siriana, ha trascinato il Paese in una guerra civile in cui nessuno sa, nemmeno l’ONU, quanti morti siano da addebitare all’esercito siriano e quanti ai ribelli armati.

La cultura della guerra non cerca la verità ma solo pretesti per poter procedere con il beneplacito di quelle forze politiche e sociali che tradizionalmente si mobilitavano per la pace e contro l’imperialismo.

Noi di Rete No War siamo impegnati in un lavoro che vuole smontare le menzogne e mettere in luce le omissioni dei grandi media, funzionali ad ogni intervento di guerra.

Sulla Siria, spingiamo affinché l’Italia ed il resto del mondo ascolti e sostenga il movimento di riconciliazione dal basso“Mussalaha”, nato spontaneamente dalla società civile siriana e dal suo bisogno assoluto di pace. Mussalaha non accetta che il suo Paese venga dilaniato da una guerra confessionale e smembrato al suo interno. Vuole essere un tentativo del tutto siriano che conduca alla pacificazione, unica strada possibile per una pace autentica perché libera da ingerenze e pressioni esterne.

Rete No War saluta ed appoggia il presidio a S. Babila [ il presidio è stato spostato in Piazza Fontana] organizzato dal Comitato contro la guerra, di Milano, e si unisce a tutte le persone, collettivi, movimenti che oggi si trovano insieme in questa Piazza e che ancora credono nei principi di non ingerenza, sovranità territoriale ed autodeterminazione dei popoli come deterrenti imprescindibili della guerra, in ogni sua forma.








SIRIA INFO

Syrian Nun Brokers Peace in Syria
http://www.youtube.com/watch?v=5qIe1kGK0mI
Syrian Nun Brokers Peace in Syria. This video shows Mother Agnes Mariam broekring a cease fire and evacuating civilians in Damascus.
Read more about this amazing event here: http://prayersforsyria.com




The Christian Witness Of The Monastery Or St James The Mutilated, Mar Yakub
( Ricerca internet  a cura di padre Dave Bird )
http://beforeitsnews.com/christian-news/2013/11/the-christian-witness-of-the-monastery-of-st-james-the-mutilated-mar-yakub-2485646.html
Mar Yakub- Situated at the foot of Anti-Lebanon, on a plateau of 1350 m. is the monastery of Mar Yakub (St. James the Mutilated) in Qâra. This monasterydates from the 6th century and is perhaps the oldest monastery in the region. 
The Melkite monastery of Mar Yakub in the front line in Syria. It is called “the Monastery of St James the Mutilated”.  The photos are taken in happier times, but they help put faces on the Christians who are suffering now.
my source: The Community’s Facebook

Peace of Christ! Our little monastery has monks and nuns from 8 nations – and not one of us has returned home, but we have freely decided to stay in Syria at the risk of our lives. Why? Because Syrian people are suffering, and we want to help.
  
Help of the Syrian People

“We didn’t see a piece of bread for nine months,” one woman told the BBC. “We were eating leaves and grass.” From Muaddamiya, rif Damascus – where thousands had been held hostage, under siege. Mother Agnes told us that she was going to fight for their release, because “500 children are starving”. The story of what Mother Agnes did was amazing, because she walked into a zone that was totally off-limits, no one wanted to enter – you couldn’t even get a piece of bread in there without being shot. On Oct 20 she walked through a field of snipers with a white flag “if I die, I die” she said. She spoke to the rebels as brothers and fellow human beings to try to convince them to let the people go. God moved their heart and they agreed… 1500 were set free and receive govt aid and food, then about 2000 more were released on the 28th of October. Thank you for your prayers for the iverse Syrian family – may God’s light shine on us all!
my source: The Catholic World Report

As civil war continues to rage in Syria, Christian communities with ancient roots in the country stand in the crossfire between the Syrian government and the rebel forces. Below is an account of several days in the war zone from Father Daniel Maes, O.Praem., a Belgian priest who has been at the Monastery of Mar Yakub in Qara, Syria for several years [Editor: the monastery is under the jurisdiction of the Melkite diocese of Homs]. In it he details the efforts of Mother Agnes-Mariam de la Croix, the Lebanese-born superior of the Mar Yakub nuns, to free hostages taken by the rebels and to negotiate peace. Father Daniel’s account appears in Italian at the blog Ora Pro Siria.

Saturday, October 12
At 11 am Mother Agnes-Mariam and Sister Carmel went to Muadamiyet-al-Cham, on the outskirts of Damascus, together with the rescue team of the Red Crescent, along with Ms. Kinda al-Shamat, the Minister of Social Affairs, and with the army.  Twelve snipers were ensconced above the arcades that lead into the city. Mother Agnes-Mariam swept up a white flag and headed with determination, along with Sister Carmel, toward a group of about 40 leaders of the armed rebel bands that have been kidnapping thousands of ordinary people.… Now these armed bands were also threatening…to block off all food supplies. The ensuing confusion was indescribable, with shots being fired and shouts ringing out about how no one was to leave the place alive.

So Mother Agnes-Mariam tells Sister Carmel to pray and they begin to invoke the name of Jesus. Suddenly there is silence, and there is an opening for negotiations over the liberation of the hostages. It isn’t until around 4 pm that they regain their freedom. Some are numb with fear and the children are very weak. The soldiers kiss the elderly people on their foreheads as a sign of respect. Everyone hugs Mother Agnes-Mariam. The weakest are brought to the ambulances, the others are put on buses, to be taken to a school building in Damascus, where Governor Hussein Khallouf has readied the necessary care.  Two thousand people have been freed.  All have lost their ID cards.  Tomorrow 1,500 more civilians and a group of 80 soldiers will be waiting to be liberated. Besides all this, somehow the armed groups have to be coaxed into laying down their weapons. And meanwhile, the terrorists have kidnapped two more people. The way home is still riddled with roadblocks, set up by the National Army, by the Free Army, and by the terrorists.  As they struggle to get through the roadblocks, 12 more people are taken hostage and more negotiations are needed to set them free.

Sunday, October 13

Today 1,500 more civilians have been set free, and all has been caught on film and documented by the TV. We are seeing some very moving images. The newscaster on TV says that Fadia Laham (Mother Agnes-Mariam) has coordinated the entire operation. Mother Agnes-Mariam trusts that these events in Muadamiyet-al-Cham may set an example for the impending peace negotiations.
Monday, October 14

Trouble. These operations are very risky, and not everyone feels up to the risk. There are many misunderstandings with the [Syrian social affairs] minister. Meanwhile pleas keep pouring in from people taken hostage, begging to be liberated and helped. … This is the region where the most fanatical terrorists are active. However, there are also some rebels who have come to Mother Agnes-Mariam in tears, to tell her they are on her side.

Tuesday, October 15
The situation is getting better and there is hope for a liberation. The minister pledges her complete support for Mother Agnes-Mariam and also says something about a medal for the “Woman of Peace.”

Wednesday, October 16
They’re ready: 35 buses, 10 ambulances, and about 30 volunteers have come to evacuate from 1,000 to 2,000 people. Mother Agnes-Mariam and Sister Carmel are already on their way to the city, when, 200 meters away from them, a bomb is dropped into the street, wounding a few children. The army orders everyone back. The ambulances and buses leave, still empty. More bombs explode—a trap organized by terrorists attempting to infiltrate the crowd in order to kill the generals there. The army was not caught off-guard; it was on the alert and well-prepared, but the hoped-for liberation is averted. Mother Agnes-Mariam stays in touch with the rebels, negotiating their surrender. Those who are from Syria and lay down their arms will receive a pass in exchange for their surrender and will be allowed to go back to their families.
Syria, on the road to liberation

Syria has always preserved its independence from Western imperialism and has refused many international duties invented by this “new world order,” imposed with the sole purpose of undermining a country’s sovereignty. Syria has never stumbled into this trap: environmental taxes, labor taxes, taxes on production and on all forms of energy….  Despite the fact that from a political point of view there was little personal freedom in Syria, life was very cheap, very secure, and harmonious. The freedom and hospitality that we experienced for centuries in Syria, before the war, is inconceivable in a Western country.
There are many signs that Syria will rise up again, slowly but surely. … Moses led the “People of God” to the Promised Land after a long trip through the desert. This Exodus was the most important event in the history of Israel, and also the prototype for all liberations.
Jesus Christ, the Messiah of Israel, Son of God, and savior of the world, in the role of a new and final Moses, has given the deepest sense to this liberation by his death on the cross and his resurrection.
This is our faith. And we believe and trust that now too He will be the final Liberator of Syria.[Editor's note: This blog post was updated on November 2, 2013, with the following correction: the Monastery of Mar Yakub in Qara, Syria, is not a Carmelite monastery, but is under the jurisdiction of the Melkite diocese of Homs.]

( La ricerca di padre Dave Bird continua con dei video al link di "before its news" indicato sopra )







 


Violencia de Al-Qaeda se extiende a Turquía -Europa-
http://jihad-e-informacion.blogspot.it/2013/11/violencia-de-al-qaeda-se-extiende.html


Los peligrosos efectos del conflicto sirio que se ciernen sobre los países vecinos aumentan cada día.

La Inteligencia de Turquía ha emitido una alerta roja ante los supuestos planes del grupo Estado Islámico de Irak y del Levante (ISIS, por sus siglas en inglés), vinculado a Al-Qaeda, para ejecutar atentados en las principales ciudades del país mesopotámico.

De acuerdo con el diario turco 'Today's Zaman', el estado de alerta se determinó después de que agentes de Inteligencia descubrieran que el ISIS ha introducido dos coches bomba en el territorio de Turquía.

Según las fuentes de la Inteligencia turca, estos dos coches bomba se filtraron a través de la provincia de Sanliurfa (Sur), ubicada en la frontera con Siria, donde el ISIS mantiene una gran actividad terrorista.

Agregan que ese grupo está preparando introducir otros cinco coches bomba para realizar atentados en diferentes partes de Turquía, por lo que las autoridades del país han reforzado las medidas de seguridad en las provincias del sur y el sureste del país.

