[Pace] Siria: Instambul batte Rio, carnevale più grande del mondo







L'INIZIO

 Syria: how the violence began, in Daraa
http://www.syriasolidaritymovement.org/2013/11/07/syria-how-the-violence-began-in-daraa/




Carnevale di Rio de Janeiro
Carnevale di Rio de Janeiro





The House of Saud is famous for its fiscal extravagance, recently Al Waleed Bin Talal bin Abdulaziz Al-Saud (pictured here) spent $485 million on the custom Airbus A380, with interior and amenities designed by British firm Design Q. 
The House of Saud is famous for its fiscal extravagance, recently Al Waleed Bin Talal bin Abdulaziz Al-Saud (pictured here) spent $485 million on the custom Airbus A380, with interior and amenities designed by British firm Design Q.

Arabia Saudita expulsa 4 millones de inmigrantes
http://www.voltairenet.org/article180972.html

Il principe di Damasco
http://www.nigrizia.it/notizia/il-principe-di-damasco/blog


INSTAMBUL
Governo “ad interim” dell'opposizione siriana: i cristiani, esclusi, protestano
http://www.news.va/it/news/asiasiria-governo-ad-interim-dellopposizione-siria
http://www.fides.org/it/news/53976-ASIA_SIRIA_Governo_ad_interim_dell_opposizione_siriana_i_cristiani_esclusi_protestano#.UoOa00hd7Mw
Istanbul (Agenzia Fides) - I rappresentanti delle componenti cristiane siriache e assire della Coalizione Nazionale Siriana (“Syrian National Coalition”) – il cartello dei gruppi dell'opposizione siriana riconosciuto lo scorso anno come unico rappresentante legittimo del popolo siriano da diverse Cancellerie straniere – hanno sottoscritto una dichiarazione per denunciare la totale assenza di esponenti cristiani nel governo “ad interim” formato da nove ministri e istituito ieri dalla Coalizione nel corso di una riunione a Istanbul. Nel lungo comunicato, rilanciato da fonti irachene e pervenuto all'Agenzia Fides, i rappresentanti assiri e siriaci parlano di “emarginazione e esclusione deliberata” mirante a espellere dalle scelte operative una componente “che ha dato molto alla rivoluzione siriana”.
Dopo due giorni di discussione a Istanbul, la Coalizione ha deciso di aderire alla Conferenza di pace “Ginevra 2” sponsorizzata da Russia e Stati Uniti. Nonostante i riconoscimenti ottenuti in seno alla comunità internazionale, la National Coalition e l'Esercito Libero Siriano ad essa collegato appaiono sempre più marginalizzati nella lotta contro Assad, ormai egemonizzata da fazioni islamiste vicine a al-Quaeda e sponsorizzate dai Paesi del Golfo. Le sigle cristiane assire e siriache come la Assyrian Demcratic Organization (ADO) rappresentano una componente esigua in seno alla Syrian National Coalition. (GV) (Agenzia Fides 13/11/2013).



U.S.-backed Syrian ‘rebels’ behead Christian, feed his body parts to dogs
http://www.barenakedislam.com/2012/12/31/u-s-backed-syrian-rebels-behead-christian-feed-his-body-parts-to-dogs/


Alep, les terroristes n'ont plus peur de leur lâcheté. Ils envoient des missiles anti-aériens sur deux Eglises.
http://www.leveilleurdeninive.com/2013/11/alep-les-terroristes-nont-plus-peur-de.html
Alep - 13 Novembre 2013 - Il y a deux jours les terroristes visaient les écoles des quartiers chrétiens de Damas; aujourd'hui les lâches envoient trois missiles anti-aériens Hawn qui se sont abattus sur les quartiers chrétiens d'Alep.Deux missiles sont tombés sur le quartier d'Al-Filat l'un près de l'Eglise du Prophète Saint-Elie et l'autre en face de l'Eglise Chaldéenne. Le troisième missile est venu exploser sur la station Baghdad, près du fleuve, au coin de la rue Albissat; des informations font cas de blessés et de martyrs.Les ambulances se sont précipitées vers les points de chute des missiles pour secourir les blessés et le transport des victimes.



MONS. NAZZARO (ALEPPO): "STIAMO FACENDO SOFFRIRE UN POPOLO INTERO"
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/11/mons-nazzaro-aleppo-stiamo-facendo.html
“Le ultime notizie di cui sono in possesso risalgono a quattro giorni fa. Ad Aleppo mancano acqua, luce, gasolio, benzina. La popolazione si sta preparando a trascorrere un altro inverno con il freddo o il gelo, perché la temperatura scende sotto lo zero”. Monsignor Giuseppe Nazzaro, vescovo emerito di Aleppo, ospite in questi giorni della parrocchia della cattedrale di Crema, racconta così al Sir la situazione nella città siriana, tra le più martoriate in questo conflitto. Il motivo? “I terroristi impediscono che gli approvvigionamenti arrivino in città”. Non usa mezzi termini il presule per denunciare questo stato di cose: “Mi domando chi ha voluto e continua a volere che si arrivasse a ciò. Tutto il mondo si deve porre la questione e dare una risposta. Stiamo facendo soffrire un popolo intero; le famiglie sono sradicate dalle proprie case. E i profughi aumentano: per quanto ne so, fino a novembre 2012 a Lampedusa o sulle spiagge della Sicilia non arrivavano profughi siriani. Siamo noi stessi che abbiamo creato i profughi, con le armi vendute ai terroristi”. Mons. Nazzaro punta l’indice anche contro la propaganda dei media: “Trovo inammissibile che ci accontentiamo delle fandonie che ci propinano certe televisioni e certi giornali, la realtà è un’altra. Si stanno ammazzando due fronti, l’opposizione che aveva chiesto le riforme non esiste più. Oggi in Siria ci sono terroristi che provengono da 80 Paesi. A questi interessa vendere le armi e lasciano che avvenga la distruzione”. “Finita la tragedia - aggiunge il vescovo - dopo aver svuotato gli arsenali e dato lavoro alle proprie industrie, si presenteranno per ricostruire la Nazione. Con la fattura da pagare: se il denaro non sarà disponibile, sistemeranno i conti portando via quello che troveranno, petrolio o gas che sia. Se non ci sarà nessuna risorsa, il popolo lavorerà come schiavo. Questa - conclude - io la chiamo neocolonizzazione”.



Papa Francesco: preghiamo per la vita, in Siria e per le Filippine
http://www.youtube.com/watch?v=9I2i5viuStw
Fratelli e sorelle, ho appreso con grande dolore che due giorni fa, a Damasco, colpi di mortaio hanno ucciso alcuni bambini che tornavano da scuola e anche l'autista dell'autobus. Altri bambini sono rimasti feriti. Per favore, che queste tragedie non accadano mai! Preghiamo fortemente!







20 ottobre a Milano: togliamoci le catene della vergogna!
IMPARIAMO A STARE INSIEME
http://albainformazione.wordpress.com/2013/10/19/20-ottobre-a-milano/

Susan George a Ferrara: poteri occulti, la Terra è sotto scacco
http://www.stampalibera.com/?p=68424

Naomi Klein: How science is telling us all to revolt
http://www.newstatesman.com/2013/10/science-says-revolt








SIRIA


DAMASCO


SAMAAN DAOUD Damasco, 12 novembre 2013
Siria. «Mio figlio poteva morire nella scuola colpita a Damasco. I ribelli vogliono uccidere i cristiani»
http://www.tempi.it/siria-mio-figlio-poteva-morire-nella-scuola-colpita-a-damasco-i-ribelli-vogliono-uccidere-i-cristiani-video#.UoI6-khd7Mw«Oggi nessuno ha mandato i suoi ragazzi nelle scuole cristiane. Anch’io non ho mandato i miei figli ma dobbiamo continuare a vivere: la forza della vita è più forte di quella della morte, l’amore è più forte dell’odio». Samaan Daoud, cristiano di Damasco, racconta così a tempi.it la paura della gente dopo che i ribelli hanno sparato ieri colpi di mortaio dalla periferia colpendo tre scuole e due chiese nel quartiere cristiano della capitale, uccidendo in tutto nove persone tra cui cinque bambini. «MIO FIGLIO POTEVA MORIRE». «Anche mio figlio poteva essere ucciso – continua Samaan – Mia moglie è corsa a prenderlo dopo che insieme ai suoi compagni allo scoppiare dei mortai è scappato nei rifugi con grande paura. E mentre andava a prenderlo è caduto un altro colpo vicino alla scuola delle suore di Lourdes, proprio quella che è stata colpita anche un mese fa».
Anche il figlio più grande di Samaan ha rischiato la vita poco tempo fa: «Lui va in un’altra scuola e per tornare a casa deve passare dalla piazza centrale di Bab Touma, che si trova nel centro storico. Mentre stava per entrare in piazza, è caduto un colpo di mortaio. Ci siamo spaventati moltissimo ma questa volta è andata bene. Non sappiamo però come andrà la prossima». «CE L’HANNO CON I CRISTIANI». Ad attaccare scuole e uccidere i bambini sono stati i ribelli, che si trovano ad appena un chilometro dal quartiere cristiano di Damasco e da lì sparano per colpire i cristiani. «Ce l’hanno con noi da quando il Papa ha chiamato tutto il mondo alla preghiera e al digiuno. Il primo risultato si è visto a Maloula, poi a Sadad, dove abbiamo trovato 45 corpi di cristiani uccisi in fosse comuni». Questa, continua Samaan, «è attualmente una guerra annunciata contro i cristiani. Hollande si è detto preoccupato pochi giorni fa e ha chiesto ai cristiani di venire via dal paese. Io non so se c’è una strategia per svuotare il Medio Oriente della nostra presenza e cancellare così l’identità cristiana ma questo è sbagliato». «VIA GLI STRANIERI». Samaan resterà con la sua famiglia a Damasco e riprenderà a mandare i figli a scuola: «Loro vogliono che i nostri ragazzi si nascondano ma noi ci teniamo a educarli. La vita deve continuare. I ribelli sparano in una zona pacifica, dove non si combatte, dove vive gente che non ha nessuna colpa. Ma questa ormai non è più una guerra di chi sta con o contro Assad: ci sono 25 mila stranieri che combattono nel nostro paese. La questione non è più la democrazia: noi dobbiamo mandare via gli stranieri dalla Siria».

SIRIA - Stillicidio di colpi di mortaio sul centro di Damasco: colpiti bambini, civili e chiese
http://www.fides.org/it/news/53969-ASIA_SIRIA_Stillicidio_di_colpi_di_mortaio_sul_centro_di_Damasco_colpiti_bambini_civili_e_chiese#.UoI78khd7My
"...Da giorni il centro storico e la parte più moderna del centro di Damasco sono bersaglio di una pioggia di colpi di mortaio sparati dai ribelli armati annidati nei quartieri circostanti, occupati dai miliziani. Come spiega a Fides un sacerdote di Damasco, “i quartieri sono colpiti in modo indiscriminato, solo perché sono aree sotto controllo dell’esercito reolgare. E la popolazione civile ne fa le spese. Sono nel mirino i sobborghi di Damasco come Jaramana, Kassaa, Malki, che sono quelli maggiormente pluralistici, abitati da popolazione di diversa etnia e religione”...."


Cristiani di nuovo sotto attacco in Siria, da parte dei terroristi islamici.
Aleppo, missili > i cristiani
http://www.lastampa.it/2013/11/13/blogs/san-pietro-e-dintorni/aleppo-missili-i-cristiani-6W8cMliQPGjHuAGxgjqQTO/pagina.html


VERTICE ITALIA- FRANCIA
URLIAMO NO ALLA GUERRA
ROMA  20 novembre 2013

"...Il 20 novembre a Roma è previsto un vertice franco-italiano con la partecipazione di Hollande e Letta.
Il movimento di lotta per la casa e il movimento NoTav  hanno programmato "un assedio" al vertice (che si occuperà anche di TAV).
Non si sa ancora dove  si svolgerà l'incontro (spesso questo tipo di appuntamenti avviene a Villa Madama all' interno del parco di Villa Panphili).   L' incontro tra il governo francese e quello italiano potrebbe essere il momento per contestare anche l' aggressiva politica estera francese degli ultimi tre anni che tra Libia, Mali, Siria ed ora Iran è stata impegnatissima a iniziare guerre, a costruire le condizioni propizie a nuove conflitti e a fomentare la guerra siriana. Intanto facciamo girare la data annunciata per questo vertice..."






MICHEL COLLON APRES LA SYRIE C'EST NOUS
https://www.youtube.com/watch?v=9GDFi4KP6bE


Gb, allarme terroristi da Siria
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2013/notizia/gb-allarme-terroristi-da-siria_2008279.shtml 


Politici degli Stati Uniti hanno riconosciuto la minaccia rappresentata dai terroristi siriani
http://news.mail.ru/incident/15623710/ ( russo )
( traduzione g )
Capo del Comitato del Congresso USA sui servizi segreti Mike Rogers, citando le informazioni sensibili di intelligence degli Stati Uniti, ha riconosciuto - una minaccia per gli interessi di Washington da terroristi in Siria è in rapido aumento. Tra i radicali associati "Al-Qaeda", e la lotta contro il funzionario di Damasco, al momento non ci sono almeno 1.000 le persone con passaporti in Nord America e in Europa, il deputato ha detto canale televisivo «Fox News». Questi jihadisti, secondo Rogers, hanno i documenti che permettono loro di muoversi liberamente in tutta Europa e negli USA.   Un altro legislatore - il capo del Comitato della Camera per la Sicurezza Nazionale, Michael McCaul - conferma che gli estremisti statunitensi ed europei che hanno ricevuto esperienza di combattimento in Siria, non c'è problema possono attraversare la frontiera degli Stati Uniti con identità giuridica. Se entrano nel territorio degli Stati Uniti, gli atti terroristici non devono aspettare a lungo, dicono gli esperti.  "L'essenza delle controversie che sono ora nelle file dei soci" Al-Qaeda "è questo: ci si concentra sulla creazione di controllo sulla Siria o iniziamo a condurre operazioni di là?" - Michael Rogers ha detto ai giornalisti, aggiungendo che si tratta di un percorso molto pericoloso scenario per gli Stati Uniti. Se li abbiamo armati, e hanno ricevuto una formazione in Siria, poi, a mio parere, questa è la più grande minaccia per la sicurezza del nostro territorio "- Congresso McCaul ha detto, aggiungendo che" il personale della comunità dell'intelligence americana è molto preoccupato "per coloro che Washington ora sostegno tempo in Siria. Così, ai primi di novembre, gli agenti dell'FBI in North Carolina hanno arrestato 29 anni, originario del Pakistan, accusandolo di aiutare il gruppo terrorista siriano "Al-Nusra Front" e l'intenzione di aderire.   In precedenza, le informazioni che si batte contro Bashar al-Assad ha un sacco di stranieri provenienti da paesi occidentali, ha finalmente trovato il suo riconoscimento tardivo e nelle capitali europee.  Relazioni del Servizio di polizia dell'UE - "Europol", così come dallo studio del centro di Londra per lo studio dei problemi di radicalizzazione confermato che le file dei "combattenti per la libertà della Siria" Negli ultimi anni, completato da molte centinaia di occidentali. E 'noto che la geografia pericolosamente rapido afflusso di militanti in preda alla guerra civile, la Siria, oltre ai paesi del Medio Oriente, che copre il Regno Unito, Paesi Bassi, Francia, Belgio, Danimarca, Germania, e molto lontano dal Medio Oriente, Canada.  Per quanto riguarda questi ultimi, il Canadian Security Intelligence Service ha lanciato l'allarme - i cittadini di questo paese, combattendo in Siria possono ottenere la necessaria "conoscenza ed esperienza" per lanciare attacchi in casa.  Anche se l'assistente alla regia del canadese Intelligenza Michael Pearce precedentemente rifiutato di dare il numero esatto dei cittadini canadesi in armi che combattono con le autorità ufficiali siriane.  Intelligence Agency sa che i canadesi sono in continuo movimento tra le varie truppe di opposizione. Sembra che dopo quasi tre anni dopo l'inizio del conflitto in Siria politici in Occidente hanno iniziato ad aprire gli occhi a minacciare le prospettive di passaggio "terra siriana" per centinaia di suoi cittadini.
A proposito Come riportato del Centro Internazionale per lo Studio della radicalizzazione a King College di Londra, per gli ultimi due anni, 2-5,5 mila stranieri hanno aderito le fila delle forze di opposizione in Siria. Di questi, almeno 590 sono dal Vecchio Mondo: oltre 130 combattenti sono arrivati ​​in Siria dal Regno Unito, circa 100 dai Paesi Bassi, in Francia, da 92 a circa 85 dal Belgio, dalla Danimarca 78 e 40 dalla Germania.




I SIRIANI NON NE POSSONO PIU' DEGLI "AMICI DELLA SIRIA"
Da quasi tre anni il popolo siriano viene imbavagliato dai disabil-media degli "amici della Siria"
Da quasi tre anni il popolo siriano viene massacrato dai gruppi paramilitari finanziati, addestrati, armati e sguinzagliati in Siria dagli "amici della Siria"
I siriani non ne possono più degli "amici della Siria" e della loro servitù militare in trasferta o opposizione passata per siriana


Come fermare la deriva islamista
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/11/come-fermare-la-deriva-islamista.html

Non si ferma l'azione diplomatica della Santa Sede: "attraverso il dialogo la Siria resti un Paese unito"
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/11/non-si-ferma-lazione-diplomatica-della.html

LOS ANGELES 31 agosto 2013 Demostrators protest possible US attack on Syria
Demonstrators protest during a rally against a possible US attack on Syria, at Pershing Square in Los Angeles on August 31, 2013.
http://www.upi.com/News_Photos/News/Demonstrators-protest-possible-US-attack-on-Syria-in-Los-Angeles/fp/7878/













PICCOLA ARTICOLOTECA SULLA SIRIA E DINTORNI




CUBA

Cuba ribadisce la condanna alle ingerenze negli affari interni della Siria
http://albainformazione.wordpress.com/2013/11/09/cuba-ribadisce-il/
da SANA.SYLa Repubblica di Cuba ha ribadito il suo rifiuto di interferenza straniera negli affari interni della Siria e ha criticato le minacce degli Stati Uniti contro questo Paese.Il ministro Cubano dell’Istruzione, Inna Elsa Velásquez, ha affermato nel suo discorso alla Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, UNESCO: «Dobbiamo lavorare per evitare qualsiasi attacco alla Siria e rafforzare la pace nel mondo».Velásquez ha chiesto all’UNESCO che lavori per prevenire il crearsi di altre guerre, osservando che la scienza, la cultura e l’istruzione sono l’arma che permette la costruzione di un mondo migliore. «Questa è l’arma che costruisce, non uccide persone innocenti, non distrugge scuole e musei» ha ribadito.Inoltre, il ministro cubano ha chiesto il rilascio dei quattro cubani ingiustamente detenuti nelle carceri degli Stati Uniti per combattere il terrorismo.







SIRIA






C'E' NEL MONDO CHI HA CAPITO COSA STA SUCCEDENDO IN SIRIA....>> 
http://www.cpcml.ca/Tmlw2013/W43035.HTM No Attacks Against Syria! Hands Off Syria!  
  
>>....NONOSTANTE L'INFORMAZIONE ALLA SOROS
Miliardarul George Soros s-a căsătorit la 83 de ani
http://www.romanialibera.ro/actualitate/mapamond/miliardarul-george-soros-s-a-casatorit-la-83-de-ani-313152.html
Tra gli invitati al matrimonio di Soros: "...Jim Yong Kim, presidente della Banca Mondiale, Toomas Hendrik Ilves, presidente dell'Estonia, Ellen Johnson Sirleaf, presidente della Liberia e di Edi Rama, il primo ministro di Albania..."
"...Printre aceştia se numără Jim Yong Kim, preşedintele Bancii Mondiale; Hendrik Toomas Ilves, presedintele Estoniei; Ellen Johnson Sirleaf, presedintele Liberiei si Edi Rama, premierul Albaniei..."      

http://terrasantalibera.wordpress.com/2013/10/17/4074/ Siria: i mercenari-terroristi jihadisti violano l’accordo del cessate il fuoco per evacuare i civili e sparano all’impazzata, mentre l’agenzia Adnkronos si rende loro complice

Quanto è distorta l'informazione sulla Siria
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/quanto-e-distorta-linformazione-sulla.html

  

http://news.mail.ru/incident/15623710/















GLI ATTACCHI DA ISRAELE


Telefoonberichtjes die opriepen tot de onrust in Syrië
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/10/10/telefoonberichtjes-die-opriepen-tot-onrust-in-syrie/
Messaggi telefonici che richiedono i disordini in Siria  
"...L'internazionale intercettazioni scandalo Edward Snowden hanno rivelato che gli Stati Uniti attraverso il loro National Security Agency (NSA), il servizio segreto degli Stati Uniti, i dati grezzi continuano a Israele..."




LATAKIA

[ I video diffusi dai gruppi armati , reo-confessi in Mint Press, sull'attacco di gas a Goutha mostravano dei bambini che però come ci ha riferito dal gruppo di sostegno a Mussalaha ISTEAMS quei  bambini non sono di Ghouta ma sono invece quelli rapiti 2 settimane prima dalla città di Latakia: sono stati riconosciuti dalle mamme sopravvissute al massacro eseguito in quella città , http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1835 Un’altra strage nel silenzio , perpetrato dai gruppi armati che invadono da tre anni  la Siria.
Le madri di Latakia  li stanno ancora cercando nella speranza di trovarli vivi.Ma c'è chi non si preoccupa di come stiano quelle madri, come Isrele che bombarda la loro città. E continua a mettere i media a tacere.]

ESEMPI DI CIVILTA' ISRAELIANA
Siria: fonti Usa confermano a Cnn, raid Israele a Latakia
http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/Siria:_fonti_Usa_confermano_a_Cnn,_raid_Israele_a_Latakia.html?cid=37239702    
Tel Aviv Regime Strikes Syria, Again
http://landdestroyer.blogspot.it/2013/10/tel-aviv-regime-strikes-syria-again.html?utm_source=BP_recent   
Watch the video the New York Times didn’t Want You to See
https://www.facebook.com/photo.php?v=10151915107113984&set=vb.212540245450324&type=2&theater 




Terra Santa. Mostra fotografica sulle famiglie palestinesi divise
http://it.radiovaticana.va/news/2013/10/19/terra_santa._mostra_fotografica_sulle_famiglie_palestinesi_divise/it1-738737



GLI ATTACCHI DALLA GERMANIA


http://news.mail.ru/politics/15632401/ InSiria, la guerra più di 220 islamisti provenienti dalla Germania 
  conflitto militare in Siria
Il capo del Servizio Federale per la Protezione della Costituzione della Germania, Hans-Georg Maassen ha detto che in Siria aumenta il numero di islamisti provenienti dalla Germania, secondo la Reuters."Per i giovani che vogliono intraprendere la jihad, la Siria è una zona molto interessante" - ha detto Maassen, aggiungendo che l'intelligence tedesca conosce circa 220 cittadini della Germania, combattendo in Siria dalla parte dell'opposizione, ma la cifra reale potrebbe essere molto più alto.Secondo lui, gli islamisti vengono dalla Germania alla Siria attraverso la Turchia, per entrare che i tedeschi non hanno nemmeno bisogno di un passaporto. In precedenza è stato riferito che i ribelli siriani stanno reclutando i combattenti in campi profughi giordani.


GLI ATTACCHI DAI JIHADISTI DEI PAESI EX URSS

SIRIA - Il Gran Mufti: nell'opposizione più di 3mila miliziani provenienti dall'ex Urss
http://www.fides.org/it/news/53855-ASIA_SIRIA_Il_Gran_Mufti_nell_opposizione_piu_di_3mila_miliziani_provenienti_dall_ex_Urss#.UnCUtUhd7Mw 

Armele din depozitele armatei române la rebelii islamişti din Siria?
http://romanian.ruvr.ru/2013_07_13/Armele-din-depozitele-armatei-romane-la-rebelii-islamiSti-din-Siria-4313/

ESEMPI DI CIVILTA' ROMENA
“Nu ne vindem prazul!”. Proteste la Deveselu din cauza Scutului Antirachetă
http://www.academiacatavencu.info/stiri/nu-ne-vindem-prazul-proteste-la-deveselu-din-cauza-scutului-antiracheta.html
Dialog
http://www.patrascan.ro/    




  


GLI ATTACCHI DALL' INGHILTERRA

http://www.liveleak.com/view?i=7f5_1382302339 ( video )  British media propaganda: The complete story of snipers shooting unborn babies 




GLI ATTACCHI DAGLI USA



The Military-Industrial Pundits: Conflicts of Interest Exposed for TV Guests Who Urged Syrian War
http://www.democracynow.org/2013/10/18/the_military_industrial_pundits_conflicts_of?autostart=true ( video )
Una nuova ricerca dimostra che molti cosiddetti esperti,  apparsi in televisione con un appello per un raid Usa in Siria, segretamente hanno legami con i fornitori militari. Un nuovo rapporto della "Responsabilità iniziativa pubblica" Mostra 22 commentatori con legami nel settore della guerra. Mentre sono apparsi 111 volte in televisione o sono stati citati come esperti, sono stati resi noti il ​​loro interesse per imprese di guerra.    
Il rapporto si concentra su Stephen Hadley, ex consigliere per la sicurezza nazionale durante la presidenza di George W. Bush.     Durante il dibattito sulla Siria, è apparso su CNN, MSNBC, Fox News e Bloomberg TV.  Nessuna di queste stazioni ha informato gli spettatori che Hadley sta attualmente lavorando come direttore della fabbrica di armi Raytheon che ha consigliato i missili da crociera Tomahawk ampiamente come arma di scelta per il bombardamento della Siria. Hadley possiede più di 11.000 azioni della Raytheon.  
Parliamo con Kevin Connor della "Responsabilità iniziativa pubblica" e co-autore del rapporto. (video )


Syrian Christians Protest against Syrian Criminal Rebels Kidnapping and Killing them ( video ) 
Self confessed war criminal John McCain has been photographed with these kidnapping murderers     
http://www.youtube.com/watch?v=uatwSDxqUwE                 

I terroristi di al-Qaida infiltrati in Siria dalle forze speciali statunitensi e dalla CIA
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46504

Al Qaeda Terrorists Pass US Special Forces, CIA Agents on Way to Syria
http://landdestroyer.blogspot.it/2013/10/al-qaeda-terrorists-pass-us-special.html


http://www.soaw.org/ Converge on Fort Benning! November 22-24
Fort Bragg, Columbus, North Carolina ( La scuola delle Americhe: come massacrare per terrorizzare e sottomettere per rapinare i popoli )

http://news.mail.ru/incident/15612223/ Il Postino del North Carolina era un reclutatore ribelli siriani
Ufficio del Procuratore degli Stati Uniti ha incriminato il postino da Cary, North Carolina,  Secondo i pubblici ministeri, ha aiutato gli estremisti siriane per reclutare nuove reclute negli Stati Uniti.Gli agenti federali hanno arrestato un combattente per la causa dell'Islam in un momento in cui stava per recarsi in Siria.Un nativo del Pakistan e cittadino degli Stati Uniti 29 anni Basit Javed sceicco viveva con i suoi genitori nella città di Cary e ha lavorato presso l'ufficio postale. Nel 2012, Javed Sheikh andato in Turchia e si mise in contatto con le persone che erano "Esercito siriano libero".Tuttavia, il primo contatto lo spaventava, originario del Pakistan ed è tornato negli Stati Uniti.Dopo un viaggio di successo in Medio Oriente Basit Javed Sheikh divenne un seguace dei wahhabiti.E 'diventato un assiduo frequentatore delle pagine che i radicali sono stati collocati in reti sociali. Pakistano ha anche iniziato a diffondersi sui video internet dei radicali siriani - "Fronte di Al-Nusra.Nei primi mesi del 2013 ha iniziato a cercare i collegamenti con i militanti che conducono una guerriglia nel nord della Siria. Nel mezzo, un giovane americano ha cominciato a reclutare nuove persone per aiutare con gli estremisti, e lui era pronto ad andare in Siria. Su una delle pagine sul web, ha incontrato un altro radicale americano che era un agente dell'FBI sotto  Confidando pakistano gli ha detto circa i suoi piani per aiutare "en-Nusra Front", così come il desiderio di diventare un "martire". Un agente dell'FBI ha detto che il punto di vista dei musulmani da North Carolina ai suoi superiori.
Ai primi di settembre, ha deciso di unirsi ai militanti pakistani e ha comprato un biglietto di sola andata. Durante l'imbarco, è stato arrestato dagli agenti dell'FBI. Poche ore dopo è stato già accusato di "supporto materiale ai terroristi stranieri."In caso di condanna postino da North Carolina deve affrontare 15 anni di carcere e una multa di $ 250.000 genitori pakistani non sono stati in grado di trovare i soldi per un avvocato per un giovane radicale. Come risultato, proteggerà i due avvocati che sono assegnati stato del North Carolina.Né loro né il Basit Javed sceicco non hanno commentato la situazione. Questa non è la prima volta che le agenzie di intelligence degli Stati Uniti wahhabiti detenuti in North Carolina. Quattro anni fa, otto dei musulmani dello stato sono stati accusati di cercare di organizzare attacchi terroristici contro la base militare americana a Quantico. Sette di loro hanno dichiarato colpevole, e l'ottavo è stato ucciso da un razzo sparato da un drone americano in Yemen.


http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=2057 I cecchini di Assad e le donne incinte

ALTRI ESEMPI DI CIVILTA' STATUNITENSE
Adelson: “EE.UU debe lanzar una bomba nuclear sobre Irán y luego negociar”
http://periodismoalternativoblog.wordpress.com/2013/10/25/adelson-ee-uu-debe-lanzar-una-bomba-nuclear-sobre-iran-y-luego-negociar/      
The Navy This Week, Jan. 17, 2013
http://blogs.militarytimes.com/scoopdeck/2013/01/17/the-navy-this-week-jan-17-2013/    









GLI ATTACCHI DALLA TURCHIA

La Turchia costruisce un “muro della vergogna” tra i curdi
http://www.uikionlus.com/la-turchia-divide-con-un-muro-della-vergogna-i-curdi      
"Il regime AKP ha iniziato la costruzione di un muro lungo le sue frontiere con il Kurdistan siriano, mentre nessuna misura è stata invece presa per impedire il passaggio agli jihadisti accusati di crimini contro l’umanità. Il co-presidente del partito BDP, Gultan Kisanak, ha denunciato la costruzione del muro tra il Kurdistan siriano e il Kurdistan turco. Il Kurdistan è un paese diviso tra Turchia, Iran, Siria e Iraq sin dalla prima guerra mondiale, diventando in questo modo una “colonizzazione internazionale”...."