Desde el principio de la crisis en Siria, Turquía ha sido uno de los países principales en apoyar a los insurgentes que luchan en el territorio sirio para derrocar al Gobierno sirio, sin embargo, no es inmune a la violencia de los terroristas.

Con fecha anterior, el ISIS amenazó al premier turco, Recep Tayyip Erdogan, con iniciar una nueva ola de atentados en las ciudades turcas de Estambul y Ankara (capital) en el caso de que no ordene la reapertura de los pasos fronterizos.

Turquía cerró algunos puestos fronterizos situados cerca de algunas bases del ISIS en el norte de Siria, después de que el grupo extremista se hiciera a finales de septiembre con el control de la localidad siria de Azaz, situada en la provincia de Alepo.



Mother Agnes-Mariam Speaking Tour Calendar
http://www.syriasolidaritymovement.org/mother-agnes-mariam/mother-agnes-mariam-speaking-tour-calendar/
NOVEMBER:
1-2 Tucson ( Arizona )
3 San Francisco ( California )
4 San Mateo ( California )
5 Walnut Creek ( California )
6 Castro Valey ( California )
7 Oakland ( California )
9-10 Los Angeles ( California )
14 Cleveland ( Ohio )
16-17 ( Colorado )
18 Lincoln ( Nebraska )
21 Roma ( Italia )
23-27 UK
29-30 Canada









Samaan Daoud
SIRIA - Dichiarazione di Samaan Daoud ( in inglese)     
http://www.youtube.com/watch?v=3w-DL0NeR6g (video  )
Samaan Daoud sta portando la sua testimonianza dalla Siria in Italia ( per le cui date guarda a fine mail )


SIRIA - L’Arcivescovo siro-ortodosso Alnemeh: “A Sadad il più grande massacro di cristiani in Siria”
http://www.fides.org/it/news/53885-ASIA_SIRIA_L_Arcivescovo_siro_ortodosso_Alnemeh_A_Sadad_il_piu_grande_massacro_di_cristiani_in_Siria#.UnnC80hd7Mw


Update: Syrian Army Frees Christian Town of Sadad
http://orontes.jimdo.com/


Il massacro dei cristiani siriani
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/il-massacro-dei-cristiani-siriani.html


Siria: intervista a un cristiano della città martire di Aleppo
http://www.laperfettaletizia.com/2013/10/siria-intervista-un-cristiano-della.html


SIRIA: IDLIB I ribelli uccidono trenta civili nel nord-ovest della Siria
Rebellen doden dertig burgers in het noordwesten van Syrië
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/11/01/rebellen-doden-dertig-burgers-in-het-noordwesten-van-syrie/


Syria: Alqaeda FSA Kidnap Syrian MP Mhanna Al-Fayyadh Al-Nasser
http://www.youtube.com/watch?v=K1CanXLRM7s ( video )
Terroristen ontvoeren Syrisch parlementslid Mhanna al-Fayyadh al-Nasser (VIDEO )
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/11/01/terroristen-ontvoeren-syrisch-parlementslid-mhanna-al-fayyadh-al-nasser-video/

GRAPHIC - 6 men executed in cold blood by FSA militia ( video )
https://www.youtube.com/watch?v=rBK4wqyEG8Q

Syrian Christians Protest against Syrian Criminal Rebels Kidnapping and Killing them ( video )
http://www.youtube.com/watch?v=uatwSDxqUwE          
Self cnfessed war criminal John McCain has been photographed with these kidnapping murderers

Syrian Army of Islam
http://www.liveleak.com/view?i=cc2_1383301108


Al Qaeda Terrorists Pass US Special Forces, CIA Agents on Way to Syria
http://landdestroyer.blogspot.it/2013/10/al-qaeda-terrorists-pass-us-special.html
I terroristi di al-Qaida infiltrati in Siria dalle forze speciali statunitensi e dalla CIA
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46504


Internationale vrouwenfederatie steunt Syrische vrouwen
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/11/02/30036/
DELEGAZIONE DI SOLIDARIETA’ DELLA WIDF IN VISITA IN SIRIA
http://awmr-donneregionemediterranea-italia.blogspot.it/2013/10/siria-no-war-8.html


Siria: fonti Usa confermano a Cnn, raid Israele a Latakia
http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/Siria:_fonti_Usa_confermano_a_Cnn,_raid_Israele_a_Latakia.html?cid=37239702


MUSSALAHA
2013 November 3, Sunday, 5:30 pm – What is Really Happening in Syria Today?
Mother Agnes Mariam De La Croix
St. Thomas ( California )
http://occupysf.org/archives/1374

San Francisco ( California )


Priester Daniël Maes: Christenen, samen met alle mensen van goede wil, sta op!
Sacerdote Daniel Maes: cristiani, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, alzatevi!
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/11/01/priester-daniel-maes-christenen-samen-met-alle-mensen-van-goede-wil-sta-op/ 






INCONTRO CON SAAMAN DAOUD CITTADINO SIRIANO
INFO: comitatocontrolaguerramilano at gmail.com
WEB: comitatocontrolaguerramilano.wordpress.com
MILANO 7 novenbre ore 21
presso la Casa Rossa, via Monte Lungo 2, Milano
       









ROMA
ROMA:  Samaan Daoud  ottobre 2013 ( video )
http://www.youtube.com/watch?v=4cXxc6jhoo4
http://retedellereti.blogspot.it/2013/11/notizie-ed-informazioni-sulle-azioni-di.html
A Roma, il 22 ottobre, presso CESV, in Via Liberiana 17, alle h. 17 :l'incontro con Samaan Daoud, Manlio Di Stefano, Mostafa El Ayioubi e Marinella Correggia

In fondo a questa mail viene ripreso l'approfondimento sulla Siria con  i link ai  video di Samaan Dao in e arabo, italiano, inglese.





http://www.circolonewman.org/?p=2217
Siria:con la testimonianza di Saaman Daoud cittadino siriano
Lunedì 28 ottobre 2013, ore 20,45
Aula Magna dell’Istituto Tecnico “Compagnoni”, via Lumagni, 26 – Lugo (RA)



Articolo sulla testimonianza di Samaan Daoud
Sulla Siria, Putin batte Obama, ma papa Francesco è il più avveduto di tutti  
http://www.resegoneonline.it/articoli/Sulla-Siria-Putin-batte-Obama-ma-papa-Francesco-il-pi-avveduto-di-tutti-20131031/
Lecco: 
 Lecco ( Italia )
A distanza di tremila e trecento anni le cose non sembrano mutate: potenze straniere tornano a fare della Siria un gigantesco campo di battaglia. Le cifre del conflitto si commentano da sole: 110.000 morti, 600.000 feriti,, 3.000 scuole distrutte e 900 trasformate in luoghi di ricovero per senza tetto, quattro milioni di sfollati all'interno del Paese e due milioni e mezzo esuli. La comunità cristiana, che prima della guerra, contava il 10 per cento della popolazione (circa 2 milioni di fedeli), oggi è ridotta al 6,5 per cento, poiché un terzo dei cristiani è espatriato (700.000 persone). Ciò che i media occidentali, europei in testa, fingono di non sapere, o non dicono, è che la guerra civile in Siria, contrabbandata nel 2011 come “grande primavera araba”, in realtà, è il tentativo dei  fondamentalisti islamici votati alla guerra santa (gli jihadisti) d'impossessarsi del Paese, né più e né meno di quanto specularmente hanno tentato di fare i Fratelli musulmani in Egitto.
L'offensiva in atto in diversi Paesi della cosiddetta Mezzaluna Fertile è di tornare ai califfati, agli stati confessionali islamici. I fondamentalisti musulmani giocano sulle divisioni dell'Occidente, soprattutto dell'Europa, che non ha un unico ministro degli Affari esteri, ma tanti piccoli ministri indaffarati a badare all'orticello del proprio Paese. Nella crisi siriana si sono mossi, tra vari Paesi, gli interessi di Arabia Saudita, Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Turchia, (chi avrà armato l'"esercito di liberazione" che da tre anni tenta d'abbattere il governo del presidente Bashar al-Assad?) e Russia (con quali armi si sta difendendo l'esercito di Damasco?).
Alla luce di ciò che sta emergendo – le armi chimiche per uccidere inermi civili sarebbero state usate dagli jihadisti e dai loro alleati guerriglieri di Al-Qāʿida con il preciso scopo, tramite la falsa propaganda, di accusare di un orribile crimine di guerra il nemico, cioè l'esercito regolare siriano e quindi il presidente Bashar al-Assad – va riconosciuta la fermezza del premier russo Putin nell'opporsi al presidente statunitense, Obama, favorevole ad un intervento militare in Siria, seppure con mirati bombardamenti contro installazioni militari, grazie alle “bombe intelligenti”. Giusto qualche migliaio di vittime civili in più, allo scopo di punire (ma non di togliere di mezzo) il "tiranno siriano".  A scongiurare il bombardamento “mirato”, fortunatamente, è sopravvenuto il provvidenziale e lungimirante intervento di papa Francesco, che ha chiamato alla preghiera, per un giorno intero, oltre un miliardo di cattolici e, insieme a loro, l'intera comunità dei credenti a qualsiasi religione appartenessero.
Samaan Daoud s'è anche chiesto come mai la stampa occidentale, compresa quella italiana, non vada a verificare ciò che accade nei campi profughi in Giordania e in Turchia (dove si addestrano i terroristi islamici), o perché non riveli che i combattenti jihadisti provengono da 84 diversi Paesi con l'unico obiettivo di tenere in permanente stato di guerra, contro Damasco, l'area settentrionale del Paese da loro occupata. Sono cadute nel vuoto, perché ignorate dai media, le stesse autorevoli parole del Gran Muftì di Siria, il supremo capo spirituale musulmano del Paese, il quale ha invitato «a deporre le armi e a ricostruire l'uomo», avvallando implicitamente l'opera del presidente Bashar al-Assad. Insomma, una inspiegabile deformazione, attraverso i media, di quanto realmente accaduto negli ultimi due anni in Siria.
Tocca così ad un esule di fede cristiana («non al servizio del governo», come ha tenuto a precisare Samaan Daoud), peregrinare per l'Italia per spiegare ciò che avviene nel suo Paese. Dopo i liceali dell'Istituto Maria Ausiliatrice e gli studenti della scuola media Kolbe (incontrati nella mattinata del 31 Ottobre), il 4 Novembre alle 21, Daoud sarà al Centro culturale Fatebenefratelli di Valmadrera, invitato dall'Amministrazione comunale. Là, davanti ad un pubblico di persone adulte, troverà probabilmente il coraggio di mostrare ciò che, opportunamente, non ha messo sotto gli occhi di giovani studenti: raccapriccianti immagini di persone orribilmente mutilate per essere incappate nelle pene della Shari'a, la legge islamica. Nel nome della giustizia islamica (e del concetto di democrazia assimilato da tanti "pii musulmani") è amputata la mano di chi è sorpreso a rubare, anche se fosse un po' di cibo per sfamare il proprio figlio.
Resegone di Lecco ( Italia )







TESTIMONIANZA DALLA SIRIA
Parrocchia San Michele Arcangelo- Domagnano (Repubblica San Marino), Salone Parrocchiale, Martedì 29 ottobre , ore 21
TESTIMONIANZA DALLA SIRIA - Intervengono:Monsignor Giuseppe Nazzaro, già Vicario Apostolico di AleppoSamaan Daoud cristiano di Damasco
http://www.vietatoparlare.it/testimonianza-dalla-siria-2/
File:DomagnanoBorgoMaggioreRSMPanorama.JPG
Domagnano ( San Marino )
Domagnano. La Siria raccontata dai testimoni diretti
Intervista a Saaman Daoud cittadino siriano
30 ottobre
http://www.smtvsanmarino.sm/video/attualita/domagnano-siria-raccontata-dai-testimoni-diretti-30-10-2013 (  video )
http://www.smtvsanmarino.sm/attualita/2013/10/30/domagnano-siria-raccontata-dai-testimoni-diretti
La Siria attraverso il racconto dei testimoni diretti, ieri sera alla parrocchia di Domagnano, promosso da centro sociale Sant'Andrea e “Ora pro Siria”, con Monsignor Giuseppe Nazzaro, già vicario apostolico di Aleppo, per 12 anni e fino allo scorso aprile, che ha illustrato l'esperienza della Chiesa cristiana in Siria, le difficoltà, la minaccia e il rischio continuo di dover abbandonare la propria terra per le persecuzioni messe in campo dalle fazioni coinvolte nel conflitto. La Siria del pre-conflitto e la Siria della guerra e le conseguenze del conflitto nello scacchiere mediorientale nel quadro fornito da Samaan Daoud, un tempo guida turistica, oggi interprete e traduttore a seguito di reporter e giornalisti. Daoud è anche collaboratore con la ONG italiana AVSI, seguendo proprio i progetti di AVSI per gli sfollati siriani, e nella serata è stato rilanciata la raccolta firme per l'Appello per i Cristiani Perseguitati e l'invito a contribuire nel sostegno a chi sta aiutando i profughi in fuga dalla guerra. Nel video Samaan Daoud


Syria: An Open Letter to the  American People
http://www.informationclearinghouse.info/article36714.htm ( video )
Mairead Maguire
Nobel Peace Laureate

My dear friends,

As a teenager living in Belfast, I admired the American Peace Movement and many prominent figures within it. Fifty years later, two of the most inspiring people still remembered across the world are Americans: Martin Luther King and Dorothy Day.
American peace activists and civil rights workers were imprisoned, some killed. But a generation spoke and sang about love.
Like Mahatma Gandhi in India, the Berrigan Brothers in the Peace Movement and the American Civil Rights Movement show us that the path to freedom and equality is a peaceful one. This journey of transformation in the pursuit of peace and justice is a constant challenge to the entrenched powers which thrive on hatred and war; acting as a constant challenge to blind prejudice and the lies that are necessary for war.
In making this journey of love we must always acknowledge that those we regard as enemies are fellow human beings and we are called to love them . If we don’t, when do the killing fields stop?
I first came to you from Northern Ireland to speak to you about what was happening in my country. I was met with great kindness in America. Now I write to you to about Syria.
We must not allow a war to go on for decades, as many did in regards to Ireland. We must have the foresight to stand up for peace, nonviolence and reconciliation now, before the suffering is entrenched and before prejudices and lies seep deeply into the consciousness of a new generation, acting as seeds for more yet more war.
I write to you to ask your help for the people of Syria. All the people of Syria deserve your attention. Like you, they want the opportunity to live, love and labour in support of their children’s dreams. With your efforts we can make it a bright future in a peaceful and prosperous country where love will conquer all.
The people of Syria are a diverse people, a courageous and generous people with a proud history of tolerance. Over many centuries, their country has welcomed millions of disparate people seeking refuge just as the United States has done.
I visited Syria in May 2013. Despite the on-going violence, I found it to be a land of hope. I met tribal and religious leaders, political dissidents and grieving parents and widows. In Syria, there are millions of ordinary folk risking their lives for a peaceful, reconciled and united Syria they can all love.
Mother Agnes Mariam, one of the leaders of the Mussalaha (reconciliation) Movement in Syria, is on a speaking tour of America this November. Mother Agnes Mariam has sat at a table with the prime minister of Syria has and has eaten olives with a rebel leader. And recently she risked her life to negotiate the safe passage of thousands of civilians and of many fighters from a conflict zone.
Your heroes, the heroes we all uphold, show us bridges of nonviolence and peace must be built between people. War stems from hatred and lies. Peace requires courage, wisdom, and love. And foresight.
Mother Agnes is bringing to America a universal message your country knows well. She presents it through the story of Syria. I encourage you to hear the story of Syria.
Peace,
Mairead Maguire
November 01, 2013 "Information Clearing House









Peace in Syria: Speech by Mairead Maguire in Warsaw, Poland. Oct.2013
http://www.nobelforpeace-summits.org/info-nobel-eng/peace-syria-speech-mairead-maguire-warsaw-poland-oct-2013/

Varsavia ( Polonia )


XIII World Summit of Nobel Peace Laureates, Warsaw, Poland.
October, 2l-23, 2013
Peace in Syria: Speech by Mairead Maguire in Warsaw, Poland. Oct.2013

Dear Friends,

In May, 2013 I led a 16 person peace delegation into Syria at the invitation of Mussalaha National Movement in.
What we witnessed happening inside Syria was not fairly depicted in the International media which was not reporting
gross violations against international law and humanitarian international law by foreign countries and fighters that are
using a proxy war for the purpose of Regime change and geo-strategical benefits. We would remind those foreign
governments who are training and funding foreign fighters that it is it is illegal under united nations Charter
to arm forces to topple elected governments. During our visit we witnessed that the civilian population was and still is, suffering the invasion of thousands of foreign fighters from many countries, who are fuelling insecurity, death,
chaos, and destruction everywhere. The ongoing tension in Syria is fuelled by sectarian violent Islamic ideology that pushes
Rebels to the most cruel acts of barbarism against their opponents. This invasion of syria by outside forces has
Caused one of the greatest humanitarian crises since world war two. Over l00,000 people dead, thousands internally displaced
And over a million refugees fleeing syria into surrounding countries. It is important that the UN and all
International bodies, and host countries, continue to give as much help to the syrian refugees who lives have been shattered by
this ongoing humanitarian tragedy.    

We lament the international media propaganda coverage of the Syrian crisis that did not report the truth of
What was happening in Syria, but rather gave a false narrative of the true situation inside Syria. We lament that
Syria has been weakened by so much violence of insurgency groups and has been led down the path of sectarian violence
instigated by the west and some gulf states. The media has a responsibility to expose the information warfare that is being
Carried out, through fake videos, lies, and propaganda, and are using the suffering of the Syrian people,
in a most cruel form to appeal to the emotions of international community in an attempt to get further support in funding and
arms and try to force the world community to military intervention. However, in spite of the information war
being carry out by rebels and some proxy human rights groups many people around the world remembering
Iraq and Afghanistan and Libya, don’t trust the simplistic narrative being fed to them by mainstream media
And are saying no to military intervention and yes to supporting the reconciliation and peace movement and
Political dialogue as a way to solving the conflict.     

We support the courage of the High commission of human rights for its endeavour to conduct fact
Finding mission to unveil the terrible reality of the Syrian crisis and help prevent the ongoing ethnic, religious
And political cleansing that is happening in this country in the name of freedom and democracy.

The Syrian state should not be dismantled and the economic sanctions that are causing much suffering
To the people of syria should be lifted immediately. No outside military intervention or support for militants should be
allowed. The International community should put pressure on those countries who are fuelling terror to stop
And should encourage all parties to attend the Geneva II peace conference to give the Syrian people the
Right to self-determination through legal elections without foreign interference to achieve an
honourable transformation towards a peaceful future and participation in the free democratic world.
We applaud the work of the chemical weapons team to destroy Syrian chemical weapons, and we hope it will
work for the destruction of all chemical weapons, including Israels. The continued negotiations,
which should include Syria and regional governments, should be fully supported by the west.
This will include talking to President Assads Government and opposition forces in order to
reach a negotiated settlement. The issue is not who talks to who, but how quickly can all parties to the conflict, talk together in order to save lives and save syria from being further destroyed and divided. We encourage all those
who are using violence to stop and to participate in peaceful dialogue now to save Syria.

There is a growing recognition that there will not be a military and paramilitary solution to the Syrian conflict or the
Middle East conflict, but only through dialogue and negotiation can peace be reached. 

We pay tribute to the great work of so many of the religious leaders, both muslim and Christian,
And to many in the Syrian Civil society who in spite of so much suffering have continued to
bravely work for an end to violence and engage in dialogue with everyone. 

We would encourage people to give support to Mother Agnes Mariam and the Mussalaha national movement
in Syria working with all the components of the Syrian society for peace, forgiveness and reconciliation as a preparation for a final political settlement for the people of syria.