Border crossing Syria Turkey Kurds from both sides unite against Turks
http://www.youtube.com/watch?v=q1a1gTFiTfs      





GLI ATTACCHI DALLA FRANCIA  


Hollande convierte a Francia en un estado fallido
http://m.almanar.com.lb/spanish/adetails.php?eid=43844&frid=25&cid=25&fromval=1&seccatid=62




GLI ATTACCHI DALLA GIORDANIA

Syrian refugees as combatants
http://www.atimes.com/atimes/Middle_East/MID-01-081113.html
Apart from the over 100,000 people estimated to have been killed in Syria, the most dramatic statistic illustrating the humanitarian crisis entailed by the ongoing war is surely the over two million Syrians estimated to be living as refugees in neighboring countries. Many are being housed in camps set up under the auspices of the UN High Commissioner for Refugees (UNHCR). Details in a recent report in the French daily Le Figaro [1] reveal that one of the largest such camps, the Zaatari camp in Jordan, is, in effect, a safe haven for rebel forces fighting to overthrow Syrian President Bashar al-Assad. The Zaatari camp is located just over the Syrian border, about 50
kilometers from Daraa, one of the cradles of the anti-Assad uprising. According to the latest UNHCR statistics, it is currently home to nearly 123,000 people.  The details about the camp in the Le Figaro report are particularly significant in light of the presence in Zaatari of a French military hospital. The hospital opened in August 2012 to great fanfare in the French media as a humanitarian initiative aimed at alleviating the suffering of civilian victims of the war. The Le Figaro report makes it clear that at least some of the patients being treated there are not civilians, but rebel fighters.  The report highlights the activities of one Ghassem, a member of the so-called Yarmouk Martyrs Brigade, who has accompanied a severely wounded comrade to Zaatari to receive medical attention. Ghassem's fellow fighter, Omran, has had his legs blown off by a landmine. The report notes that Ghassem "regularly comes to the aid of the revolution's wounded," i.e. presumably by bringing them to Zaatari for treatment. Per his own declarations, Ghassem will soon be slipping back across the border and on his return trip he will be carrying drugs to treat presumably less severely wounded comrades still in Syria. That members of the Yarmouk Martyrs Brigade would be receiving medical treatment on the grounds of a UN-run refugee camp is at least ironic. The Yarmouk Martyrs Brigade is the same group that caused an international stir last March when it took 20 UN peacekeepers hostage near the Golan Heights. Shortly before that incident, videos were posted on pro-rebellion YouTube pages that documented the summary execution of captured Syrian soldiers by self-described members of the brigade. [2] The 1951 Convention on the Status of Refugees, which serves as the basic statute of the UNHCR, specifically excludes people suspected of war crimes from enjoying protection as refugees under international law. But the treatment of wounded fighters appears not to be the only benefit rebel forces derive from the Zaatari camp. According to Le Figaro, "mafias" have come to control a burgeoning black market in the camp. One such "mafia," for instance, is reported to be pirating the camp's UNHCR-funded electricity supply and selling electricity to private customers in the tents and prefabricated housing units that make up the camp. According to Le Figaro, these mafias are in turn "funneling money to the rebels."  Perhaps most astonishing of all, however, are the observations of Kilian Tobias Kleinschmidt, the German UNHCR official who is in charge of the Zaatari camp. "Up until Ramadan in July, come evening young men would announce over megaphones that arms had arrived and that potential fighters had then to present themselves," Kleinschmidt told Le Figaro. Kleinschmidt insisted that these calls-to-arms have now ceased. But the receipt of arms shipments at a UNHCR camp and the apparent organization of fighting units from within the camp calls into question the neutrality that is essential to the UNHCR's humanitarian mission. Returning to the matter of the French military hospital, according to Le Figaro, some 80 French military personnel are assigned to the facility. "But," the paper notes somewhat enigmatically, "only a handful have medical functions." [4] Le Figaro and other French media have reported that French Minister of Defense, Jean-Yves Le Drian, would like to close the Zaatari hospital as a money-saving measure. French Foreign Minister Laurent Fabius, however, is reportedly committed to maintaining the facility. Notes:
1. Le camp de Zaatari entre mafias et detresse, Le Figaro, October 22, 2013.
2. For the videos and a discussion, see Syria Exclusive: The Western-Armed Insurgents Who Executed POWs and Captured UN Peacekeepers, EAWorldview, March 11, 2013.
3. See Convention and Protocol relating to the Status of Refugees, Article 1, paragraph f(a).
4. L'hopital militaire francais, ouvert en 2012, pourrait fermer avant la fin de l'annee, Le Figaro, October 22, 2013.

John Rosenthal is a European-based journalist and political analyst who writes on transatlantic security issues. His new book is The Jihadist Plot: The Untold Story of Al-Qaeda and the Libyan Rebellion. His articles have appeared in such publications as World Affairs, Al-Monitor, Policy Review, The Wall Street Journal Europe, Les Temps Modernes and Die Weltwoche. You can follow his work at Transatlantic Intelligencer or on Facebook.




Restiamo Umani - Vita E Morte Di Vittorio Arrigoni - Crash Rai Storia  
https://www.youtube.com/watch?v=X0Gweim26Vk  inchiesta-tv sulla morte di Vittorio Arrigoni      









GLI ATTACCHI DALL' ITALIA

Le Figaro: la CIA il fornitore principale di armi ai ribelli siriani, coinvolti anche i servizi italiani
http://www.agenziastampaitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=16251%3Ale-figaro-la-cia-il-fornitore-principale-di-armi-ai-ribelli-siriani-coinvolti-anche-i-servizi-italiani&catid=3%3Apolitica-estera&Itemid=35

ESEMPIO DI CIVILTA' ITALIANA

Il MUOS di Niscemi strumento di guerra del XXI secolo
http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/











GLI ATTACCHI DALL' ARABIA SAUDITA



L’Arabia Saudita e la guerra in Siria
http://www.piccolenote.it/14889/larabia-saudita-e-la-guerra-in-siria

Suicidio saudita
http://www.voltairenet.org/article180708.html

http://www.asianews.it/notizie-it/Rischia-di-naufragare-ancora-la-Conferenza-di-pace-sulla-Siria-29337.html  Rischia di naufragare ancora la conferenza di pace sulla Siria

Syrie, A l'intention de tous ceux qui combattent le Christianisme....
http://www.leveilleurdeninive.com/2013/10/syrie-lintention-de-tous-ceux-qui.html

Il principe di Damasco
http://www.nigrizia.it/notizia/il-principe-di-damasco/blog



Syria: Alqaeda FSA Kidnap Syrian MP Mhanna Al-Fayyadh Al-Nasser
http://www.youtube.com/watch?v=K1CanXLRM7s ( video )
Terroristen ontvoeren Syrisch parlementslid Mhanna al-Fayyadh al-Nasser (VIDEO )
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/11/01/terroristen-ontvoeren-syrisch-parlementslid-mhanna-al-fayyadh-al-nasser-video/

GRAPHIC - 6 men executed in cold blood by FSA militia ( video )
https://www.youtube.com/watch?v=rBK4wqyEG8Q   

ALTRI ESEMPI DI CIVILTA' SAUDITA


House of Saud May Throw Oily Spanner into US-Iran Talks Gambit
http://www.strategic-culture.org/news/2013/10/31/house-saud-may-throw-oily-spanner-into-us-iran-talks-gambit.html      
I Saud gettano petrolio sulla mossa USA-Iran
http://aurorasito.wordpress.com/2013/11/01/i-saud-gettano-petrolio-sulla-mossa-usa-iran/   

Shopping saudita di cacciabombardieri e bombe a grappolo
http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/2011/12/shopping-saudita-di-cacciabombardieri    

Pakistan denies report of nuclear deal with Saudi Arabia as ‘baseless’
http://english.alarabiya.net/en/News/middle-east/2013/11/07/Pakistan-denies-report-of-nuclear-deal-with-Saudi-Arabia-as-baseless-.html  

Pakistani spectators watch the Shaheen II long-range missile, capable of carrying a nuclear warhead on its launcher, during the National Day parade in Islamabad on March 23, 2005. (File Photo: AFP)
Al Arabiya
Pakistan’s Foreign Ministry on Thursday denied as “speculative, mischievous and baseless” a report by the BBC that Islamabad has agreed to sell nuclear weapons to Saudi Arabia.“Pakistan is a responsible nuclear weapon state with robust command and control structures and comprehensive export controls,” a Pakistani official told the BBC’s Newsnight.The BBC had quoted a “senior Nato decision maker” as saying that Pakistan has produced nuclear bombs for Saudi Arabia and are “ready” for delivery.The claims were backed by former Israeli military intelligence chief Amos Yadlin who told a conference in Sweden last month that “the Saudis will not wait one month. They already paid for the bomb, they will go to Pakistan and bring what they need to bring,” according to BBC.Gary Samore, former President Barack Obama’s counter-proliferation adviser, also reportedly said that Saudi Arabia possibly has an “understanding” with Pakistan to obtain nuclear weapons when needed.The Saudi embassy in London told the BBC in a statement that the kingdom is a signatory to the Non-Proliferation Treaty and has worked to establish a nuclear free Middle East.But it also said that the “failure to make the Middle East a nuclear free zone is one of the reasons the Kingdom of Saudi Arabia rejected the offer of a seat on the U.N. Security Council.”



RAQQA

SIRIA - Rogo di libri cristiani a Raqqa
http://www.fides.org/it/news/53832-ASIA_SIRIA_Rogo_di_libri_cristiani_a_Raqqa#.UnCTX0hd7Mw


Siria, Oms conferma focolaio di poliomielite
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE99S01220131029      
[nelle aree occupate: nord est Siria, sospetti casi anche in Deir Ezzor cittadina sull'Eufrate,  lungo la strada che da Raqqa, vicino alla diga di Al Forat, si va verso est]      





SIRIA - Il parroco greco-cattolico di Raqqa agli islamisti: state tradendo il vero Islam
http://www.fides.org/it/news/53902-ASIA_SIRIA_Il_parroco_greco_cattolico_di_Raqqa_agli_islamisti_state_tradendo_il_vero_Islam#.UoBjkEhd7Mx







Patriarch Gregorios III of Antioch's talk at Westminster Event 2013
http://www.youtube.com/watch?v=HFxBCH4t3sY

Bechara Rai: c’è un progetto per mantenere l’Arabia dell’Est in uno stato di guerra permanente
http://www.piccolenote.it/14895/bechara-rai-ce-un-progetto-per-mantenere-larabia-dellest-in-uno-stato-di-guerra-permanente      

Lettera aperta del generale Aoun all’Unione Europea
http://assadakahsardegna.com/in-evidenza/lettera-aperta-del-generale-aoun-allunione-europea    


Syrian Patriarch says that Christians are being targeted!
http://prayersforsyria.com/syrian-patriarch-says-that-christians-are-being-targeted/


Being a Christian in Syria is a vocation!
http://prayersforsyria.com/being-a-christian-in-syria-is-a-vocation/       
     
  





GLI ATTACCHI DALL' EUROPA


Decine di giovani tornano dopo la delusione in Siria
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/03/14/tientallen-jongeren-terug-na-desillusie-in-syrie/

Jihadisti in Siria ottengono una formazione nelle Ardennes
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/10/25/jihadisten-voor-syrie-krijgen-opleiding-in-belgische-ardennen/
"Il 'Comitato fiammingo Ex-musulmani ha scoperto che molti di Bruxelles' sono diventati combattenti minori bambini jihadisti per gruppi di al-Qaeda in Siria. Uno di questi "jihadisti bambini 'è' Ismael Moujahid 'da Bruxelles.  Il ragazzo è stato reclutato dall' estremista musulmano 'Jean-Louis Le soumis' (aka 'Jean-Louis Denis, alias "Abu Sara, alias' Jawad da Bruxelles '), leader della sezione di Bruxelles della' ufficiale 'avvolta Sharia4Belgium . ''Le soumis' era già nelle notizie come sospetto reclutatore per il siriano jihad e per la sua organizzazione ombra "Resto du Tawhid ', una copertura per attività estremiste..."
( Le Ardenne sono una regione collinare coperta da foreste, che si trova principalmente in Belgio e Lussemburgo, ma che si estende fino in Francia dando il nome al dipartimento delle Ardenne e alla regione della Champagne-Ardenne).      



Terroristas amenazan al rey y a políticos de Bélgica opuestos a la lucha en Siria
http://www.almanar.com.lb/spanish/adetails.php?eid=44372&cid=25&fromval=1&frid=25&seccatid=156&s1=1

BELGIQUE "Des extrémistes menacent à nouveau notre pays"
http://www.courrierinternational.com/breve/2013/05/14/des-extremistes-menacent-a-nouveau-notre-pays

Sharia4UK menace la Belgique dans une vidéo postée sur YouTube
http://www.rtbf.be/info/societe/detail_la-justice-belge-s-interesse-a-une-video-menacante-de-sharia4uk?id=7994403    




  


APPELLO
SIRIA - I Gesuiti sul conflitto siriano: fermiamo i mercanti di armi
http://www.fides.org/it/news/53862-ASIA_SIRIA_I_Gesuiti_sul_conflitto_siriano_fermiamo_i_mercanti_di_armi#.UnCU-khd7Mw






Peace in Syria: Speech by Mairead Maguire in Warsaw, Poland. Oct.2013      
XIII World Summit of Nobel Peace Laureates, Warsaw, Poland.
October, 2l-23, 2013
Peace in Syria: Speech by Mairead Maguire in Warsaw, Poland. Oct.2013      
http://www.nobelforpeace-summits.org/info-nobel-eng/peace-syria-speech-mairead-maguire-warsaw-poland-oct-2013/
Peace in Syria
http://www.peacepeople.com/?p=411




http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/eppure-possiamo-ancora-vedere-i-segni.html 
"Eppure possiamo ancora vedere i segni di Dio , in questo inferno che è diventato Aleppo" 26 ottobre 2013      
      
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/una-grandiosa-e-drammatica-avventura.html 
Una grandiosa e drammatica avventura 23/10/13

http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/salesiani-di-don-bosco-in-siria-fede-e.html
Salesiani di Don Bosco in Siria: “ Fede e preghiera, ecco le nostre armi, il nostro appoggio” 21/10/13

http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/verso-una-terra-santa-svuotata-dei.html 
Verso una Terra Santa svuotata dei Cristiani? 18/10/13      




Priester Daniël Maes: Christenen, samen met alle mensen van goede wil, sta op!
Sacerdote Daniel Maes: cristiani, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, alzatevi!
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/11/01/priester-daniel-maes-christenen-samen-met-alle-mensen-van-goede-wil-sta-op/  

         


The Christian Witness Of The Monastery Or St James The Mutilated, Mar Yakub
http://beforeitsnews.com/christian-news/2013/11/the-christian-witness-of-the-monastery-of-st-james-the-mutilated-mar-yakub-2485646.html




Syria: An Open Letter to the  American People
Mairead Maguire
Nobel Peace Laureate
November 01, 2013

http://www.informationclearinghouse.info/article36714.htm ( video )

OPEN LETTER TO THE AMERICAN PEOPLE FROM MAIREAD MCGUIRE, NOBEL PEACE LAUREATE 
http://uprootedpalestinians.wordpress.com/2013/11/02/269786/  
 
A Mission of Peace
http://www.counterpunch.org/2013/11/01/mother-agnes-and-the-story-of-syria/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=mother-agnes-and-the-story-of-syria

Peace in Syria – Mairead Maguire adressing the XIII World Summit of Nobel Peace Laureates
http://news-beacon-ireland.info/?p=14426

In the Name of Love and Nonviolence, Let Us Strive to Heal Syria
http://www.commondreams.org/view/2013/11/01-6

Mairead Maguire's Open Letter to U.S. Peace Movement
http://warisacrime.org/content/mairead-maguires-open-letter-us-peace-movement

  

MOTHER AGNES-MARIAM NORTH AMERICAN SPEAKING TOUR
http://syria360.wordpress.com/2013/11/01/mother-agnes-mariam-north-american-speaking-tour/


Mother Agnes-Mariam Speaking Tour Calendar
http://www.syriasolidaritymovement.org/mother-agnes-mariam/mother-agnes-mariam-speaking-tour-calendar/
NOVEMBER:
1-2 Tucson ( Arizona )
3 San Francisco ( California ) http://occupysf.org/archives/1374 What is Really Happening in Syria Today?     
4 San Mateo ( California )     
http://www.globalexchange.org/events/speaking-event-update-syria-2 Speaking Event: Update on Syria
5 Walnut Creek ( California )
 http://ourpeacecenter.org/event/mother-agnes-mariam-really-happening-syria-today/ What is Really Happening in Syria Today?
http://www.rossmoornews.com/articles/2013/10/30/news/community/nun%20from%20syria%20talks.txt Nun from Syria talks at Voices for Justice program
6 Castro Valey ( California )
http://www.oakdiocese.org/offices/communication/downloads/the-weekly-10.28.13
http://www.catholicvoiceoakland.org/2013/11-04/calendar.htm
7 Oakland ( California )     
http://www.stjohnsberkeley.org/ourcommunity/newsletter/november-2013
Oakland, CA: What is Really Happening in Syria Today?
http://forusa.org/events/2013/11/07/what-really-happening-syria-today
9-10 Hollywood  / Los Angeles / Burbank / Glendale - San Fernando Valley ( California )
14 Cleveland ( Ohio )
16-17 ( Colorado )
18 Lincoln ( Nebraska )
21 Roma ( Italia )
23-27 UK
29-30 Canada









Siria SamaanDaoudfoto1      

SAAMAN DAOUD      

Siria, un testimone racconta "aiuto, mi hanno rubato la rivoluzione "
http://tg.la7.it/esteri/video-i763742      ( video in italiano )
Samaan Daoud
SIRIA - Dichiarazione di Samaan Daoud            
Samaan Daoud sta portando la sua testimonianza dalla Siria in Italia 
http://www.youtube.com/watch?v=DsGHUsGgoeU Intervista a Samaan Daoud ( in italiano )
http://www.youtube.com/watch?v=3w-DL0NeR6g Dichiarazione di Samaan Daud (in inglese)
http://www.youtube.com/watch?v=JCYtxohU2s4 Dichiarazione di Samaan Daud (in arabo)      

Testimonianza di Samaan Daoud, date italiane:

ROMA 22 ottobre
http://www.youtube.com/watch?v=4cXxc6jhoo4 M5S, Siria: incontro con "Rete No War"
http://retedellereti.blogspot.it/2013/11/notizie-ed-informazioni-sulle-azioni-di.html Notizie ed informazioni sulle azioni di pace per la Siria
http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=2048 Un appello per la Siria: Samaan Daoud
Sibialiria ha pubblicato numerosi appelli conto l’aggressione alla Siria, tra cui, quello del Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire. Ci piace qui pubblicare quello di un giovane siriano Samaan Daoud. Samaan non fa parte di nessun partito o organizzazione politica siriana; cattolico, impegnato in una organizzazione umanitaria che aiuta i profughi siriani in Siria, si definisce semplicemente un “siriano impegnato per la Pace”. Lo avevamo conosciuto in Siria svolgendo lui come lavoro (quando c’era un fiorente turismo in Siria era Guida turistica) quello di interprete per Gian Micalessin (uno tra i pochissimi giornalisti degno di questo nome). Lo abbiamo invitato, quindi, a venire in Italia dove abbiamo tenuto con lui un un incontro con i  Parlamentari Cinque Stelle  e una serie di iniziative pubbliche.. Il 23 otttobre, un incontro con attivisti della Rete Nowar di Napoli; una riunione che voleva essere senza pretese, un semplice scambio di opinioni tra militanti politici  impegnati contro la guerra e un “normale” cittadino siriano. È stato un momento molto bello e ci dispiace non essere riusciti a videoregistrarlo tutto e metterlo on line. Sperando di rimediare, pubblichiamo un suo breve appello in lingue italiana, araba , inglese; e una sua intervista.


NAPOLI 23 ottobre
http://napolinowar.wordpress.com Chi semina guerra raccoglie tempesta



LUGO ( RAVENNA ) 28 ottobre
http://www.circolonewman.org/?p=2217 “EMERGENZA SIRIA: Terra di Rose e di Sangue”


DOMAGNANO ( REPUBBLICA DI SAN MARINO ) 29 ottobre
http://www.vietatoparlare.it/testimonianza-dalla-siria-2/ TESTIMONIANZA DALLA SIRIA
http://www.smtvsanmarino.sm/attualita/2013/10/30/domagnano-siria-raccontata-dai-testimoni-diretti Domagnano. La Siria raccontata dai testimoni diretti ( articolo )
http://www.smtvsanmarino.sm/video/attualita/domagnano-siria-raccontata-dai-testimoni-diretti-30-10-2013 Domagnano. La Siria raccontata dai testimoni diretti ( video )


LECCO  1 novembre
http://www.resegoneonline.it/articoli/Sulla-Siria-Putin-batte-Obama-ma-papa-Francesco-il-pi-avveduto-di-tutti-20131031/ Sulla Siria, Putin batte Obama, ma papa Francesco è il più avveduto di tutti 


CECINA ( LIVORNO ) 4 novembre
VALMADRERA ( LECCO ) 4 novembre


OGGIONO ( LECCO ) 5 novembre


MILANO 7 novembre
https://www.facebook.com/pages/SYRIA-Laltra-faccia-della-rivolta/121253544625013?hc_location=timeline SYRIA - L'altra faccia della rivolta
http://comitatocontrolaguerramilano.wordpress.com/2013/10/28/iniziativa-con-samaan-daoud-cittadino-siriano/ Iniziativa con Samaan Daoud, cittadino siriano

PIACENZA 9 novembre








LETTERE DALLA SIRIA
http://orontes.jimdo.com/


Violencia de Al-Qaeda se extiende a Turquía -Europa-
http://jihad-e-informacion.blogspot.it/2013/11/violencia-de-al-qaeda-se-extiende.html






Questa raccolta di articoli contiene anche le testimonianze di Leonor Massanet dalla Libia

Prosegue, nell'indifferenza del mondo, la devastazione della Siria
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/11/prosegue-nellindifferenza-del-mondo-la.html
Ribelli attaccano cattedrale del IV secolo e distruggono le reliquie di san Simeone lo Stilita
Il vescovo Audo: scontri alla centrale elettrica. Aleppo a rischio di catastrofe ambientale

Siria, i martiri di Sadad
http://www.lastampa.it/2013/11/09/esteri/vatican-insider/it/siria-i-martiri-di-sadad-KMijeMuxPViZoE51YR440K/pagina.html


SIRIA - L’Arcivescovo siro-ortodosso Alnemeh: “A Sadad il più grande massacro di cristiani in Siria”
http://www.fides.org/it/news/53885-ASIA_SIRIA_L_Arcivescovo_siro_ortodosso_Alnemeh_A_Sadad_il_piu_grande_massacro_di_cristiani_in_Siria#.UoBpQUhd7Mx


Il massacro dei cristiani siriani
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/il-massacro-dei-cristiani-siriani.html







Samaan Daoud, in Italia per dare un contributo alla pace
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/11/samaan-in-italia-per-dare-un-contributo.html

Un messaggio video dai ragazzi di Damasco ai coetanei italiani
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/11/un-messaggio-video-dai-ragazzi-di.html



http://www.youtube.com/watch?v=DzgjpbShlQw scuole in Siria (  Video-messaggio dai ragazzi di Damasco , sottotitolato in italiano )



NO ALL’INTERVENTO ARMATO IN SIRIA.
CORALE L’URLO DEI PACIFISTI
http://www.adistaonline.it/?op=articolo&id=53078
NO ALL’INTERVENTO ARMATO IN SIRIA.
CORALE L’URLO DEI PACIFISTI       
"...In questo contesto Paronetto ricorda l’attivismo del Mussalaha (v. Adista Notizie nn. 25, 28/12 e 29/13), il movimento di riconciliazione siriana che il direttore del quotidiano Marco Tarquinio, nella risposta a Paronetto, definisce «unico segno di speranza»..."




Mother Agnes helps evacuate civilians from the besieged rebel-held city of Moaddamiyah
http://prayersforsyria.com/mother-agnes-helps-evacuate-civilians-from-the-besieged-rebel-city-of-moaddamiyah/


A MUSALAHA INITIATIVE
http://www.syriasolidaritymovement.org/2013/11/07/1881/
EVACUATING CIVILIANS FROM MOADAMIYA, A BESIEGED REBEL CITY IN DAMASCUS, WESTERN GHOUTA

Siria: " Se muio muio!" Madre Agnes Mariam De La Croix passa fra i due fronti per preservare l'evacuazione incolume dei civili




Mother Agnès-Mariam de la Croix - an agent of truth and peace
http://archbishop-cranmer.blogspot.it/2013/11/mother-agnes-mariam-de-la-croix-agent.html
The City of Canterbury, Kent, England.
Canterbury ( England )



Nobel Peace Laureate: ‘EU developing in wrong direction’
http://orientalreview.org/2013/10/30/nobel-peace-laureate-eu-developing-in-wrong-direction/




Notizie dalla Siria

Siria. La morte per fame imposta dall’Unione Europea

http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=2061
Ha fatto il giro del mondo il caso di Nasr una bambina di Homs morta di fame "per l'assedio imposto dalle truppe di Assad". Notizia per metà falsa. Completamente vera, invece, quella di Farida, dodici schegge di granata nel cervello che non potevano essere rimosse perché il generatore dell'0spedale di Aleppo era senza carburante. Ma anche in questo caso la colpa non è "di Assad" ma delle sanzioni economiche imposte alla Siria dall'Unione Europea.  Un crimine di cui nessuno parla. Sanzioni responsabili della spaventosa miseria che, insieme alle epidemie, sta flagellando la Siria. Sanzioni economiche che i ministri degli Esteri dell’Unione Europea – Bonino in testa – (con buona pace dei “digiuni di Pace” e le lacrime di coccodrillo) annunciano di confermare, intendendo affrontare la fame che sta dilagando in Siria con due miliardi di euro in “aiuti umanitari”, (e il conseguente foraggiamento di sempre più compiacenti ONG) e con l’apertura di "corridoi umanitari" .
Corridoi umanitari? Nel Diritto internazionale, il termine “corridoio umanitario” (humanitarian corridor), è generalmente inteso come una fascia di territorio di un paese in guerra in cui le attività belliche vengono sospese per consentire il passaggio di convoglî per il trasferimento dei profughi e per l’assistenza alle popolazioni. Corridoi umanitari, in questi giorni, sono chiesti, ad esempio, dalla Croce Rossa Internazionale e dal Presidente di turno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU; ma, nell’agosto di un anno fa, erano stati chiesti (insieme alla istituzione di “zone cuscinetto” e “No Fly Zone”) anche dai ministri degli Esteri di Francia e Gran Bretagna e dalla Turchia. Nell’ottobre di quest’anno, stessa richiesta dal vice ministro degli esteri italiano Lapo Pistelli, all’ultimo incontro dei “Paesi Amici della Siria” (quelli, per capirci, che stanno supportando gli assedi dei “ribelli” a numerose città della Siria). Il governo di Damasco e la Russia hanno sempre evidenziato come la richiesta di apertura di “corridoi umanitari” rischia di configurarsi come una palese violazione della sovranità dello stato siriano e, quindi pretesto per scatenare la guerra. Vi è a tal proposito la davvero sospetta richiesta di “corridoi umanitari a guida turco-saudita” avanzata un anno fa da Anthony Zinni, inviato USA per il Medio Oriente, il quale – dopo aver specificato che gli aiuti sarebbero stati scortati da militari – aggiungeva che se le truppe di Assad fossero intervenute “avrebbero la peggio, come accadde a quelle di Saddam”. Corridoi umanitari come possibile quinta colonna per una invasione, quindi. Ma poi c’è un altro aspetto della questione corridoi umanitari; e cioè il suo lasciare intendere che in Siria esisterebbero delimitati territori dove la popolazione sta soffrendo la fame e dove bisogna concentrare gli aiuti. Non è così. Oggi tutta la popolazione siriana è allo stremo, addirittura alla fame. E questo non solo per le distruzioni, gli assedi, i blocchi stradali… dei “ribelli”, ma per il collasso dell’intera economia nazionale determinata dalle sanzioni. Le sanzioni alla Siria Le prime sanzioni (sostanzialmente di ordine militare) contro la Siria risalgono al 9 maggio 2011; il 23 settembre 2011, Catherine Ashton, Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea, presenta una nuova serie di sanzioni, di taglio prevalentemente economico: oltre all’embargo del petrolio, anche il divieto alle aziende europee di qualsiasi intervento nell'industria petrolifera siriana (pur se finalizzato al ripristino della funzionalità degli impianti colpite da atti bellici o terroristici); il divieto di costituire joint-ventures con aziende siriane; il divieto di fornire alla Banca centrale siriana banconote e monete prodotte nell'UE; il congelamento dei beni di 18 entità bancarie e commerciali siriane aventi sede in paesi dell'Unione Europea; il divieto di fornire coperture assicurative per contratti stipulati con aziende siriane. Nell’aprile 2012 le sanzioni conoscono un ulteriore inasprimento con il divieto di esportare in Siria prodotti e tecnologie “dual use”, inseriti – cioè – nel famigerato Regolamento N. 1334/2000 del Consiglio dell’Unione Europea che dovrebbe elencare prodotti e tecnologie utilizzabili per costruire manufatti sia ad uso civile che militare. In realtà l’inserimento in questo Regolamento di componenti quali, ad esempio, alcuni tipi di circuiti elettronici (oggi comunemente inseriti nella stragrande maggioranza delle apparecchiature) impedisce di fatto (anche per il lunghissimo iter burocratico che dovrebbero seguire le aziende) l’esportazione in Siria di ricambi per alcune produzioni, quali quelle farmaceutiche o alimentari. Ma vediamo da vicino gli effetti delle sanzioni che – secondo la Ashton avrebbero dovuto “aiutare il popolo siriano a realizzare le sue legittime aspirazioni". Uno degli studi più approfonditi è “The syrian catastrophe: socioeconomic monitoring report first quarterly report (january – march 2013) prodotto dal Syrian Centre for Policy Research (una struttura accademica che, tra l’altro, non può certo dirsi “Pro-Assad”). Qualche dato da questo documento. L’economia siriana, sostanzialmente in ascesa fino ai primi mesi del 2011, (l’ultimo decennio registrava un tasso medio di crescita del PIL del 4,45% all’anno), già nella seconda metà di quell’anno (anche, per l’instabilità dovuta agli scontri militari tra bande di “ribelli” ed esercito regolare) conosce una contrazione del 3,7% ; nel gennaio 2012 la contrazione, rispetto all’anno precedente sale al 18,8 per cento, nel dicembre la contrazione arriva all’81% con un tasso di disoccupazione al 35% (contro il 10,6 pre crisi), mentre sono 3 milioni coloro che non hanno più un reddito. Bloccate le esportazioni di petrolio da parte dello stato siriano (ma non da parte dei “ribelli”) e con le aziende impossibilitate a rifornirsi di pezzi di ricambio, quello che era uno dei paesi più floridi del Medio Oriente precipita in un abisso di miseria. Un Paese alla fame Una tragedia testimoniata da questo davvero toccante appello – pubblicato in Italia dal quotidiano “Avvenire” – delle Suore Trappiste in Siria  “…..In città ci si inventa qualcosa, si vende di tutto pur di guadagnare almeno il pane. Si affitta un’auto, ci si improvvisa trasportatori verso destinazioni pericolose, dove nessuno accetta di andare. Come George, padre di tre figli, che pur di lavorare è morto in questo modo ai confini della Turchia, ucciso da cecchini, "liberatori della Siria". In molte campagne i contadini non osano seminare: troppo pericoloso. E poi manca il gasolio, senza gasolio non vanno le pompe dell’acqua, con cosa si irriga ? E i trattamenti e i concimi, molti dei quali importati, soprattutto dopo che sono state bruciate fabbriche chimiche e magazzini, sono costosissimi e, anche se si dispone di denaro, spesso introvabili. I più poveri, che hanno solo qualche mucca, la stanno vendendo: tra mangimi e foraggi il costo degli alimenti è al minimo 60-70 lire siriane al chilo, quando un litro di latte si vende a 25. I rapimenti, in tragica crescita, e la delinquenza, sono un’altra conseguenza delle sanzioni. Certo, direte: che ingenuità! Le sanzioni sono fatte apposta per esasperare un Paese, e un Paese esasperato significa pressione sui suoi politici e quindi un intervento democratico efficace. È ciò che vogliono i vostri politici. Ma la nostra domanda è: lo volete anche voi? Volete davvero questo? Volete avere responsabilità sulla sofferenza e la morte di tante persone innocenti, in nome di un "intervento" che loro non vi hanno chiesto? Sì, il popolo siriano vuole la sua libertà e i suoi diritti, ma non così, non in questo modo. Così si uccide la speranza, la dignità, e anche la vita fisica di un popolo.” (…) “Vi imploriamo di riflettere su una guerra a cui si dà il consenso in nome di una sedicente prassi democratica. Stiamo parlando delle sanzioni internazionali, e della strage quotidiana che provocano. Ci commuoviamo e ci indigniamo (giustamente) alla notizia che in un bombardamento sono morti bambini e donne. Perché non ci sconvolge il fatto che ci siano intere famiglie ridotte alla fame a causa nostra? Pensate sia più duro morire improvvisamente sotto le bombe, o morire di inedia, un giorno dopo l’altro? È più crudele raccogliere il corpo dei propri figli sotto le macerie, o vederli lamentarsi e soffrire per giorni per la mancanza di cibo e medicine? Le sanzioni stanno uccidendo molto più delle bombe. Uccidono i corpi; uccidono la speranza. Siete convinti che bisogna pur pagare un prezzo per ottenere libertà e democrazia? Allora digiunate, voi, nelle piazze europee, a favore della Siria. E lasciate che qui ognuno scelga se e come dare la vita per ciò in cui crede. Costringere un popolo alla fame, alla rabbia, alla disperazione, perché si ribelli, è forse metterlo in grado di esercitare una scelta democratica? Che razza di idea di democrazia e di libertà è mai questa? Il lavoro è una grande forza per un popolo, dà dignità, crea prospettive, educa alla libertà vera. Uccidere il lavoro è un altro modo di uccidere vite. Le sanzioni internazionali sono uno strumento iniquo, perché ipocrita: lascia l’illusione di non sporcarsi le mani con il sangue altrui.”