Peace, Salaam,
Mairead Maguire
Nobel peace laureate
www.peacepeople.com
www.nobelpeacesummit.org


Nobel Peace Laureate: EU developing in wrong direction
http://orientalreview.org/2013/10/30/nobel-peace-laureate-eu-developing-in-wrong-direction/

MOTHER AGNES-MARIAM NORTH AMERICAN SPEAKING TOUR
http://syria360.wordpress.com/2013/11/01/mother-agnes-mariam-north-american-speaking-tour/

OPEN LETTER TO THE AMERICAN PEOPLE FROM MAIREAD MCGUIRE, NOBEL PEACE LAUREATE
http://uprootedpalestinians.wordpress.com/2013/11/02/269786/

Mission of Peace
Mother Agnes and the Story of Syria
by Mairead Maguire
http://www.counterpunch.org/2013/11/01/mother-agnes-and-the-story-of-syria/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=mother-agnes-and-the-story-of-syria


Peace in Syria – Mairead Maguire adressing the XIII World Summit of Nobel Peace Laureates
http://news-beacon-ireland.info/?p=14426
News Beacon Ireland is a totally independent information source for serious issues affecting every person in Eire (Ireland) and in the World today. It offers a platform for various organisations and concerned individuals dealing with issues of importance with the aim of contributing to a better future for humankind based on freedom and mutual respect. It is reserved for well researched reports, based on documented facts. It is run by volunteers and funded entirely by donations from its readers.
Baltimore Beacon, West Cork

Baltimore Beacon, West Cork ( Irlanda )


In the Name of Love and Nonviolence, Let Us Strive to Heal Syria
An open letter to the American people from Nobel Peace Laureate
http://www.commondreams.org/view/2013/11/01-6


Mairead Maguire's Open Letter to U.S. Peace Movement
http://warisacrime.org/content/mairead-maguires-open-letter-us-peace-movement

Charlotteville ( Virginia )










ITALIA


Sit in a Montecitorio per le vittime di Lampedusa
http://www.bresciaoggi.it/videos/279_video/47323/ 
Roma (TMNews) - Dolore e memoria a piazza Montecitorio a Roma per le vittime dei due tragici naufragi di Ottobre al largo di Lampedusa: una cerimonia con le bare di cartone col numero 369 portate a spalla dai cittadini eritrei. Un sit in per cambiare la Bossi-Fini.


Lampedusa, fieful mafiei imigranţilor
http://www.romanialibera.ro/actualitate/europa/lampedusa-fieful-mafiei-imigrantilor-316584.html




ERITREA


Join fall protests against war & repression!
http://socialistaction.org/2012/10/join-fall-protests-against-war-repression/
"...The expansion of the U.S. military on the African continent, a continent already wracked by the most destructive interventions—proxy imperialist wars over mineral resources, dramatic land grabs that are destroying subsistence agriculture, and other tools of the new scramble for Africa—now includes a “war on terror” game plan whose operatives are sited in continuous swaths from Algeria to Mali to Nigeria to Uganda and Somalia beyond. Glen Ford recently pointed out that the U.S. has pushed for renewed sanctions on Eritrea, one of only four countries on the African continent that have refused to work directly with the U.S. military command, Africom.  By 2013, the U.S. plans to have  a new 3000-soldier-strong roving unit of rangers, housed in safe spaces in Africom friendly nations, available for dramatic strikes anywhere on the continent..."


Tutto quello che non dovreste sapere sull’Eritrea

1)http://www.antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=992:tutto-cio-che-non-dovreste-sapere-sulleritrea&catid=51:eritrea-cat&Itemid=110
Il Corno d'Africa è una delle regioni più lacerate del continente: guerre incessanti, fame, povertà… Immagini che tutti conoscono. Tuttavia, pochi sanno che l'Eritrea considera che sia possibile uscire da questo cerchio infernale, risolvere i conflitti attraverso il dialogo e raggiungere un buon livello di sviluppo. Ci sarebbe di che rallegrarsene ma, agli occhi della comunità internazionale, l'Eritrea è uno Stato paria che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha messo sul banco degli imputati. In che modo questo paese, del quale nessuno parla, minaccia le potenze occidentali?

2)http://www.antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1016:tutto-cio-che-non-dovreste-sapere-sulleritrea-2&catid=51:eritrea-cat&Itemid=110
Annessa dall'Etiopia, l'Eritrea conduce la più lunga lotta per l'indipendenza del continente africano. Per più di trent'anni, la resistenza eritrea ha combattuto praticamente sola contro tutti. In che modo, quei combattenti africani hanno superato le più grandi potenze mondiali: Stati Uniti, Europa, Unione Sovietica…? Qual'era la posta in gioco? Nel 1950, per decisione dell'ONU e, in seguito, per volontà degli Stati Uniti, l'Eritrea diventa quindi un'entità autonoma, federata all'Etiopia. Come andò la coabitazione.

3)http://www.antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1082:tutto-quello-che-non-dovreste-sapere-sulleritrea-33&catid=51:eritrea-cat&Itemid=110
L'intero Corno d'Africa è occupato da potenze neocoloniali.  Tutto?  No!  
Un paese di indomabili rivoluzionari resiste ancora all'invasore.
In questa terza e ultima parte del nostro capitolo dedicato all'Eritrea, Hassan Mohamed ci svela la ricetta della rivoluzione dell'Eritrea.
Un paese africano, può svilupparsi lasciando le multinazionali alla sua porta?
Perché restano tese le relazioni tra l'Eritrea e la vicina Etiopia? L'Eritrea è un eroe della rivoluzione o una dittatura che censura i media?
"..È l'Eritrea la fonte di tutte le violenze nel Corno d'Africa? Questo è ciò che sembra pensare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha recentemente votato sanzioni contro questo paese. In particolare, l'Eritrea è stata accusata di fornire armi ai ribelli somali.Le sanzioni sono il risultato di una campagna di menzogne che ha l'obiettivo di destabilizzare il governo eritreo.[...]In compenso, oggi come allora, c'è Washington dietro questo genere di campagna diffamatoria..."







Sarà tutto vero ?
L'amico Isaias
La videoinchiesta sui rapporti tra Italia e Eritrea del dittatore Isaias Afeweki. I profughi imprigionati nel deserto, le aggressioni degli 007 di Asmara agli oppositori in Italia, il silenzio degli studenti scomparsi. Ecco come Berlusconi ha chiuso la questione coloniale.
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2009/10/09/news/l-amico-isaias-1.16302






Un mostruoso articolo pubblicato  su Avvenire del 26 luglio 2012 sul traffico di esseri umani che spariscono dai campi dell'ONU...e di cui si da la colpa al presidente eritreo ( ? )..... La prigionia nel Sinai.... Le fosse comuni degli eritrei uccisi vengono scoperte presso le mura israeliane ..... Hilary Clinton ( ? ) premia la suora comboniana a Tel Aviv che raccoglie le testimonianze dei richiedenti asilo...

Sarà tutto vero?



Onu: «L'Eritrea fa rapire i suoi profughi»
http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/eritre-fa-rapire-i-suoi-profughi.aspx

Alcuni stralci dell'articolo:

"...E i riscatti sono saliti a 60mila euro. I rapimenti avvengono sulla rotta che corre dal piccolo paese affacciato sul Mar Rosso fino alla terra di nessuno al confine con lo stato ebraico. [...] alcune organizzazioni umanitarie hanno consegnato alla polizia egiziana e israeliana a inizio 2012 con i nomi dei capi predoni e dei loro complici beduini, etiopi ed eritrei che non hanno esitato a uccidere chi non aveva i mezzi per pagare il riscatto per espiantare e rivenderne gli organi...."
"...E grazie anche al premio dato dal Dipartimento di Stato Usa a una suora comboniana che aiuta gli scampati all’inferno a Tel Aviv, da un mese questa tragedia non è più invisibile nelle cancellerie occidentali. Ancora 1500 persone sarebbero attualmente sequestrate e detenute dai predoni beduini in condizioni inumane nel Sinai, con stupri, abusi e torture..."


"...La catena infernale [...] comincia ai confini tra Eritrea e Sudan, a Shegarab, un grande campo dell’Unhcr dove spariscono decine di persone al mese, rapite dai nomadi rashaida – che da secoli trafficano nel Sahara – con la complicità della corrotta polizia sudanese, o propongono ai più giovani e disperati un viaggio della speranza verso Israele. Poi nel Sinai vendono la "merce" umana alle gang del deserto, che da oltre due anni hanno organizzato la seconda parte di un lucroso traffico di esseri umani sulla pelle di chi fugge da miseria e disperazione..."

"...Ma qualcosa di positivo è accaduto nel mese di giugno: la risoluzione del Parlamento europeo dello scorso 15 marzo in cui si chiedeva sostanzialmente ai governi di Egitto e Israele di intervenire per frenare il traffico ha smosso le acque a Washington. Lo conferma il premio assegnato lo scorso 19 giugno a suor Azezet Kidane da Hillary Clinton per il suo impegno nella lotta al traffico di esseri umani. La comboniana eritrea opera a Tel Aviv nella clinica dell’ong Phr e, grazie al suo operato, gli ostaggi liberati dai predoni in Egitto e giunti in Israele hanno trovato la forza di raccontare il loro calvario e denunciare il traffico nel Sinai squarciando il velo.
L’emittente qatariota Al Jazeera, molto seguita in tutti i paesi islamici, ha intervistato a metà luglio Sheik Mohamed, il religioso salafita che a Rafah, nel Sinai settentrionale, da mesi contrasta il traffico dei predoni beduini e accoglie i profughi eritrei sequestrati che riescono a fuggire. Avvenire lo ha intervistato lo scorso febbraio quando accolse Solomon, l’eritreo impazzito per gli orrori visti durante la detenzione in una delle case della morte, il primo riuscito a scappare. Era febbraio, poi ci fu la risoluzione del Parlamento europeo e ora questi nuovi barlumi di speranza."







YEMEN
yemen 
Since 2009, the United States has regularly bombed Yemen
http://www.globalresearch.ca/does-america-have-a-licence-to-kill-us-drone-war-on-yemen-violates-international-law/5355636


Yemen/USA: License to Kill; Why the American Drone War on Yemen Violates International Law - Summary
http://en.alkarama.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1157%3Ayemen-license-to-kill-report&catid=66&Itemid=215&limitstart=1


yemen-map



ITALIA


Il MUOS di Niscemi strumento di guerra del XXI secolo e altri articoli
http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/





ROMANIA

“Nu ne vindem prazul!”. Proteste la Deveselu din cauza Scutului Antirachetă
http://www.academiacatavencu.info/stiri/nu-ne-vindem-prazul-proteste-la-deveselu-din-cauza-scutului-antiracheta.html


Romania: dialogo fra i manifestanti e le autorità
Dialog
http://www.patrascan.ro/







ETIOPIA E LA DIGA SUL NILO

AFRICA/EGITTO - La questione della diga Grande Rinascita coinvolge Egitto, Sudan ed Etiopia (e pure Israele?)
http://www.fides.org/it/news/52945-AFRICA_EGITTO_La_questione_della_diga_Grande_Rinascita_coinvolge_Egitto_Sudan_ed_Etiopia_e_pure_Israele#.Umz9xUhd7Mw





 ACQUA E SVIZZERA IN MEDIORIENTE

Prevenzione dei conflitti per l’acqua: la Svizzera riceve una delegazione del Medio e Vicino Oriente
http://www.news.admin.ch/dokumentation/00002/00015/?lang=it&msg-id=50388




IN KURDISTAN  LA DITTATURA TURCA

Hasankeyf ancora in pericolo
http://www.uikionlus.com/hasankeyf-ancora-in-pericolo
Hasankeyf ancora in pericolo     

Hasankeyf, un’antica città nella provincia di Batman sta rischiando di essere sommersa dall’acqua a causa della diga Ilısu e della centrale idroelettrica già attiva nella zona.
Hasankeyf è un’antica città divisa in due da fiume Tigri che la attraversa da nord verso sud. La sua storia risale a diecimila anni fa. La città, che ha ospitato molte civiltà e che è stata un importante centro per il commercio, è anche uno dei più antichi insediamenti della Mesopotamia. Oggi rischia la distruzione della sua cultura, natura e società.
In occasione dell’Eid al-Adha la città è stata visitata da un gran numero di turisti nazionali e stranieri che tuttavia, mentre passeggiavano per vedere i siti storici, si sono trovati di fronte a degli sbarramenti. Il castello è ancora chiuso con barriere di ferro. La risposta data alla loro domanda sul motivo degli sbarramenti dai venditori di souvenir davanti al castello è stata; “per via del governo Erdoğan”.
Il progetto della diga Ilisu sul Tigri nell’Anatolia sudorientale è uno dei progetti di dighe più controversi al mondo. Nella primavera del 2008 sono iniziati i lavori di costruzione, poi proseguiti con l’aiuto attivo della Germania, dell’Austria e della Svizzera. Nel luglio 2009, dopo tre anni di proteste continuative a livello locale ed internazionale e dopo continue violazioni degli standard internazionali, i tre stati europei hanno chiuso i loro contratti con la Turchia e il progetto si è fermato. Le banche ed aziende europee hanno fatto lo stesso e solo Austrian Andritz AG è rimasta nel progetto Ilisu.
Nella primavera del 2010 i lavori di costruzione sono ripresi. La Turchia ora cerca di finanziare l’intero progetto da sola (senza denaro dall’Europa) e di portare avanti il progetto ‘Ilisu’ contro la volontà della popolazione locale. Il tempo totale di costruzione è stimato in 7-8 anni.
La diga Ilisu avrebbe un impatto devastante sull’intera regione dell’alta valle del Tigri. Circa 400 chilometri del Tigri e dei suoi affluenti saranno distrutti dal bacino a monte e dal flusso artificiale valle della centrale elettrica. Onde di piena artificiali distruggeranno l’ecosistema a valle della diga, un habitat per specie a rischio a livello globale e flora e fauna ancora sconosciute.
Più di 200 siti archeologici, compresa la bella città di Hasankeyf verranno distrutti. Nei dintorni hanno lasciato le proprie tracce 23 diverse culture, per non parlare di siti non ancora scoperti che hanno visto10.000 anni di storia dell’umanità. Migliaia di persone dovranno lasciare le proprie case; i propri insediamenti e terre agricole verranno allagate. Il piano di costruire la diga Ilisu confligge con trattati internazionali, dato che paesi confinanti come la Siria e l’Iraq non sono stati consultati. Anche i conflitti etnici in Anatolia si intensificheranno.
La diga Ilisu allegherebbe un’area con un patrimonio culturale e naturale così ricco da rispondere a nove dei dieci criteri per diventare sito dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Secondo il rapporto pubblicato da Zeynep Ahunbay, Professore dell’Università di Istanbul, che è anche presidente di ICOMOS Turchia (il Consiglio Internazionale sui Siti e Monumenti che valuta le nomine per lo status di patrimonio dell’umanità) è l’unico posto al mondo ad avvicinarsi tanto ai requisiti dell’UNESCO.
ANF


Nusaybin BDP'li Başkandan Mayınlı Bölgede Duvar Protestosu ( video )
http://www.youtube.com/watch?v=KCtJyaRSwvU

Turchia, 22 sindaci curdi deposti dalle loro funzioni
http://www.uikionlus.com/turchia-22-sindaci-curdi-deposti-dalle-loro-funzioni
Proteste contro il muro tra Nisêbîn e Qamişlo
http://www.uikionlus.com/proteste-contro-il-muro-tra-nisebin-und-qamislo
Unione delle Donne Curde inizia una nuova fase di resistenza
http://www.uikionlus.com/unione-delle-donne-curde-inizia-una-nuova-fase-di-resistenza
Sindaco di Nusaybin protesta il muro
http://www.uikionlus.com/sindaco-di-nusaybin-protesta-il-muro





ARABIA SAUDITA

House of Saud May Throw Oily Spanner into US-Iran Talks Gambit
http://www.strategic-culture.org/news/2013/10/31/house-saud-may-throw-oily-spanner-into-us-iran-talks-gambit.html

I Saud gettano petrolio sulla mossa USA-Iran
http://aurorasito.wordpress.com/2013/11/01/i-saud-gettano-petrolio-sulla-mossa-usa-iran/





FRANCIA SAUDITA

Hollande convierte a Francia en un estado fallido
http://m.almanar.com.lb/spanish/adetails.php?eid=43844&frid=25&cid=25&fromval=1&seccatid=62







USA

Adelson: “EE.UU debe lanzar una bomba nuclear sobre Irán y luego negociar”
http://periodismoalternativoblog.wordpress.com/2013/10/25/adelson-ee-uu-debe-lanzar-una-bomba-nuclear-sobre-iran-y-luego-negociar/

The Navy This Week, Jan. 17, 2013
http://blogs.militarytimes.com/scoopdeck/2013/01/17/the-navy-this-week-jan-17-2013/







 ISRAELE

Watch the video the New York Times didn’t Want You to See
https://www.facebook.com/photo.php?v=10151915107113984&set=vb.212540245450324&type=2&theater







PALESTINA

Restiamo Umani - Vita E Morte Di Vittorio Arrigoni - Crash Rai Storia  
https://www.youtube.com/watch?v=X0Gweim26Vk  inchiesta-tv sulla morte di Vittorio Arrigoni








INTERVALLO

Hamzaoui Med Amine & KAFON - حــومــانـي (HD)       
http://www.youtube.com/watch?v=dA7qagxRELk  ( canzone  )





TUNISIA



In Tunisia a  Sidi Ali Ben Aoun,  sono stati uccisi 7 uomini della Guardia Nazionale. Il governo tunisino ha arrestato  lo studioso al Khatib al Idrissy  "... ritenuto il capo del salafismo jihadista tunisino e cervello di Ansar al Sharia, gruppo dichiarato fuorilegge per terrorismo.." specifica l'ansa. Il governo tunisno  combatte il terrorismo islamico?
 
Who is Tunisia's Salafi Cleric Shaykh al-Khatib al-Idrisi? Chi è il tunisino salafita Chierico Shaykh al-Khatib al-Idrisi?
http://thewasat.wordpress.com/2013/10/24/who-is-tunisias-salafi-cleric-shaykh-al-khatib-al-idrissi/


"...Contrariamente a quanto l'articolo da espresso FM, al-Idrisi non è il fondatore di Ansar al-Sharia in Tunisia (AST).In realtà, non è nemmeno un membro del gruppo.Egli è però uno dei, se non il più ben rispettati religiosi salafiti in Tunisia e Nord Africa scritto-grandi dimensioni. Ancora più importante, però, è anche visto come una guida spirituale....  Il suo arresto è probabile serva a galvanizzare ulteriormente l' AST e indurire la loro convinzione che lo Stato è in guerra con l'Islam ... "

"...Il ritorno di Al-Idrisi in Tunisia nel 1994 [dagli studi in Arabia  Saudita] è stato visto come un punto di svolta in cui salafismo comincia a raccogliere un gran seguito in Tunisia, specialmente intorno all'università...."

"Dalla caduta del regime di Ben Ali, al-Idrisi sembrava essere guadagnando sempre più popolarità in Tunisia e il maggiore del mondo salafita." "Il suo lavoro è stato pubblicato su Minbar di Sheikh Abu Muhammad al-Maqdisi sito-Tawhid di wa-l-Jihad, che è una libreria di salafiti-jihadisti fonti primarie. [...]Al-Idrisi è [pqaragonabile a quegli studiosi che ] se promuovono e simpatizzano con la causa jihadista globale sono più interessati agli aspetti intellettuali e accademici del movimento, piuttosto che entrare nel campo di battaglia.


"...E 'probabile che si inizierà a vedere una campagna online per il rilascio di al-Idrisi, non solo da AST e altri jihadisti, ma anche da altri salafiti tradizionali e che lo rispettano come studioso.  Questo arresto, se è vero, e non è quella in cui si esce rapidamente, potrebbe ulteriormente spingere AST la catena escalation di radicalizzazione e in più violenza conclamata.  E 'ancora troppo presto per sapere esattamente come andrà a finire, ma non c'è dubbio che sarà un altro punto di svolta fondamentale nel rapporto tra AST e lo Stato.