Rete No War sostiene il presidio a Milano
http://web.rifondazione.it/home/index.php/12-home-page/13637-rete-no-war-appoggiamo-il-presidio-a-milano
E' inammissibile e gravissimo che il mondo, soprattutto quello del pacifismo e di gran parte della sinistra, tentenni, fino all’immobilismo, di fronte ad una vera e propria invasione in atto in Siria - Paese sovrano -  ad opera di forze straniere per nulla interessate alle sorti del popolo siriano, alla sua autodeterminazione, o alle sue richieste di maggiore democraticità.>>




Internationale vrouwenfederatie steunt Syrische vrouwen
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/11/02/30036/
DELEGAZIONE DI SOLIDARIETA’ DELLA WIDF IN VISITA IN SIRIA
http://awmr-donneregionemediterranea-italia.blogspot.it/2013/10/siria-no-war-8.html









La Siria è cambiata
http://www.voltairenet.org/article180805.html
La copertura mediatica della guerra in Siria si estende solo alle azioni militari, umanitarie e diplomatiche. Ma lascia da parte la profonda trasformazione del paese. Tuttavia, non si sopravvive a questo oceano di violenza senza cambiare profondamente. Da Damasco, dove vive da due anni, Thierry Meyssan descrive questa evoluzione. 
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Di passaggio per Damasco, l’inviato speciale dei segretari generali della Lega Araba e dell’Onu, Lakhdar Brahimi, ha presentato il "suo" progetto di conferenza di pace, Ginevra 2. Una conferenza il cui obiettivo sarebbe quello di porre fine alla «guerra civile». Questa terminologia riprende l’analisi di un campo contro un altro, propria di coloro che sostengono che questo conflitto sia una continuazione logica della «primavera araba», contro coloro che sostengono che esso sia stato orchestrato, alimentato e manipolato dall’esterno.

La guerra secondo l’opposizione armata

Per gli occidentali e la maggioranza della Coalizione nazionale, la Siria ha visto una rivoluzione. Il suo popolo è insorto contro la dittatura e aspira a vivere in una democrazia come gli Stati Uniti. Tuttavia, questa visione è contraddetta dal Consiglio di cooperazione del Golfo, il Consiglio nazionale siriano e l’Esercito siriano libero. Per loro, il problema non è quello della libertà, bensì della personalità di Bashar al-Assad. Si accontenterebbero di conservare le stesse istituzioni se il presidente accettasse di cedere la carica a uno dei suoi vicepresidenti. Nondimeno, questa versione è stata a sua volta contraddetta dai combattenti sul terreno, per i quali il problema non è la personalità del presidente, ma la tolleranza che incarna. Il loro obiettivo è quello di instaurare un regime di tipo wahhabita nel quale le minoranze religiose sarebbero tutte o sottomesse o distrutte, e in cui la Costituzione sarebbe rimpiazzata dalla Shari’a.

La libertà di espressione

All’inizio, quando dei cecchini uccidevano delle persone, veniva detto che si trattava di tiratori del regime che cercavono di imporre la paura. Quando delle automobili esplodevano, veniva detto che si trattava un attacco perpetrato dai servizi segreti sotto falsa bandiera. Quando un gigantesco attentato ha ucciso i membri del Consiglio di sicurezza, si accusava Bashar al-Assad di aver eliminato i suoi rivali. Oggi, nessuno ha dubbi: questi crimini erano opera degli jihadisti ed essi continuano a commetterne ancora.
All’inizio, c’era la legge d’emergenza. Sin dal 1963, le manifestazioni erano vietate. I giornalisti stranieri potevano entrare solo con il contagocce e le loro attività erano strettamente sorvegliate. Oggi, la legge di emergenza è stata revocata. Ci sono ancora poche manifestazioni a causa di timori di attacchi terroristici. I giornalisti stranieri sono numerosi a Damasco. Si muovono liberamente senza alcuna sorveglianza. Eppure la maggior parte continua a raccontare che il paese sia un’orribile dittatura. Li si lascia fare sperando che si stancheranno di mentire quando i loro governi cesseranno di predicare il «rovesciamento del regime».Inizialmente, i siriani non guardavano i canali televisivi nazionali. Li consideravano come propaganda e preferivano loro Al-Jazeera. Seguivano così in diretta le gesta dei «rivoluzionari» e i crimini della «dittatura». Ma con il tempo, si son trovati a doversi confrontare direttamente con gli eventi. Hanno visto di persona le atrocità degli pseudo-rivoluzionari e, spesso, hanno dovuto la propria salvezza solo all’esercito nazionale. Oggi, la gente guarda molto di più le televisioni nazionali, che sono più numerose, e soprattutto un canale libanese-iracheno, Al-Mayadeen, che ha recuperato il pubblico di Al-Jazeera nel mondo arabo e che sviluppa un punto di vista nazionalista aperto.

La libertà di coscienza

All’inizio, l’opposizione armata si dichiarava multi-confessionale. Delle persone appartenenti a minoranze religiose la sostenevano. Poi, ci sono stati i tribunali islamici che condannavano a morte e sgozzavano i «cattivi» sunniti, «traditori» della loro comunità; gli alauiti e gli sciiti, torturati in pubblico; e i cristiani espulsi dalle loro case. Oggi, ognuno ha capito che si è sempre eretici quando si è giudicati da dei «puri», dei takfiristi.Mentre certi intellettuali affermano che la Siria è stata distrutta e occorra ridefinirla, la gente sa che cosa sia ed è spesso disposta a morire per essa. Dieci anni fa, ogni famiglia aveva un adolescente al quale cercava di fargli evitare il servizio militare. Solo i poveri consideravano di fare carriera nelle forze armate. Oggi, molti giovani s’impegnano nell’esercito e gli anziani nelle milizie popolari. Tutti difendono la Siria eterna, dove si combinano diverse comunità religiose, tutti adorano lo stesso Dio, quando ne abbiano uno.
Durante il conflitto, molti siriani si sono evoluti essi stessi. All’inizio, la maggior parte di essi osservava gli eventi tenendosi in disparte, dicendo per lo più di non riconoscersi in nessun campo. Dopo due anni e mezzo di terribili sofferenze, ciascuno di coloro che sono rimasti nel paese ha dovuto scegliere per sopravvivere. La guerra è solo un tentativo da parte delle potenze coloniali di soffiare sulle braci dell’oscurantismo per bruciare la civiltà.

La libertà politica

Quanto a me, che conosco la Siria da dieci anni e vivo a Damasco da due anni, ho la misura di quanto il paese sia cambiato. Dieci anni fa, ognuno raccontava a bassa voce i problemi che aveva incontrato con i mukhabarat, che si impicciavano di tutto e di niente. In questo paese, il cui Golan è occupato da Israele, i servizi segreti avevano in effetti acquisito un potere fuori dal comune. Eppure, nulla hanno visto e nulla hanno saputo della preparazione della guerra, né delle gallerie che venivano scavate né delle armi che venivano importate. Oggi, un gran numero di funzionari corrotti sono fuggiti all’estero, i mukhabarat si sono riorientati sulla loro missione di difesa della patria e solo gli jihadisti hanno di che lamentarsene.
Dieci anni fa, il partito Ba’ath era costituzionalmente posto alla guida della nazione. Era il solo autorizzato a presentare candidati alle elezioni, ma non era già più un partito di massa. Le istituzioni si allontanavano progressivamente dai cittadini. Oggi, è difficile riuscire a seguire la nascita dei partiti politici per quanto sono numerosi. Chiunque può candidarsi alle elezioni e vincerle. Solo l’opposizione «democratica», da Parigi e Istanbul, ha deciso di boicottarle piuttosto che perderle.
Dieci anni fa, non si parlava di politica nei caffè, solo a casa con le persone conosciute. Oggi, tutti parlano di politica, ovunque, nelle zone controllate dal governo e mai in quelle controllate dall’opposizione armata.
Dove sta la dittatura ? Dove sta la democrazia?

Reazioni di classe

La guerra è anche un conflitto di classe. I ricchi, che hanno dei possedimenti all’estero, sono partiti quando Damasco è stata attaccata. Amavano il loro paese, ma soprattutto proteggevano le loro vite e i loro beni.
I borghesi erano terrorizzati. Pagavano le imposte «rivoluzionarie», quando gli insorti lo esigevano, e affermavano di sostenere lo Stato, quando l’esercito li interpellava. Preoccupati, stavano aspettando la partenza del presidente Al-Assad che Al-Jazeera annunciava come ormai imminente. Sono usciti dalla loro ansia solo quando gli Stati Uniti hanno rinunciato a bombardare il paese. Oggi, pensano solo riscattarsi finanziando le associazioni delle famiglie dei martiri.Il popolino lo sapeva fin da principio, di cosa si trattava. C’erano quelli che vedevano nella guerra un mezzo per vendicarsi delle proprie condizioni economiche, e quelli che volevano difendere la libertà di coscienza e la gratuità dei servizi pubblici.Gli Stati Uniti e Israele, la Francia e il Regno Unito, la Turchia, il Qatar e l’Arabia Saudita, che si sono dedicati a questa guerra segreta e che l’hanno persa, non si aspettavano questo risultato: per sopravvivere, la Siria ha rilasciato la sua energia e ha ritrovato la sua libertà.Se la conferenza di Ginevra 2 si terrà, le grandi potenze non potranno decidervi nulla. Il prossimo governo non sarà il risultato di un accordo diplomatico. Il solo potere della conferenza sarà quello di proporre una soluzione che potrà essere applicata solo dopo che sarà stata ratificata da un referendum popolare.Questa guerra ha insanguinato la Siria, di cui la metà delle città e delle infrastrutture sono state distrutte per soddisfare gli appetiti e le fantasie delle potenze occidentali e del Golfo. Se qualcosa di positivo dovesse emergere da Ginevra 2, sarebbe il finanziamento della ricostruzione da parte di coloro che hanno fatto soffrire il paese.








“EE.UU. ACTÚA COMO HITLER” (Oliver Stone, director de cine)
"....Hola, personalmente pienso que EE.UU. actúa infinitamente peor que Hitler:  guantánamos varios,  torturas, asesinatos, "desapariciones", contínuos bombardeos de población civil en los países en su objetivo, "asesinatos selectivos", drones, golpes de estado, magnicidios, invasiones de países...Si analizamos la trayectoria de los presidentes de los EE.UU. todos han hecho al menos una guerra, algunos ocho o nueve  (y alguno que se negó fue asesinado)   Y es un hecho evidente el control mediático de los EE.UU.  (por ejemplo, impuso en Hollywood  que en las películas no podía aparecer ningún ruso riendo)  y su vulneración sistemática del ordenamiento jurídico internacional.....Más aún teniendo en cuenta lo mucho que le han colgado a Hitler...y que ambas guerras mundiales fueron provocadas por EE.UU.
Desde hace mucho tiempo el problema son los EE.UU. " pacifista spagnola 5 novembre 2013
http://tenacarlos.wordpress.com/2013/11/03/ee-uu-actua-como-hitler-oliver-stone-director-de-cine/
El reconocido director de cine Oliver Stone, abierto opositor de las prácticas de espionaje de EE.UU., afirmó que el Gobierno estadounidense actúa al igual que lo hizo Adolf Hitler en su momento en su búsqueda constante de presuntos terroristas.
Cuando Hitler se asentó en el poder, intentó obtener aún más control sobre Alemania. “En aquel momento estaba buscando a los terroristas en su propio país, hablaba constantemente del terrorismo, justificando así el régimen totalitario”, afirmó Oliver Stone en una entrevista a Abby Martin, periodista, fundadora del proyecto Media Roots y presentadora del programa ‘Breaking the Set’ (‘Rompiendo los estereotipos’) en la cadena RT America.
Según el director de cine, justificando sus acciones con una potencial amenaza terrorista, EE.UU. puso en marcha un programa masivo de vigilancia tanto de sus propios ciudadanos como de los extranjeros.
Stone indicó que las autoridades estadounidenses crearon un sistema mediante el cual están tratando de encontrar a los terroristas, pero “nadie sabe ni cuántos son, tal vez 2.000, tal vez 3.000″.
Pero ahora a EE.UU. se le permite buscar una aguja en un pajar”, aplicando sus sistemas de vigilancia. “Esto genera miedo en nuestra sociedad”, destacó Stone.
El cineasta ya se pronunció en varias ocasiones en contra de las prácticas de espionaje del Gobierno de EE.UU.El ganador de tres premios Óscar y cinco Globos de Oro por sus obras opina que hace unos 30 años incluso el planteamiento de la idea de que las autoridades vigilasen a los ciudadanos hubiera sido un escándalo. Las recientes filtraciones del excolaborador de la CIA Edward Snowden mostraron que “el Gobierno accionó de nuevo la máquina de la vigilancia y este mecanismo a la libertad”.


Obama Sabotage of Geneva II Meeting
http://www.syriasolidaritymovement.org/2013/11/07/obama-sabotage-of-geneva-ii-meeting/


Les attaques chimiques de la Ghouta : Une opération sous fausse bannière appuyée par les États-Unis? Tuer des enfants syriens pour justifier une intervention militaire « humanitaire »
http://globalepresse.com/2013/10/08/les-attaques-chimiques-de-la-ghouta-une-operation-sous-fausse-banniere-appuyee-par-les-etats-unis-tuer-des-enfants-syriens-pour-justifier-une-intervention-militaire-humanitaire-2/



M. Agnes-Mariam begins North America Tour with KPFA radio interview
http://www.syriasolidaritymovement.org/2013/11/07/m-agnes-mariam-begins-north-america-tour-with-kpfa-radio-interview/




DAMASCO

Syrian Nun Brokers Peace in Syria
http://www.youtube.com/watch?v=5qIe1kGK0mI
Syrian Nun Brokers Peace in Syria. This video shows Mother Agnes Mariam broekring a cease fire and evacuating civilians in Damascus.
Read more about this amazing event here: http://prayersforsyria.com     

SIRIA -Colpo di mortaio sulla Nunziatura di Damasco. Solidarietà delle autorità siriane
http://www.fides.org/it/news/53913-ASIA_SIRIA_Colpo_di_mortaio_sulla_Nunziatura_di_Damasco_Solidarieta_delle_autorita_siriane#.Unm4fUhd7Mx



SADAD

New Massacre Discovered in Sadad, Homs Countryside ( video )
http://uprootedpalestinians.wordpress.com/2013/11/05/new-massacre-discovered-in-sadad-homs-countryside/

Assalto delle milizie islamiste alla città cristiana di Sadad
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/10/assalto-delle-milizie-islamiste-alla.html

Update: Syrian Army Frees Christian Town of Sadad
http://orontes.jimdo.com/2013/10/29/update-syrian-army-frees-town-of-sadad/

SIRIA - Mediazione per la salvezza dei civili a Sadad: la Chiesa siro-ortodossa in prima linea
http://www.fides.org/it/news/53852-ASIA_SIRIA_Mediazione_per_la_salvezza_dei_civili_a_Sadad_la_Chiesa_siro_ortodossa_in_prima_linea#.UnCUUUhd7Mw

SIRIA - Vescovo siro-ortodosso: serve un corridoio umanitario per salvare i civili di Sadad
http://www.fides.org/it/news/53839-ASIA_SIRIA_Vescovo_siro_ortodosso_serve_un_corridoio_umanitario_per_salvare_i_civili_di_Sadad#.UnCUCkhd7Mw


http://www.fides.org/it/news/53813-ASIA_SIRIA_Incursione_delle_milizie_islamiste_nella_citta_cristiana_di_Sadad#.UnCPmUhd7Mw
SIRIA - Incursione delle milizie islamiste nella città cristiana di Sadad, 23 ottobre 2013      





ALEPPO

Aleppo: il dramma della popolazione e la gioia dei cristiani per il nuovo Vescovo Giorgio
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/11/aleppo-il-dramma-della-popolazione-e-la.html

Siria: intervista a un cristiano della  città di Aleppo
http://www.laperfettaletizia.com/2013/10/siria-intervista-un-cristiano-della.html



IDLIB

SIRIA: IDLIB I ribelli uccidono trenta civili nel nord-ovest della Siria
Rebellen doden dertig burgers in het noordwesten van Syrië     
http://mediawerkgroepsyrie.wordpress.com/2013/11/01/rebellen-doden-dertig-burgers-in-het-noordwesten-van-syrie/



MAALOULA
Il villaggio di Maaloula in Siria - Si tratta di un piccolo villaggio cristiano nel Rif Dimashq, ed è uno dei luoghi più affascinanti del pianeta. Ricco di edifici religiosi e arroccato sulle pendici dei monti Al Qalamoun, è considerato un luogo sacro anche dalle comunità musulmane. Solo il fatto che qui si parla ancora aramaico, come ai tempi di Gesù Cristo, rende la visita quasi un viaggio nel tempo.

Particolare anche il colore azzurro di molte case, che non è certo riferito a i Puffi, ma si tratta di un segno distintivo, lasciato dai fedeli sui muri della loro abitazione, a testimonianza del pellegrinaggio compiuto nei luoghi cristiani di Gerusalemme. © Anton_Ivanov / Shutterstock.com
" "Ognuno è un cristiano e tutti sono musulmani", ha dichiarato Mahmoud Diab, l'imam sunnita. "La situazione qui non si deteriora, è il contrario. Le persone si sostengono a vicenda. " Novembre 2012 "A Maalula non c'è posto per l'odio settario "
http://oraprosiria.blogspot.it/2012/11/a-maalula-non-ce-posto-per-lodio.html
Maalula ( Siria )

Maaloula survivivors of Syrian Criminal Rebel Barbarians Speak to Patriarch Gregorios 111
http://www.youtube.com/watch?v=n-Ej8qfIi7c
Maaloula (also spelt Ma'Loula) is an ancient Christian town to the northeast is an ancient Christian town to the northeast of the capital Damascus, Syria. The town is known for its monastery Deir Mar Takla and is often visited by both Christian and Muslim pilgrims - it is one of the earliest Christian centres known to the world. In September 2013, Saudi funded jihadists entered the town and murdering Christians if they refused to abandon their faith and shouting:
"You! The Cross worshippers! We will kill you!" Patriarch Gregorios III of Antioch, head of the Greek Mekilte Church, visited Maaloula, where he met school children whose families had been forced to flee or take refuge in the convent. Some of the children's parents had been murdered by the jihadists. This video shows their remarkable faith in God despite the atrocities of the American and Saudi trained jihadists







VOCI DALL' INDIA

Card. Gracias: Sconvolti per l’attacco alla nunziatura di Damasco
http://www.asianews.it/notizie-it/Card.-Gracias:-Sconvolti-per-l’attacco-alla-nunziatura-di-Damasco-29463.html
Il presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci) esprime “ammirazione per il coraggio di mons. Zenari”, nunzio in Siria. Secondo il porporato indiano “i colloqui di pace sono l’unica opzione possibile” per risolvere la crisi nel Paese mediorientale.
Mumbai (AsiaNews) - È con "profondo dolore e cordoglio" che la Chiesa dell'India apprende "dell'attacco alla nunziatura di Damasco", avvenuto questa mattina. In qualità di presidente della Commissione episcopale indiana (Cbci), il card. Oswald Gracias ha inviato un messaggio di solidarietà a mons. Mario Zenari, nunzio in Siria, a nome dei 18 milioni di cattolici del Paese. Di seguito, il testo completo del messaggio. Traduzione a cura di AsiaNews.

È con profondo dolore e cordoglio che apprendiamo dell'attacco alla nunziatura di Damasco. Ammiriamo il coraggio del nunzio, mons. Mario Zenari, che continua a stare lì. È di assoluta urgenza che vengano presi provvedimenti volti a garantire la sicurezza e la protezione della missione diplomatica e del suo personale.

La nunziatura è la casa del Santo Padre in Siria. Papa Francesco ha lanciato con forza appelli per la pace in Siria, prendendo egli stesso l'iniziativa quando ha indetto la Giornata mondiale di preghiera per la pace in Siria, nel Medio oriente e nel mondo, il 7 settembre scorso. Il Papa ha esortato tutti i leader mondiali a non gettare l'umanità in un'ulteriore "spirale di dolore e morte".

La Chiesa in India è traumatizzata e addolorata per la situazione umanitaria in Siria, che continua a peggiorare rapidamente. Persone innocenti sono state travolte dagli attacchi implacabili di entrambe le fazioni; le loro vite sono state distrutte.

La Chiesa in Asia è tormentata dal devastante impatto del conflitto siriano sulle donne e i bambini. La guerra richiede un pesante tributo alle donne, che da sole patiscono sofferenze. Lo scontro è una fonte costante di paura e angoscia per la gente. I profughi bambini sono ormai quasi un milione.

I colloqui di pace sono l'unica opzione per la crisi in Siria... Il dialogo può porre fine al conflitto, salvaguardare le vite delle persone e costruire un futuro praticabile. La Chiesa indiana, i nostri 18 milioni di cattolici, prega che la terra siriana possa trovare la pace. 






A Domagnano l'incontro con Monsignor Giuseppe Nazzaro per testimoniare la sua Siria ( video-intervista )
http://www.smtvsanmarino.sm/attualita/2013/10/29/domagnano-incontro-monsignor-giuseppe-nazzaro-testimoniare-sua-siria




Situation en Syrie entretien avec Mère Agnès-Mariam de la Croix ( video-intervista )
http://www.dailymotion.com/video/xxfkr5_situation-en-syrie-entretien-avec-mere-agnes-mariam-de-la-croix_news




YEMEN

Does America have a “Licence to Kill”? US Drone War on Yemen Violates International Law
http://www.globalresearch.ca/does-america-have-a-licence-to-kill-us-drone-war-on-yemen-violates-international-law/5355636
Yemen/USA: License to Kill; Why the American Drone War on Yemen Violates International Law
http://en.alkarama.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1157%3Ayemen-license-to-kill-report&catid=66&Itemid=215&limitstart=1







ERITREA




Sit in a Montecitorio per le vittime di Lampedusa
http://www.bresciaoggi.it/videos/279_video/47323/ 
Roma (TMNews) - Dolore e memoria a piazza Montecitorio a Roma per le vittime dei due tragici naufragi di Ottobre al largo di Lampedusa: una cerimonia con le bare di cartone col numero 369 portate a spalla dai cittadini eritrei. Un sit in per cambiare la Bossi-Fini.


Lampedusa, fieful mafiei imigranţilor
http://www.romanialibera.ro/actualitate/europa/lampedusa-fieful-mafiei-imigrantilor-316584.html      


1)Tutto ciò che non dovreste sapere sull'Eritrea(1)
http://www.antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=992:tutto-cio-che-non-dovreste-sapere-sulleritrea&catid=51:eritrea-cat&Itemid=110
2)Tutto ciò che non dovreste sapere sull'Eritrea (2)
http://www.antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1016:tutto-cio-che-non-dovreste-sapere-sulleritrea-2&catid=51:eritrea-cat&Itemid=110
3)Tutto quello che non dovreste sapere sull’Eritrea (3/3)
http://www.antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1082:tutto-quello-che-non-dovreste-sapere-sulleritrea-33&catid=51:eritrea-cat&Itemid=110






ETIOPIA

La questione della diga Grande Rinascita coinvolge Egitto, Sudan ed Etiopia (e pure Israele?)
http://www.fides.org/it/news/52945-AFRICA_EGITTO_La_questione_della_diga_Grande_Rinascita_coinvolge_Egitto_Sudan_ed_Etiopia_e_pure_Israele#.UoFEpEhd7Mx







EGITTO

EGIPTO REFUERZA SUS LAZOS CON RUSIA
http://tenacarlos.wordpress.com/2013/10/27/egipto-refuerza-sus-lazos-con-rusia/    

 


LIBIA

OJOS PARA LA PAZ IN LIBIA
http://www.leonorenlibia.com/ 

Comitè Antiimperialista
http://antiimperialistes.wordpress.com/


La resistenza libica informa:

Isn’t it time to make this Benghazi Suspect Famous?
http://shoebat.com/2013/10/25/isnt-time-make-benghazi-suspect-famous/

Reuters: Obama Brotherhood tie a ‘Conspiracy Theor(y)’
http://shoebat.com/2013/11/02/reuters-obama-brotherhood-tie-conspiracy-theory/

Benghazi & Obama's Night of The Long Knives
http://www.youtube.com/watch?v=gQfgl_CT6WM



 ----Messaggio originale----
Da: leonor massanet
Data: 7-nov-2013 15.50

Ogg: INFORMACIÓN DESDE LA RESISTENCIA LIBIA  El fin del maldito juego de ObamaI      http://www.wnd.com/2013/11/the-obama-games/#WlBUfztILFzBi76e.99      Esto no es un maldito juego!" dijo el que fue Presidente de la Cámara John Boehner como  airada reacción a un alto funcionario de la administración Obama que se envanecen diciendo, "estamos ganando. …        No nos importa [ ¿cuánto tiempo durará este  gobierno antes del cierre] porque lo que importa es el resultado final."        Pero, a pesar de la comprensible frustración de Boehner, un "maldito juego" es precisamente lo que es.        Todos de Obama de "apagado" y excluyan a 80-a-90-años de edad veteranos de la segunda guerra mundial en la silla de su propia memoria, de bloquear la autopista concurrencia para los turistas no podía contemplar el monte Rushmore, a la amenaza de arresto sacerdotes católicos si se realizó en bases militares, fueron parte de una calculada cuidadosamente y de gran juego. De hecho, una estrecha y honesto examen revela que los estadounidenses han tenido que vivir a través de una prolongada época de juegos que se está reproduciendo en ellas, no sólo durante el reciente gobierno federal apagado, pero non-stop, a lo largo de toda la presidencia de Obama. Todos los juegos, violación de las normas, el engaño y el engaño las tácticas son establecidos como nunca antes en la innovadora Noviembre cuestión de denunciante, titulado "EL OBAMA JUEGOS: de estímulo a la parada, cómo el presidente constantemente contras los estadounidenses." Leer más en http://www.wnd.com/2013/11/the-obama-games/#hyrsRr3uwmZST4c3.99 (Traducción aproximada babilón)       Desciende más la popularidad del presidente del régimen de EEUU, Obama:        https://www.watan.com/%D9%83%D9%84-%D8%A7%D9%84%D8%A3%D8%AE%D8%A8%D8%A7%D8%B1/%D8%BA%D8%A7%D9%84%D9%88%D8%A8-%D8%B4%D8%B9%D8%A8%D9%8A%D8%A9-%D8%A3%D9%88%D8%A8%D8%A7%D9%85%D8%A7-%D9%81%D9%8A-%D8%A3%D8%AF%D9%86%D9%89-%D9%85%D8%B3%D8%AA%D9%88%D9%8A%D8%A7%D8%AA%D9%87%D8%A7-%D9%85%D9%86%D8%B0-%D8%B9%D8%A7%D9%85%D9%8A%D9%86.html



Da: leonor massanet
Data: 8-nov-2013 10.24

Ogg: DUROS ENFRENTAMIENTOS EN TRÍPOLI Sabemos que diariamente se producen enfrentamientos en Libia a lo que llaman “guerra civil” desde el exterior y sin embargo no son más que enfrentamientos entre las bandas armadas introducidas en Libia por los agresores.    Han creado una situación que es exactamente lo que decíamos todos que iba a hacer la OTAN cuando empezó los bombardeos.      La impunidad de esta llamada élite del mundo que hace lo que conviene a sus intereses violando todas las leyes y con total impunidad. Me recuerda a los señores feudales con sus vasallos y el derecho de pernada, los esclavos, las cruzadas, los “descubrimientos”…      Es evidente que a lo largo de la historia van cambiando de traje para ambientarse como los camaleones pero las actuaciones son, si cabe, peores.      Toda esta mala gente a la que los libios llaman “ratas”, es decir OTAN, Saudí, Israel, Qatar, USA, Francia, Turkía,..todos estos están dentro de Libia intentando quedarse con el trozo de pastel más grande como auténticos buitres, sin importar a nadie que Libia era un país soberano de los libios.       La rama agresiva de esta invasión a Libia sale de Misratah y ayer hubo enfrentamientos muy duros entre los grupos armados de mercenarios de Misratah y la resistencia Libia defendiendo su propio país. Parece que las bandas armadas tuvieron que huir porque la resistencia logró controlar la zona. Ahora los comerciantes y las familias temen las represalias y comportamientos de los mercenarios que han logrado huir, porque son gente adiestrada para matar sin escrúpulos que roban y matan sin pestañear. Esta es exactamente la “ayuda” que occidente ha llevado a Libia.      Me sigo preguntando donde están estas leyes internacionales, donde están estos derechos humanos que supuestamente caracterizan nuestra era.       Desde el momento que los intereses de unas multinacionales pueden invadir, matar, torturar, destruir y violar todas las leyes sin que NADIE diga nada.      Desde el momento que los países que se llaman “avanzados” viven de fabricar armas para matar, de robar a otros países …      Poco a poco me doy cuenta que reconociendo todos sus actos permanecemos de víctimas, por esto creo que cada uno desde su casa, desde su familia, desde su mundo puede empezar a prescindir de este cáncer que está destruyendo el mundo.