LIBIA

OJOS PARA LA PAZ IN LIBIA
http://www.leonorenlibia.com/ 

Comitè Antiimperialista
http://antiimperialistes.wordpress.com/







EGITTO

EGIPTO REFUERZA SUS LAZOS CON RUSIA
http://tenacarlos.wordpress.com/2013/10/27/egipto-refuerza-sus-lazos-con-rusia/








SIRIA
Il villaggio di Maaloula in Siria - Si tratta di un piccolo villaggio cristiano nel Rif Dimashq, ed è uno dei luoghi più affascinanti del pianeta. Ricco di edifici religiosi e arroccato sulle pendici dei monti Al Qalamoun, è considerato un luogo sacro anche dalle comunità musulmane. Solo il fatto che qui si parla ancora aramaico, come ai tempi di Gesù Cristo, rende la visita quasi un viaggio nel tempo.

Particolare anche il colore azzurro di molte case, che non è certo riferito a i Puffi, ma si tratta di un segno distintivo, lasciato dai fedeli sui muri della loro abitazione, a testimonianza del pellegrinaggio compiuto nei luoghi cristiani di Gerusalemme. © Anton_Ivanov / Shutterstock.com
""Ognuno è un cristiano e tutti sono musulmani", ha dichiarato Mahmoud Diab, l'imam sunnita. "La situazione qui non si deteriora, è il contrario. Le persone si sostengono a vicenda. " Novembre 2012 "A Maalula non c'è posto per l'odio settario "
http://oraprosiria.blogspot.it/2012/11/a-maalula-non-ce-posto-per-lodio.html
Maalula ( Siria )



MUSSALAHA PRIMA DI TUTTO

Mother Agnes helps evacuate civilians from the besieged rebel-held city of Moaddamiyah
http://prayersforsyria.com/mother-agnes-helps-evacuate-civilians-from-the-besieged-rebel-city-of-moaddamiyah/
seems that Mother Agnes has aroused the ire of those favouring US intervention in Syria. Some have even stooped so low as to suggest that in this latest life-saving initiative Mother was acting under orders of the head of Syria’s National Security Bureau! (see here)

I know Mother Agnes pretty well and she is not big on taking order from anyone, with the possible exception of her beloved Bishop, 
Gregory III Laham  – another wonderful advocate of peace. Even the Patriarch though does not attempt to orchestrate Mother Agnes’ activities directly.

In truth, Mother Agnes walks a lonely path, earning the ire of countless rebel sympa
thisers and often under criticism from Assad supporters as well who feel she should be giving no humanitarian support to the rebels! Her loyalty is to Christ, to truth, and to the people of Syria.

The following account and pictures were sent to me by Mother Agnes herself. I have not tried to improve on her English but note that while it is not perfect, her English is a lot better than my French or Arabic, in which she is also fluent.
Father Dave
with Mother Agnes and Mairead Maguire in Damascus
with Mother Agnes De La Croix  and Nobel of Peace Mairead Maguire

EVACUATING CIVILIANS FROM MOADDAMIYAH - A BESIEGED REBEL CITY IN DAMASCUS WESTERN GHOUTA
Damascus – 15 to 10 ( KUNA ) – The official Syrian news agency ( SANA ) reported the evacuation of five thousand four hundred women and children from the town of El -Sham Mouadamieh , besieged for months, and who suffers daily violent clashes between the Syrian opposition and government forces.
The agency said that the Ministry of Social Affairs , in collaboration with the province of Damascus and the Syrian Arab Red Crescent has transferred during three days five thousand four hundred women and children belonging to al- Sham Mouadamieh to transfer to a center temporary accommodation in the province of Damascus.
The Minister of Social Affairs Kinda Chammat assured in a press release sillicitude the government to provide decent living conditions for women and children who have suffered greatly .
Mother Fadia Laham (in religion Agnès -Mariam of the Cross) , general coordinator of the initiative, drew attention that the plan is carried out whereby the evacuation of children , women and the elderly who need emergency care will continue in other areas through communication with local stakeholders and coordination with the relevant authorities.
Mother Agnes Mariam said that the success of this initiative gives an indication of the need to seek a peaceful solution to the Syrian crisis with Syrian actors. ( continua in link  - sulle giornate di evacuazione da Mohaddamya con numerose foto e un video )






XIII World Summit of Nobel Peace Laureates, FOCUS ON SYRIA   ( video )  
http://www.youtube.com/watch?v=u1opw24T23A
Presse Conference with Mairead Corrigan Maguire, Nobel Peace Laureate and Mother Agnes Mariam de la Croix from Syria

Varsavia ( Polonia )




Mother Agnes-Mariam Speaking Tour Calendar
TUCSON ( Arizona ) 1-2 November
http://www.syriasolidaritymovement.org/mother-agnes-mariam/mother-agnes-mariam-speaking-tour-calendar/
Panoramic Photo of Tucson Skyline, Arizona
Tucson ( Arizona )






What is Really Happening in Syria Today?
http://ourpeacecenter.org/event/mother-agnes-mariam-really-happening-syria-today/
November 5
Walnut Creek
Nun from Syria talks at Voices for Justice program
http://www.rossmoornews.com/articles/2013/10/30/news/community/nun%20from%20syria%20talks.txt
Nun from Syria talks at Voices for Justice program
Visiting from the Middle East, Mother Agnes Mariam of the Cross will talk about what is really going on in Syria on Tuesday, Nov. 5, at 4 p.m. at Creekside. The event will be hosted by Rossmoor’s Voices for Justice in Palestine.
Mother Agnes-Mariam is mother superior at the Monastery and Convent of St. James in Qara, Syria. Much of the population in the towns and villages around the monastery have fled and been made refugees. Gunmen attacked her vehicle in May 2013.
In the spring of 2013, she organized an international delegation led by Nobel Peace Laureate Mairead Maguire, which visited Lebanon and Syria. The delegation observed conditions and talked with refugees, opposition and government representatives. Mother Agnes is one of the main organizers of the Mussalaha (“Reconciliation”) Initiative, a popular movement in Syria that mediates disputes, organizes ceasefires and seeks nonviolent reconciliation.
Mother Agnes is touring the United States and Canada in November and December to inform people about the reality in Syria and the need to stop the foreign support and financing of terrorism. Her message is non-sectarian, promoting universal peace, love and reconciliation.

Walnut Creek – Veduta
Walnut Creek ( California )






Speaking Event: Update on Syria      
San Mateo, CALIFORNIA
November 4, 2013 - 7:00pm
http://www.globalexchange.org/events/speaking-event-update-syria-2
Mother Agnes is touring the U.S. and Canada in November and December 2013 to inform people about the reality in Syria and the need to stop foreign support and financing of terrorism. Her message is non-sectarian, promoting the values of Peace, Love and Reconciliation.
Pigeon Point Lighthouse, San Mateo County, California
San Mateo County ( California )





Presentation on Syria by Mother Agnes-Mariam De La Croix
6 November
Castro Valley ( California )
http://www.oakdiocese.org/offices/communication/downloads/the-weekly-10.28.13
Castro Valley Panorama
Wednesday, Nov. 6
Castro Valley ( California )

"What is Really Happening in Syria Today?" 
http://www.catholicvoiceoakland.org/2013/11-04/calendar.htm
7 p.m. in Stack Hall at Our Lady of Grace Church, 3433 Somerset Ave., Castro Valley. Speaker: Mother Agnes Mariam, a Carmelite nun and Mother Superior at the Monastery and Convent of St. James the Mutilated in Qara, Syria. Mother Agnes tells a story that is very different from what we get in the Western press. She is one of the main organizers of Mussalaha («Reconciliation»), a popular movement in Syria that mediates disputes and organizes ceasefires between opposing forces. Co-sponsored by Our Lady of Grace/Pax Christi Social Justice Group, All Saints Justice & Peace Ministry and South Alameda Peace and Justice Coalition.





OAKLAND, 7 november
Mother Agnes De La Croix
What Is Really Happening in Syria Today?
Mother Agnes-Mariam of the Cross is Mother Superior of the Monastery and Convent of St. James the Mutilated in Qara, Syria.  She will be visiting in the Bay Area next week
http://www.stjohnsberkeley.org/ourcommunity/newsletter/november-2013
 Nov. 7, at 7:00 pm, at First Christian Church of Oakland/Oakland Peace Center,
111 Fairmount Ave/259 29th St., two blocks from Broadway and 29th Street.
Oakland-California
Oakland ( California )



SIRIA: Who is Mother Agnes-Mariam of the Cross?

Movimento di solidarietà con la Syria
El Cerrito ( California )

http://www.syriasolidaritymovement.org/mother-agnes-mariam/faqs/
http://www.syriasolidaritymovement.org/mother-agnes-mariam-interview-responds-to-critics-states-her-positions/ ( audio )

Mother Agnes-Mariam of the Cross is spokesperson for the Catholic Media Centre of the Diocese of Homs, Hama and Yabroud in Syria. She is also one of the main representatives of the “Mussalaha” Reconciliation inter-faith Initiative, which has the support of all Syria’s religious communities. She has been a fearless and indefatigable proponent for Syria’s persecuted.

Mother Agnes-Mariam, who was born in a Palestinian refugee camp in Southern Lebanon in December, 1951, joined the contemplative Carmelite order in 1971, where she remained until 1992 when she founded a new religious order within the Greek-Catholic Melkite monastic tradition. She drew on French, Syriac and Hebrew monastic traditions to develop her new order which specialised in the study of iconography and other facets of the region’s rich religious traditions. These efforts culminated in the restoration of the Monastery of St. James the Mutilated near Qara in the Diocese of Homs, Syria, which is now surrounded by the rebels and, like Mother Agnes-Mariam herself, finds itself in the front line of Syria’s civil war.

Is Mother Agnes-Mariam of the Cross pro-Assad?
Mother Agnes-Mariam does not take a political position for or against the Assad government or any other political movement or party. Those who explicitly oppose the Assad government often interpret this as being pro-Assad, on the assumption that anyone that is not anti-Assad is pro-Assad. Mother Agnes-Mariam is a woman of faith, peace and justice, and is against violence and armed conflict. She stands up for Syria and its people by advocating for a civilized and peaceful solution.