 ----Messaggio originale----
Da: leonormassanet
Data: 8-nov-2013 17.54

Ogg: EL GOBIERNO DE OCUPACIÓN DE DOBLE NACIONALIDAD Nadie está hablando de lo que está ocurriendo en Trípoli estos días anteriores y muy especialmente hoy que el tribunal está juzgando a Saif al Islám, hijo de Moammar al Ghadafi.      Las calles repletas de vehículos de bandas armadas https://www.facebook.com/photo.php?v=1422503004633046&set=vb.359078024174134&type=2&theater      La situación es muy complicada y difícil de prever porque los invasores desean exterminar a todo vestigio de la Jamahiriyah libia, sin embargo los libios, en su gran mayoría saben que solo los libios pueden proteger su país y a sus hermanos.




Segnalato il 12/11/2013 dalla resistenza libica a Leonor Massanet di Ojos para la Paz

Abogado Egipcio acusa a Obama de crímenes contra la humanidad:   
http://www.examiner.com/article/egyptian-lawyers-accuse-obama-of-crimes-against-humanity  

El régimen Obama debilitándose sin precedentes:  
http://www.wnd.com/2013/11/obama-weakening-military-in-unprecedented-ways/#4UlvqwjzTR7Tt1bK.99  




Segnalato il 14/11/2013 dalla resistenza libica a Leonor Massanet di Ojos para la Paz

Más acusaciones contra Obama ante la Corte penal internacional mientras preparan el juicio contra Morsi en Egipto.   http://www.wnd.com/2013/11/criminal-terror-charges-filed-against-obama/




KURDISTAN

Hasankeyf ancora in pericolo
http://www.uikionlus.com/hasankeyf-ancora-in-pericolo



PALESTINA

Apagón mortal en Gaza
http://gazeitunas.wordpress.com/2013/11/09/apagon-mortal-en-gaza/


               
SVIZZERA


"Prevenzione" dei conflitti per l’acqua: la Svizzera riceve una delegazione del Medio e Vicino Oriente
http://www.news.admin.ch/dokumentation/00002/00015/?lang=it&msg-id=50388





SIRIA



Gli intellettuali  a servizio della guerra contro la Siria 
http://www.marx21.it/internazionale/pace-e-guerra/23054-gli-intellettuali-al-servizio-della-guerra-contro-la-siria.html

Traduzione dal francese di Massimo Marcori per Marx21.it

*Angeles Diez Rodriguez è Dottore in Scienze Sociali e Politiche e Professore all’Università Complutense di Madrid (UCM).

Testo della conferenza tenuta all’ateneo di Madrid il 9 settembre 2013, tradotto in francese dal Collettivo Investig'Action

Il caso della Siria è uno dei più esemplari a mettere chiaramente in evidenza il ruolo della legittimazione della guerra svolto dagli intellettuali ritenuti di sinistra. Numerosi di questi hanno scelto di mettersi al servizio della guerra mediatica contro la Siria, investiti dall’aura illustre portatrice dei principi morali occidentali. Dall’alto dei loro scranni nei grandi media come pure dei media alternativi, essi elaborano spiegazioni, giustificazioni e rapporti che presentano come principi etici quando in realtà si tratta di loro personali opinioni politiche. Essi ridicolizzano, manipolano e deformano le posizioni dei militanti antimperialisti. Si permettono anche di dare lezioni ai governi latino-americani che difendono la sovranità e il principio di non ingerenza, e che dunque si oppongono alla guerra contro la Siria.

Nel giugno del 2003 nell’ambito della guerra e occupazione dell’Iraq, non era molto difficile, negli ambienti universitari, in quelli della cultura e dei militanti di sinistra, che si levassero migliaia di voci contro la guerra; siamo stati in grado di riconoscere le trappole medianiche, capaci di scoprire gli interessi dell’impero americano e dei suoi alleati, di svelare le menzogne e soprattutto di stabilire le priorità nella mobilitazione e la denuncia. Non abbiamo potuto fermare la guerra né l’occupazione dell’Irak ma abbiamo posto le fondamenta di un movimento antimperialista che avrebbe potuto costituire il freno a mano della barbarie bellicista e che, in un modo o nell’altro, aveva permesso il rinviò dell’obiettivo di proseguire la neocolonizzazione della zona.

Se nel 2003 fu relativamente facile mobilitarci contro la guerra in Iraq e i piani imperiali americani, cosa che non ha avuto il significato di appoggiare una qualunque dittatura, oggi molti ci pongono la domanda: cos’è successo perché non sorga o non continui il movimento che fece la sua apparizione nel 2003? Sicuramente, diverse sono state le ragioni intrecciate tra loro, ma preferirei distinguerne due che mi sembrano centrali: i mezzi di comunicazione di massa hanno fatto un buon lavoro di dissuasione e una parte degli intellettuali di sinistra che prima erano riferimenti politici contro la guerra, hanno scelto di servire l’altro campo.

Intellettuali di sinistra al servizio della legittimazione bellicista.

Che i media di massa mentano, deformino, occultino, evidenzino, diano una forma e un volto ai nostri nemici è un’evidenza ripetuta molte volte nella storia. Essi fanno questo non perché sono gli strumenti del potere, no, essi lo fanno perché sono parte integrante del potere. Ma la giustificazione delle guerre, la “costruzione del consenso” come direbbe N. Chomsky, non si fa solo attraverso le corporazioni mediatiche. La propaganda è un sistema nel quale si inseriscono le imprese dei media, la classe politica e i suoi discorsi, la cultura occidentale onnipotente e colonialista, i giornalisti, gli artisti, gli intellettuali, gli universitari e i filosofi mediatici. Tutti questi intellettuali si sono trasformati in un “chierico secolarizzato” che “sceglie di giocare un ruolo fondamentale nell’interiorizzazione dell’ideologia della guerra umanitaria come un meccanismo di legittimazione” (Bricmont, 2005). Alcuni coscientemente, altri non del tutto, si sono messi al servizio della propaganda della guerra imperialista.

Ciò che è interessante è che questa schiera di creatori d’opinione pubblica si reclutava prima nei ranghi conservatori, tra i liberali e parte tra i socialdemocratici (ricordiamo la campagna del PSOE con “Ingresso nella Nato? No!” [http://elordenmundial.files.wordpress.com/2013/06/otano.jpg]) ma dalla guerra in Yugoslavia (1999), sono reclutati sempre più numerosi i gruppi di intellettuali che provengono dai rivoluzionari di sinistra, anticapitalisti e antimperialisti. Essi lo giustificano con argomenti morali universali e umanitari: lottare contro le dittature (ovunque esse siano) e difendere la causa dei popoli (a prescindere che essi siano le donne afgane, gli insorti libici, i manifestanti siriani, o la parte del popolo che l’opinione pubblica generale segnala come vittima delle dittature.

Alcuni di questi intellettuali furono figure di spicco del “No alla guerra” contro l’Iraq nel 2003; tuttavia dall’inizio di quelle che sono chiamate “le primavere arabe”, essi suonano nella stessa orchestra dei loro governi sostenendo il rovesciamento del tiranno B. Al-Assad e la Transizione democratica siriana; ve ne sono anche di quelli che chiedono l’intervento militare dell’Occidente come la scrittrice Almudena Grandes: “tutto sommato si tratta di Assad, un dittatore, un tiranno, un assassino che rimarrà l’unico beneficiario del non intervento.”

Si può supporre che per costoro Saddam Hussein fosse meno dittatore di Bashar Al-Assad o forse che si trattasse del fatto che in questa guerra c’erano centinaia di migliaia di cittadini nelle strade che gridavano “No alla guerra!”, cosa che non succede oggi.

Il ruolo che esercita questo “clero secolarizzato” è doppio, da un lato fornisce argomenti che giustificano l’intervento armato, dall’altro divide, indebolisce o blocca, ogni volta con crescente intensità, l’emergenza di una forte opposizione alle guerre imperialiste.

A volte per ignoranza politica, altre per errore, ma più spesso a causa di uno strisciante sentimento di superiorità morale in quanto intellettuali del mondo sviluppato, questa “sinistra” ha interiorizzato gli argomenti della destra. Secondo Bricmont, essa si è evoluta in due atteggiamenti: A) in ciò che viene chiamato imperialismo umanitario, che si appoggia sulla credenza che “i nostri valori universali” (l’idea della libertà, la democrazia) ci obblighino ad intervenire ovunque. Sarebbe una sorta di dovere morale (diritto d’ingerenza). B) il “relativismo culturale” che parte dal principio che non ci sono buoni o cattivi costumi. Avremo il caso in cui un movimento wahhabita o fondamentalista si ribelli ad una forma di repressione e venga applaudito in quanto “i popoli non si sbagliano”o, come mi ha spiegato un filosofo spagnolo, “quando i popoli parlano, la geostrategia tace”.

Strane coincidenze per la libertà e la democrazia

Il dominio imperiale è sempre militare ma necessita di un’ideologia che lo giustifichi per eliminare le resistenze di retroguardia. Oggi, grazie alla complessità del sistema di propaganda sempre più sofisticato e tecnicizzato, gran parte della costruzione di questa ideologia legittimante è nelle mani di una sinistra, al momento ancora rispettabile, che per l’opinione pubblica conta in credibilità critica grazie al suo curriculum come la difesa della causa palestinese. Il nucleo essenziale dei discorsi legittimanti si è spostato dalla “libertà” ancora classica, alla criptica “dignità”, e conserva la “democrazia” e i diritti dell’uomo come parole d’ordine. La democrazia, come sognata dal filosofo Santiago Alba serve da utopia leggera per raccogliere adepti e confondere i desideri con la realtà.

Tuttavia, vi sono circostanze in cui la parola d’ordine di libertà emerge come la fenice quando il pubblico al quale si rivolgono è troppo occidentalizzato per svelare l’enigma della “dignità”. Bricmont afferma che nel momento in cui l’impero abbandona il linguaggio della libertà perché non più credibile, questo clero umanitario lo riprende. Così, all’appello della campagna di solidarietà globale con la rivoluzione siriana firmato tra gli altri da G. Anchar, S. Alba e Tariq Ali, il cui titolo è “solidarietà con la lotta siriana per la libertà e la pace”, in appena due pagine la parola libertà viene utilizzata 14 volte.

Man mano che la guerra mediatica contro la Siria si è rafforzata, sono aumentate le coincidenze tra i rapporti imperialisti ed i discorsi di coloro che intendono appoggiare i “rivoluzionari siriani”. Seguiamo gli esempi più evidenti e compariamo “l’appello di solidarietà globale con la rivoluzione siriana” con la dichiarazione comune sulla Siria firmata da 11 paesi nel quadro della riunione del G20, una proposta degli USA per forzare un fronte di paesi ad appoggiare l’intervento armato.

Nell’appello del clero umanitario si iscrivono i seguenti argomenti:
In Siria vi è una rivoluzione in cammino.L’unico responsabile delle uccisioni, della militarizzazione del conflitto e della polarizzazione della società è Bashar Al-Assad.
Occorre sostenere i rivoluzionari siriani perché lottano per la libertà a livello regionale e mondiale.
Occorre sostenere una transizione pacifica fino alla democrazia affinché i siriani decidano da loro
iSi invoca una “Siria libera, unificata e indipendenti
Si chiede l’aiuto per tutti i siriani rifugiati o trasferiti all’interno.

Sul web della Campagna si presenta il testo dell’appello specificando che “la rivoluzione del popolo dev’essere appoggiata con tutti i mezzi” – pensiamo che tutti i mezzi significhi tutti i mezzi – e si esige che B. Al-Assad dia le dimissioni, che sia giudicato e che si ponga fine al sostegno militare e finanziario al regime siriano, unicamente al “regime siriano”.

Da parte sua, la dichiarazione comune degli USA e dei suoi alleati [ http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2013/09/06/joint-statement-syria ], tra cui curiosamente non si trova alcun paese latino americano e di cui l’unico arabo è l’Arabia Saudita, espone i seguenti luoghi comuni:

Condanna esclusivamente il governo siriano che considera il responsabile dell’attacco con le armi chimiche.

La guerra contro la Siria è per difendere il resto del mondo dalle armi chimiche, evitandone la proliferazione.
L’intervento tenterebbe di evitare danni maggiori: “una grande sofferenza del popolo siriano e l’instabilità regionale”
Si condanna la violazione dei diritti dell’uomo “da tutte le parti”.
Si invoca un’uscita politica, non militare e si dice: “siamo impegnati verso una soluzione politica che si traduca in una Siria unita, unificata e democratica”.

Si fa appello all’assistenza umanitaria, ai donatori e all’aiuto per i bisogni del popolo siriano.

Nella comparazione dei due testi, ciò che sorprende è che il primo diffonde un atteggiamento più bellicista, non riconosce che vi sono due fazioni nel conflitto, il conflitto si riduce a Bashar Al-Assad, si giustifica l’appoggio ai “rivoluzionari siriani” perché stanno compiendo la rivoluzione mondiale, non si prospetta alcuna uscita politica ma la disfatta del governo siriano. Si direbbe che questo appello sia stato redatto da una delle fazioni in conflitto che si arroga il diritto di essere il portavoce dell’intero popolo siriano.

Le trappole del linguaggio: “Noi condanniamo l’intervento, né con gli uni né con gli altri, i popoli hanno sempre ragione”

La costruzione dell’ideologia dell’imperialismo umanitario ha avuto molti percorsi. Come dicevamo all’inizio di questo intervento, questa è stata lo stendardo della sinistra benpensante (di cui una parte legata al trotskismo della 4° internazionale) che dalla guerra contro la Jugoslavia (1999) iniziò a dare forma ad un discorso moralista di comodo, che la omologava come “sinistra rispettabile” pur dichiarandosi “anticapitalista”.

Se analizziamo alcuni di questi discorsi sulla Siria, troviamo annotazioni che si ripetono. In primo luogo bisogna sempre capire il punto di partenza antimperialista e negare che si è al fianco “dell’intervento militare straniero” come fa G. Achcar nell’articolo “Contro l’intervento militare straniero, appoggio la rivolta popolare siriana”. O come S. Alba in “Siria, l’intervento sognato” che termina con un “condanno, condanno, condanno l’intervento militare degli USA”.

V. Klemperer diceva nel suo libro, ”la lingua del terzo Reich”, che il linguaggio rivela ciò che una persona intende nascondere deliberatamente, agli altri o a sé stessa, e questo succede inconsciamente. Il clero umanitario non è a favore dell’intervento militare ma si sente in obbligo di ripeterlo costantemente nei propri scritti e conferenze come se il pubblico cui si rivolge non fosse del tutto convinto. Esso conviene anche del parlare di guerra e per questo utilizza costantemente l’eufemismo “intervento militare straniero” o “intervento militare americano”.

Né per gli USA, né per B. Al-Assad. L’equidistanza è senz’altro un rifugio ideale per le buone coscienze e a vantaggio dell’ambiguità che consente di posizionarsi da un lato o dall’altro a seconda dell’evoluzione degli avvenimenti. Si tratta di una falsa simmetria che pone sullo stesso piano l’aggressore e l’aggredito. Se ci dichiariamo neutrali in una situazione in cui uno stato o un gruppo di stati minacciano e dichiarano guerra ad un altro, in realtà, appoggiamo la ragione del più forte. Non è la Siria che ha dichiarato guerra agli USA o all’Europa mentre la potenza e la capacità militare della Siria è incomparabile di fronte all’impero USA ed ai suoi alleati (armi chimiche, nucleari e convenzionali).

La posizione “né-né” non convince il clero umanitario che tenta in ogni modo di far pendere le opinioni al fianco della fazione in cui si trovano i cosiddetti “rivoluzionari siriani”. In questo tentativo, non si risparmiano gli aggettivi contro il governo siriano e il suo presidente, e passano sopra alla realtà e la veridicità dei fatti: abbiamo così S. Alba che dice che è un fatto inconfutabile che “indipendentemente dal fatto che abbia o meno usato le armi chimiche contro il suo popolo, il regime dittatoriale della dinastia Assad è il primo e diretto responsabile della distruzione della Siria, della sofferenza della sua popolazione e di tutte le conseguenze, umane, politiche e regionali che ne derivano”.

Un altro luogo comune tra i classici è quello di porsi al fianco dei popoli. Qui abbiamo uno scoglio difficile da superare poiché, nella questione delle primavere arabe, i governi imperialisti si sono collocati chiaramente a favore dei popoli e sono stati i primi a mostrare il loro appoggio ai “rivoluzionari” siriani. La spiegazione più rocambolesca di tali intellettuali umanitari è la pura coincidenza, il cinismo o le perverse intenzioni dell’impero USA che fornisce l’appoggio ai popoli arabi per appropriarsi in seguito di queste rivoluzioni e imporre i propri interessi. La realtà è, secondo loro, che né gli USA né l’Europa erano interessati ad intervenire militarmente in Siria. Ma quando “i ribelli e i rifugiati siriani”, come in precedenza hanno fatto i ribelli libici, dichiarano di “reclamare l’attacco alla Siria da parte degli USA”, la definizione di “rivoluzionari” e quella di “popolo” si complica, perché qual è quel popolo rivoluzionario o quella parte di popolo che richiede ad altri stati un attacco militare?

Vista la complessità della situazione, ci rifugiamo nei nostri principi.

Noi possiamo denunciare i grandi media, i politici e i pubblicisti che continuano a venderci la guerra con la stessa retorica moralista e con pratiche ciniche, ma il problema è che questo funziona, almeno con le persone con scarsa coscienza. La novità è che oggi costoro dispongono di uno stuolo di filosofi, intellettuali e artisti che si vendono come celebrità mediatiche, anche se in ambienti alternativi, che credono anche a quello che dicono, credono realmente di difendere i diritti dell’uomo e di essere al fianco dei popoli, ma la loro funzione è stata quella di accompagnare i discorsi imperialisti e di bloccare l’emergenza dei movimenti d’opposizione alla guerra impantanandoci in discussioni sterili sulle loro posizioni.

I loro testi, conferenze e interventi mediatici hanno avuto una grande efficacia per confondere, persuadere e colpevolizzare gli attivisti contrari alla guerra, le persone più disponibili ad offrire una resistenza effettiva alla guerra dell’impero e alla propaganda di guerra. Per darsi credibilità essi hanno l’abitudine di affermare che tutto è più complesso, imponderabile, in modo tale che non ci rimane che l’unica opzione, da persone sagge come siamo, di rifugiarci nella nostra buona coscienza. Se le nostre conoscenze sono deformate e utilizzate per favorire l’appoggio alla guerra, ciò sarebbe un effetto indesiderato, un danno collaterale del quale non possiamo essere considerati responsabili.

Quello che è certo è che i discorsi, gli appelli e le esigenze del clero umanitario non hanno la minima influenza sui governi occidentali, ma è altrettanto certo che essi causano danno alla possibilità di un movimento antimperialista.

Vorrei concludere con qualche parola di R. Sanchez Ferlosio sulla guerra:“a parte alcuni rari esaltati noi vediamo tutti la guerra con sfumature, ma nei momenti decisivi le sfumature non possono essere il fardello che ci impedisce di opporci alla guerra con la tenacia necessaria. Non possiamo lasciarla diventare come munizioni contro la nostra parte. E’ la nostra responsabilità politica”.


La Siria degli altri




Siria: Foreign Policy, l'Arabia Saudita addestra i mercenari anti-Assad
http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/134246-siria-foreign-policy,-l-arabia-saudita-addestra-i-mercenari-anti-assad
WASHINGTON (IRIB) – L'Arabia Saudita addestra i militanti stranieri che vengono inviati in Siria nel tentativo ormai chiaramente vano di rovesciare il governo del presidente Bashar al-Assad.        Lo scrive la prestigiosa rivista americana Foreign Policy che ricorda come il regno saudita abbia cooperato in ciò con nazioni come Giordania, Emirati Arabi e Francia. Nello stesso articolo si legge che pure il Pakistan avrebbe istruito due intere brigate di mercenari, insomma qualcosa come 5-10 mila uomini successivamente inviati in Siria. Il magazine americano di politica internazionale ricorda che l'obbiettivo e' stato riunire sottoforma di un unico esercito diverse sigle terroristiche e gruppi estremisti, nella speranza di poter rovesciare il governo del presidente Assad. Secondo Foreign Policy, ciò si e' intensificato negli ultimi mesi dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato la loro rinuncia ad un piano di attacco alla Siria, decisione che ha irritato particolarmente l'Arabia Saudita. Il 4 Novembre scorso, non a caso, il capo dell'intelligence siriana Omran al-Zaoubi ha affermato che l'Arabia Saudita e' responsabile di morte e distruzione dovunque nel mondo islamico, compresa la Siria.

Al Qaeda Rebels Supported by Uncle Sam: US, Allies to Blame for Chemical Attack in Syria
http://www.syriasolidaritymovement.org/2013/11/07/al-qaeda-rebels-supported-by-uncle-sam-us-allies-to-blame-for-chemical-attack-in-syria/

Armele din depozitele armatei române la rebelii islamişti din Siria?
http://romanian.ruvr.ru/2013_07_13/Armele-din-depozitele-armatei-romane-la-rebelii-islamiSti-din-Siria-4313/



PARIGI
Madre Agnes de La  Croix
Siria: Anatomia di uno scandalo



Muoversi a Parigi
Parigi ( Francia )

La Syrie, anatomie d'un scandale, intervention de Mère Agnès-Mariam de la Croix 1/2 ( video )
http://www.dailymotion.com/video/xxeyr8_la-syrie-anatomie-d-un-scandale-intervention-de-mere-agnes-mariam-de-la-croix-1-2_news

La Syrie, anatomie d'un scandale, intervention de Mère Agnès-Mariam de la Croix 2/2 ( video )
http://www.dailymotion.com/video/xxf1f7_la-syrie-anatomie-d-un-scandale-intervention-de-mere-agnes-mariam-de-la-croix-2-2_news







Mosca ( Russia )
Moscow invites Syrian opposition, govt to hold informal talks
http://rt.com/news/syria-opposition-moscow-meeting-325/


Siria, opposizione rifiuta invito Mosca a colloqui di pace
http://italian.irib.ir/notizie/politica5/item/118740-siria,-opposizione-rifiuta-invito-mosca-a-colloqui-di-pace
DAMASCO-Moaz al Khatib, il capo della cosidetta Coalizione dell'opposizione siriana, ha rifiutato l’invito di Mosca per partecipare ai negoziati finalizzati a un'uscita dalla crisi in Siria.   Secondo quanto riferisce la PressTV, Al-Khatib, il cui gruppo anti-governativo è sostenuto da alcuni paesi occidentali e dai loro alleati regionali come Qatar, Arabia Saudita e Turchia, ha annunciato il rifiuto dell'invito di Mosca e ha reclamato le scuse della Russia, grande alleato del governo di Bashar al Assad."Abbiamo detto con chiarezza che non andremo a Mosca (...) e ora vogliamo delle scuse del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov per la sua ingerenza nelle questioni siriane”, ha dichiarato al Khatib all'emittente satellitare araba al Jazeera.Venerdì scorso, la Russia ha inviato un invito a Moaz al-Khatib, il presidente della cosiddetta Coalizione Nazionale siriana per partecipare a colloqui di pace a Mosca.

Oposición siria pide 50 millones de dólares al mes para funcionar
http://www.rpp.com.pe/2013-11-10-oposicion-siria-pide-50-millones-de-dolares-al-mes-para-funcionar-noticia_646550.html

El Gobierno interino de la Coalición Nacional Siria (CNFROS), la principal organización de la oposición al régimen de Bachar al Asad, ha pedido este domingo 50 millones de dólares mensuales para poner en marcha un Ejecutivo de transición.

Este Gobierno en el exilio, cuya constitución formal está previsto se produzca durante la reunión que celebra desde el sábado en Estambul, necesitaría 300 millones de dólares durante los primeros seis meses, señaló en rueda de prensa en Estambul su portavoz, Jaled Saleh.

Añadió que el primer paso para poder negociar una solución política a la guerra civil en el país es la retirada de las milicias iraníes de suelo sirio, como ya apuntó la semana pasada en El Cairo el dirigente de la Coalición, Ahmed Yarba.

"No aceptaremos que Irán esté presente en Ginebra II", insistió Saleh, en referencia a la conferencia internacional cuya celebración está prevista próximamente en Suiza, para buscar una solución política al conflicto.

Rechazó además de forma tajante que en esa solución pueda haber un lugar para Asad.

La reunión de la CONFROS busca no sólo fijar la lista definitiva de ministros para el Gobierno interino, sino acomodar también a delegados del Consejo Nacional Kurdo, hasta ahora fuera de la Coalicion.

La Siria degli altri

Il principe di Damasco
http://www.nigrizia.it/notizia/il-principe-di-damasco/blog
Sono passati più di due anni e mezzo dall’inizio della guerra “civile” in Siria. Il bilancio è drammatico: oltre 110 mila morti e 5 milioni di sfollati; danni alle infrastrutture per oltre 350 miliardi di dollari. L’economia è in ginocchio e si soffre la fame.All’opinione pubblica internazionale è stato raccontato dai media mainstream che il colpevole di tutto ciò è il regime siriano, che ha soffocato nel sangue la rivolta pacifica per la democrazia. Ma con il passare del tempo questa narrazione ha iniziato a sgretolarsi. La realtà – che oggi i grandi media faticano ad ammettere – è che la guerra contro la Siria era già allo studio per far cadere il regime di Al-Assad e sostituirlo con uno servizievole, come è già accaduto in Iraq e in Libia.Pochi giorni dopo l’inizio dalla “rivolta” di Dar’a nel marzo 2011, scesero in campo il Qatar, l’Arabia Saudita e la Turchia a sostegno della “rivoluzione”. Dietro a questi paesi ovviamente c’era la regia del governo americano e dei suoi alleati occidentali: in particolare Gran Bretagna e Francia che, con l’accordo Sykes Picot del 1916, si spartirono la Grande Siria.Una delle prime mosse è stata la sospensione della Siria dalla Lega Araba (altro strumento di controllo del mondo arabo da parte della Casa Bianca) e la creazione del Consiglio nazionale siriano (Cns) con sede ad Istanbul. Successivamente, sotto l’egida del governo di Ankara, è stato formato l’Esercito libero siriano (Els).La propaganda mediatica contro l’establishment siriano è stata affidata all’Osservatore siriano per i diritti umani (Osdu), situato a Londra, divenuto la fonte principale per Al Jazeera (del Qatar), Al Arabiya (dell’Arabia Saudita) e anche per i colossi occidentali dell’informazione. Come è ben noto, l’Osdu è legato ai Fratelli musulmani (Fm), che fino a pochi mesi fa erano considerati i candidati naturali a salire al potere in Siria. A dominare il Cns e l’Els sono sempre stati i Fm.Questo movimento gode del sostegno del Qatar non solo in Siria ma in tutti i paesi arabi dove è riuscito a diffondere il proprio dogma teologico. Si tratta di un dogma che si contrappone a quello wahabita sorretto dal regime saudita. In effetti i sauditi non erano per nulla contenti dell’ascesa dei Fratelli al potere in Egitto. Il recente “cambio” di regime in Qatar con la rinuncia al trono di Bin Khalifa a favore del figlio è stato una mossa voluta dai sauditi per marginalizzare il ruolo del Qatar e dei Fratelli e riprendere il controllo della manovra geopolitica religiosa nella regione. In effetti, la cosiddetta Coalizione nazionale siriana nata dalle ceneri del Cns è ora sotto il controllo del regime saudita.Sul piano pratico Els non è stato in grado di conquistare Damasco. Ciò ha indotto l’alleanza anti Al-Assad a ricorrere ai jihadisti e ai mercenari reclutati da ogni dove. In particolare la scesa in campo dei jihadisti – desiderosi del martirio – è stata determinante nella caduta di molte città e villaggi in mano ai “ribelli”. Il movimento qaidista Jabhat al Nusra ha in pratica scavalcato Els e oggi domina gran parte delle zone conquistate. In varie occasioni l’Els e al Nusra si sono scontrati mortalmente tra di loro.Negli ultimi sei mesi, la ripresa dell’iniziativa da parte dell’esercito governativo a scapito dei ribelli ha costretto i nemici di Damasco ad aggiornare il loro piano. Ed ecco apparire sulla scena siriana il principe Bandar bin Sultan (attuale capo dei servizi segreti sauditi - foto). Bandar fu l’ideatore di Al-Qaida, il movimento che ha terrorizzato diversi paesi tra cui la Cecenia, l’Iraq e la Siria (The Wall Street Journal, 25 agosto). Il suo compito sarebbe quello di dare una svolta decisiva alla crisi siriana per consentire agli Usa e ai suoi alleati di ricorrere a un intervento militare diretto. La svolta sarebbe stata la strumentalizzazione dell’uso delle armi chimiche. Il 21 agosto un attacco con un gas letale ha causato la morte di centinata di persone, tra cui tanti bambini, nella periferia di Damasco. E nonostante i tanti dubbi sulle dinamiche dell’attacco chimico, Al-Assad è stato subito accusato di essere il fautore di quel massacro. Un’inchiesta svolta sul posto da giornalisti indipendenti suggerisce, invece, l’ipotesi che dietro la faccenda delle armi chimiche vi siano le mani dei qaidisti del principe Bandar (Mint Press News, 29 agosto).Inoltre, sul piano “diplomatico”, Bandar in un recente viaggio in Russia avrebbe suggerito – invano – a Putin di ritirare il suo sostegno a Damasco in cambio della garanzia che i jihadisti ceceni – sotto controllo del principe – non saboteranno i giochi olimpici invernali del 2014 (The Telegraph, 27 agosto).L’astuta mossa del Cremlino di mettere l’arsenale chimico della Siria sotto controllo dell’Onu ha scombussolato i piani militari “umanitari” del club anti Al-Assad. Cosa farà ora la Casa Bianca? Getterà le armi e accetterà una soluzione politica alla crisi siriana? Se ciò dovesse succedere sarebbe un primato che segnerebbe l’inizio del declino dell’egemonia unipolare dell’Occidente, al quale la Siria con il suo immane sacrificio avrà dato un notevole contributo!