She believes that Syrians should be free to choose their own government without pressure from either outsiders or insiders. Like all of Syria’s religious leaders, Mother Agnes-Mariam is a fearless proponent of peace through reconciliation. As a result, she and they are targets of those who oppose peace.
 
Does Mother Agnes-Mariam deny that the August 21st gas attacks took place?

No, she did not deny the attacks. However, she questions many of the videos that purported to show evidence of the attacks. She drew the attention of the United Nations to inconsistencies and anomalies in those videos. Because those inconsistencies and anomalies have still not been satisfactorily resolved, her criticisms still hold.

What is Mussalaha?

Mussalaha, which translates as Reconciliation, is a community-based non-violent popular initiative stemming from within Syrian civil society. Founded at the community level, it includes members of all Syria’s ethnic and religious communities who are tired of the war. It stands as a demonstration of hope that a third way option to armed conflict remains possible and provides an alternative to military intervention from abroad.

Mussalaha fills a void created by the noise of weapons: it does not side with any of the warring parties. Rather it embraces all. The movement says No to the continued loss of life which is bleeding the nation white.

The initiative says No to civil war and rejects all forms of sectarian violence and denominational strife. Its founding session was held on 25 January 2012 in the Sahara complex on the Syrian coast. Thanks to the prominent religious and national figures present there, this event has had a historic impact since it showed that a third way remains possible over and beyond the regime-opposition conflict: the way of civil society. These meetings have already had a very positive outcome, resulting in a public commitment to building a reconciled and peaceful Syria in the name of mutual respect, through the endorsement of joint declarations, and solemn commitments to reconciliation between groups, families and between the main protagonists in the current conflict. Despite the continuing conflict in Syria, the initiative continues to gain traction. It is imperative at this critical time that the Mussalaha reconciliation initiative be recognised, nurtured and supported by all who believe in peace through dialogue.

What Are Mussalaha’s Ten Points Towards Reconciliation and Peace?

· Support conflict resolution through negotiation and implementation of a democratic process.
· Stop the flow of weapons to Syria.
· Stigmatize the war methods that are against the Geneva Convention.
· Restrain interference from abroad in the Syrian conflict.
· Furnish honest information about the Syrian conflict.
· Support new political parties that are proliferating and giving new shape to the Syrian political landscape.
· Stop the sanctions, which are harming only the civilian population.
· Fairly distribute humanitarian aid.
· Appeal for impartiality among the diverse NGOs working in the Syrian conflict.
· Support a new state that will guarantee equality of citizenship and religious freedom to any religious and ethnic Group.
view above the city of el cerrito, early fall
El Cerrito ( California )



Mother Agnes-Mariam Speaking Tour Calendar
LOS ANGELES 9-10 November
http://www.syriasolidaritymovement.org/mother-agnes-mariam/mother-agnes-mariam-speaking-tour-calendar/
los angeles
Los Angeles ( California )




Mother Agnes-Mariam Speaking Tour Calendar
DENVER 16-17 November
http://www.syriasolidaritymovement.org/mother-agnes-mariam/mother-agnes-mariam-speaking-tour-calendar/
Denver  ( Colorado )



Mother Agnes-Mariam Speaking Tour Calendar
CLEVELAND 14-15 Novembe
http://www.syriasolidaritymovement.org/mother-agnes-mariam/mother-agnes-mariam-speaking-tour-calendar/
File:Skyline of Cleveland, Ohio.jpg
Cleveland (  Ohio )








SULL'INFORMAZIONE PUBBLICA
SULL'INFORMAZIONE DA PUBBLICARE

Miliardarul George Soros s-a căsătorit la 83 de ani
http://www.romanialibera.ro/actualitate/mapamond/miliardarul-george-soros-s-a-casatorit-la-83-de-ani-313152.html
Tra gli invitati al matrimonio di Soros: "...Jim Yong Kim, presidente della Banca Mondiale, Toomas Hendrik Ilves, presidente dell'Estonia, Ellen Johnson Sirleaf, presidente della Liberia e di Edi Rama, il primo ministro di Albania..."
"...Printre aceştia se numără Jim Yong Kim, preşedintele Bancii Mondiale; Hendrik Toomas Ilves, presedintele Estoniei; Ellen Johnson Sirleaf, presedintele Liberiei si Edi Rama, premierul Albaniei..."





APPELLO
SIRIA - I Gesuiti sul conflitto siriano: fermiamo i mercanti di armi
http://www.fides.org/it/news/53862-ASIA_SIRIA_I_Gesuiti_sul_conflitto_siriano_fermiamo_i_mercanti_di_armi#.UnCU-khd7Mw


The Military-Industrial Pundits: Conflicts of Interest Exposed for TV Guests Who Urged Syrian War
http://www.democracynow.org/2013/10/18/the_military_industrial_pundits_conflicts_of?autostart=true ( video )
Una nuova ricerca dimostra che molti cosiddetti esperti,  apparsi in televisione con un appello per un raid Usa in Siria, segretamente hanno legami con i fornitori militari. Un nuovo rapporto della "Responsabilità iniziativa pubblica" Mostra 22 commentatori con legami nel settore della guerra. Mentre sono apparsi 111 volte in televisione o sono stati citati come esperti, sono stati resi noti il ​​loro interesse per imprese di guerra.    
Il rapporto si concentra su Stephen Hadley, ex consigliere per la sicurezza nazionale durante la presidenza di George W. Bush.     Durante il dibattito sulla Siria, è apparso su CNN, MSNBC, Fox News e Bloomberg TV.  Nessuna di queste stazioni ha informato gli spettatori che Hadley sta attualmente lavorando come direttore della fabbrica di armi Raytheon che ha consigliato i missili da crociera Tomahawk ampiamente come arma di scelta per il bombardamento della Siria. Hadley possiede più di 11.000 azioni della Raytheon.  
Parliamo con Kevin Connor della "Responsabilità iniziativa pubblica" e co-autore del rapporto. (video )

Telefoonberichtjes die opriepen tot de onrust in Syrië
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/10/10/telefoonberichtjes-die-opriepen-tot-onrust-in-syrie/
Messaggi telefonici che richiedono i disordini in Siria 
"...L'internazionale intercettazioni scandalo Edward Snowden hanno rivelato che gli Stati Uniti attraverso il loro National Security Agency (NSA), il servizio segreto degli Stati Uniti, i dati grezzi continuano a Israele..."


http://www.liveleak.com/view?i=7f5_1382302339
 ( video ) British media propaganda: The complete story of snipers shooting unborn babies 
http://www.soaw.org/ Converge on Fort Benning! November 22-24
http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=2057 I cecchini di Assad e le donne incinte

http://terrasantalibera.wordpress.com/2013/10/17/4074/ Siria: i mercenari-terroristi jihadisti violano l’accordo del cessate il fuoco per evacuare i civili e sparano all’impazzata, mentre l’agenzia Adnkronos si rende loro complice

Quanto è distorta l'informazione sulla Siria
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/quanto-e-distorta-linformazione-sulla.html

Patriarch Gregorios III of Antioch's talk at Westminster Event 2013
http://www.youtube.com/watch?v=HFxBCH4t3sY






SULLA PACE SABOTATA DAGLI OPPONENTI INVASORI PROCAPITALISTI PILOTATI DALLE GRANDI POTENZE "AMICIHE DELLA SIRIA":

Le Figaro: la CIA il fornitore principale di armi ai ribelli siriani, coinvolti anche i servizi italiani
http://www.agenziastampaitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=16251%3Ale-figaro-la-cia-il-fornitore-principale-di-armi-ai-ribelli-siriani-coinvolti-anche-i-servizi-italiani&catid=3%3Apolitica-estera&Itemid=35

L’Arabia Saudita e la guerra in Siria
http://www.piccolenote.it/14889/larabia-saudita-e-la-guerra-in-siria

Suicidio saudita
http://www.voltairenet.org/article180708.html

http://www.asianews.it/notizie-it/Rischia-di-naufragare-ancora-la-Conferenza-di-pace-sulla-Siria-29337.html  Rischia di naufragare ancora la conferenza di pace sulla Siria

Syrie, A l'intention de tous ceux qui combattent le Christianisme....
http://www.leveilleurdeninive.com/2013/10/syrie-lintention-de-tous-ceux-qui.html

Il principe di Damasco
http://www.nigrizia.it/notizia/il-principe-di-damasco/blog





SULLA SENSIBILITA' DEI POPOLI DEL MONDO CHE HANNO CAPITO COSA STA SUCCEDENDO IN SIRIA:
 
http://www.cpcml.ca/Tmlw2013/W43035.HTM No Attacks Against Syria! Hands Off Syria!

What is Really Happening in Syria Today?  Wallnut Creek ( California )
http://ourpeacecenter.org/event/mother-agnes-mariam-really-happening-syria-today/ 

What is Really Happening in Syria Today? San Francisco ( California )
http://occupysf.org/archives/1374 

Peace in Syria
http://www.peacepeople.com/?p=411
Speech by Mairead Maguire in Warsaw, Poland. October, 21-23, 2013 At The World Summit of Nobel Peace Laureates





VOCI DAL KURDISTAN :

La Turchia costruisce un “muro della vergogna” tra i curdi
http://www.uikionlus.com/la-turchia-divide-con-un-muro-della-vergogna-i-curdi

Border crossing Syria Turkey Kurds from both sides unite against Turks
http://www.youtube.com/watch?v=q1a1gTFiTfs





 VOCI DALLA SIRIA:


Syrian Patriarch says that Christians are being targeted!
http://prayersforsyria.com/syrian-patriarch-says-that-christians-are-being-targeted/


Being a Christian in Syria is a vocation!
http://prayersforsyria.com/being-a-christian-in-syria-is-a-vocation/


SIRIA - Il Gran Mufti: nell'opposizione più di 3mila miliziani provenienti dall'ex Urss
http://www.fides.org/it/news/53855-ASIA_SIRIA_Il_Gran_Mufti_nell_opposizione_piu_di_3mila_miliziani_provenienti_dall_ex_Urss#.UnCUtUhd7Mw


In Siria tornano liberi numerosi rapiti. C'è attesa anche per i religiosi cristiani
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/in-siria-tornano-liberi-numerosi-rapiti.html





RAQQA

SIRIA - Rogo di libri cristiani a Raqqa
http://www.fides.org/it/news/53832-ASIA_SIRIA_Rogo_di_libri_cristiani_a_Raqqa#.UnCTX0hd7Mw


Siria, Oms conferma focolaio di poliomielite
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE99S01220131029
( nelle aree occupate:nord est Siria, sospetti casi anche in Deir Ezzor cittadina sull'Eufrate e lungo la stada che da Raqqa, vicino a diga, va verso est)





SADAD

Update: Syrian Army Frees Christian Town of Sadad
http://orontes.jimdo.com/2013/10/29/update-syrian-army-frees-town-of-sadad/

SIRIA - Mediazione per la salvezza dei civili a Sadad: la Chiesa siro-ortodossa in prima linea
http://www.fides.org/it/news/53852-ASIA_SIRIA_Mediazione_per_la_salvezza_dei_civili_a_Sadad_la_Chiesa_siro_ortodossa_in_prima_linea#.UnCUUUhd7Mw

SIRIA - Vescovo siro-ortodosso: serve un corridoio umanitario per salvare i civili di Sadad
http://www.fides.org/it/news/53839-ASIA_SIRIA_Vescovo_siro_ortodosso_serve_un_corridoio_umanitario_per_salvare_i_civili_di_Sadad#.UnCUCkhd7Mw


http://www.fides.org/it/news/53813-ASIA_SIRIA_Incursione_delle_milizie_islamiste_nella_citta_cristiana_di_Sadad#.UnCPmUhd7Mw
SIRIA - Incursione delle milizie islamiste nella città cristiana di Sadad, 23 ottobre 2013




LATAKIA


Tel Aviv Regime Strikes Syria, Again
http://landdestroyer.blogspot.it/2013/10/tel-aviv-regime-strikes-syria-again.html?utm_source=BP_recent






http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/eppure-possiamo-ancora-vedere-i-segni.html 
"Eppure possiamo ancora vedere i segni di Dio , in questo inferno che è diventato Aleppo" 26 ottobre 2013

http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/assalto-delle-milizie-islamiste-alla.html 
Assalto delle milizie islamiste alla città cristiana di Sadad 24/10/2013

http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/una-grandiosa-e-drammatica-avventura.html 
Una grandiosa e drammatica avventura 23/10/13

http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/salesiani-di-don-bosco-in-siria-fede-e.html
Salesiani di Don Bosco in Siria: “ Fede e preghiera, ecco le nostre armi, il nostro appoggio” 21/10/13

http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/verso-una-terra-santa-svuotata-dei.html 
Verso una Terra Santa svuotata dei Cristiani? 18/10/13




VOCI DAL LIBANO:
Bechara Rai: c’è un progetto per mantenere l’Arabia dell’Est in uno stato di guerra permanente
http://www.piccolenote.it/14895/bechara-rai-ce-un-progetto-per-mantenere-larabia-dellest-in-uno-stato-di-guerra-permanente
Lettera aperta del generale Aoun all’Unione Europea
http://assadakahsardegna.com/in-evidenza/lettera-aperta-del-generale-aoun-allunione-europea





VOCI DALLE ARDENNE


Decine di giovani tornano dopo la delusione in Siria
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/03/14/tientallen-jongeren-terug-na-desillusie-in-syrie/

Jihadisti in Siria ottengono una formazione nelle Ardennes
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/10/25/jihadisten-voor-syrie-krijgen-opleiding-in-belgische-ardennen/
"Il 'Comitato fiammingo Ex-musulmani ha scoperto che molti di Bruxelles' sono diventati combattenti minori bambini jihadisti per gruppi di al-Qaeda in Siria. Uno di questi "jihadisti bambini 'è' Ismael Moujahid 'da Bruxelles.  Il ragazzo è stato reclutato dall' estremista musulmano 'Jean-Louis Le soumis' (aka 'Jean-Louis Denis, alias "Abu Sara, alias' Jawad da Bruxelles '), leader della sezione di Bruxelles della' ufficiale 'avvolta Sharia4Belgium . ''Le soumis' era già nelle notizie come sospetto reclutatore per il siriano jihad e per la sua organizzazione ombra "Resto du Tawhid ', una copertura per attività estremiste..."
( Le Ardenne sono una regione collinare coperta da foreste, che si trova principalmente in Belgio e Lussemburgo, ma che si estende fino in Francia dando il nome al dipartimento delle Ardenne e alla regione della Champagne-Ardenne).



VOCI DAL BELGIO

Terroristas amenazan al rey y a políticos de Bélgica opuestos a la lucha en Siria
http://www.almanar.com.lb/spanish/adetails.php?eid=44372&cid=25&fromval=1&frid=25&seccatid=156&s1=1

BELGIQUE "Des extrémistes menacent à nouveau notre pays"
http://www.courrierinternational.com/breve/2013/05/14/des-extremistes-menacent-a-nouveau-notre-pays

Sharia4UK menace la Belgique dans une vidéo postée sur YouTube
http://www.rtbf.be/info/societe/detail_la-justice-belge-s-interesse-a-une-video-menacante-de-sharia4uk?id=7994403




VOCI DALL'ALGERIA ( LAKHDAR BRAHIMI )

Siria, a rischio conferenza Ginevra
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2013/notizia/siria-a-rischio-conferenza-ginevra_2006972.shtml
"Manca accordo opposizioni su delegati"
- Dopo diversi giorni di colloqui a Damasco, sembra ancora lontano un accordo per evitare che la conferenza di Ginevra sulla Siria salti. Per il negoziatore internazionale, Lakhdar Brahimi, "senza l'opposizione non potrà svolgersi", e al momento "non posso confermare che l'opposizione potrà formare una delegazione unica" a causa delle divisioni interne tra le varie fazioni. "Vedremo cosa succederà", ha concluso l'inviato dell'Onu e della Lega Araba.






Siria SamaanDaoudfoto1              Lecco, aula magna dell'Istituto Maria Ausiliatrice, Samaan Daoud parla ai liceaii



ALTRA INFORMAZIONE:
http://www.sibialiria.org/ SIBIALIRIA - Siria: No a un'altra Libia





 No War



SIRIA: LA TESTIMONIANZA DI SAMAAN DAOUD

http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=2048  Un appello per la Siria: Samaan Daoud ( italiano )

Napoli

Napoli 23 ottobre 2013
Siria: con la testimonianza di Samaan Daoud
http://papolinowar.wordpress.com

http://www.youtube.com/watch?v=DsGHUsGgoeU Intervista a Samaan Daoud ( in italiano )
http://www.youtube.com/watch?v=3w-DL0NeR6g Dichiarazione di Samaan Daud (in inglese)
http://www.youtube.com/watch?v=JCYtxohU2s4 Dichiarazione di Samaan Daud (in arabo)


Sibialiria ha pubblicato numerosi appelli conto l’aggressione alla Siria, tra cui, quello del Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire. Ci piace qui pubblicare quello di un giovane siriano Samaan Daoud. Samaan non fa parte di nessun partito o organizzazione politica siriana; cattolico, impegnato in una organizzazione umanitaria che aiuta i profughi siriani in Siria, si definisce semplicemente un “siriano impegnato per la Pace”. Lo avevamo conosciuto in Siria svolgendo lui come lavoro (quando c’era un fiorente turismo in Siria era Guida turistica) quello di interprete per Gian Micalessin (uno tra i pochissimi giornalisti degno di questo nome). Lo abbiamo invitato, quindi, a venire in Italia dove abbiamo tenuto con lui un un incontro con i  Parlamentari Cinque Stelle  e una serie di iniziative pubbliche.. Il 23 otttobre, un incontro con attivisti della Rete Nowar di Napoli; una riunione che voleva essere senza pretese, un semplice scambio di opinioni tra militanti politici  impegnati contro la guerra e un “normale” cittadino siriano. È stato un momento molto bello e ci dispiace non essere riusciti a videoregistrarlo tutto e metterlo on line. Sperando di rimediare, pubblichiamo un suo breve appello in lingue italiana, araba , inglese; e una sua intervista. La Redazione di Sibialiria ( sibialiria.org )








PROSSIMI INCONTRI IN ITALIA CON LA TESTIMONIANZA DI SAMAAN DAOUD


LECCO

TESTIMONIANZA DI SAMAAN DAOUD
31 ottobre : scuola media Kolbe e Liceo Leopardi, Lecco 
LUNEDI’ 4 Novembre 2013, alle ore 21.00 SIRIA,  presso l’Auditorium del Centro Culturale Fatebenefratelli, via Fatebenefratelli.  VALMADRERA (LC),
5 Novembre : scuola Media Il Molinatto di Oggiono ( Lecco) e Scuola Media Marco d'Oggiono di Oggiono (lecco)
Panorama di Lecco visto dai Piani d'Erna




MILANO

Comitato contro la guerra milano
Iniziativa con Samaan Daoud, cittadino siriano
7 novembre 2013 ore 21 presso la casa rossa via Monte Lungo 2, Milano
http://comitatocontrolaguerramilano.wordpress.com/2013/10/28/iniziativa-con-samaan-daoud-cittadino-siriano/

Milano ( Italia )






LIVORNO


SAMAAN DAOUD : Testimonianza dalla Siria
4 novembre : Scuola Superiore Marco Polo , Cecina  ( Livorno - Italia )


Cecina ( Li - Italia )





Mother Agnes-Mariam Speaking Tour Calendar
LINCOLN 18 November
http://www.syriasolidaritymovement.org/mother-agnes-mariam/mother-agnes-mariam-speaking-tour-calendar/
 
Lincoln ( Nebraska )




Shopping saudita di cacciabombardieri e bombe a grappolo
http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/2011/12/shopping-saudita-di-cacciabombardieri-e.html