"Il cinema contro la guerra". Iniziativa al Casalini (Taranto, ore 17.30)



Cinecircolo Casalini: oggi 16 marzo "All'Ovest niente di nuovo"

Un film vietato dalla censura militare

Alle ore 17.30 in via Plateja 142 a Taranto oggi 16 marzo si terrà un incontro promosso da PeaceLink e Taranto Sociale.

Sono invitati tutti coloro che amano il cinema e la pace.

La verità è la prima vittima della guerra. Per questo si è pensato ad un incontro dedicato ai film antimilitaristi più censurati, proiettando "All'Ovest niente di nuovo".

Durante la presentazione del film verranno fornite informazioni sulla manifestazione mondiale del 19 marzo 2005, un evento che riporterà milioni di persone in piazza per dire ancora una volta NO ALLA GUERRA e all'occupazione militare Usa e per chiedere il RITIRO DELLE TRUPPE. Si manifesterà anche a Roma e chi vuole partecipare da Taranto può telefonare al 3388120817.


---- Scheda critica a cura di PeaceLink da distribuire nelle scuole ----


IL CINEMA CONTRO LA GUERRA

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Erich Maria Remarque scrisse Niente di nuovo sul fronte occidentale (1929) in cui troviamo la sua sofferta esperienza della prima guerra mondiale e una forte denuncia del militarismo; il romanzo ha per protagonista uno studente tedesco che si arruola spinto dalla propaganda militarista di un suo professore; scopre l’atrocità e l’abbrutimento della guerra ma non perde la capacità di sentire e pensare. Ciò lo porta a riconoscere nel nemico appena ucciso un uomo come lui; nel 1930 il romanzo divenne un film: All'ovest niente di nuovo. Il regista era lo statunitense Lewis Milestone.

Alcuni film vietati dalla censura militare

q        Vi fu un oscuramento in Italia e Germania per il film All'Ovest niente di nuovo. Anche se vincitore di due Oscar era troppo antimilitarista in quanto presenta la guerra di trincea dal punto di vista dei giovani tedeschi illusi dalla propaganda militarista.
q        Dal romanzo Addio alle armi viene tratto un film che nel 1932 mette in scena la sconfitta di Caporetto, il mito della prima guerra mondiale viene infranto da scene di cruda realtà e di insensata follia. Scatta la censura e gli italiani per vederlo in TV dovranno aspettare 50 anni.
q        Orizzonti di gloria (Usa, 1957) è un film antimilitarista che è stato vietato in Francia dalla censura fino al 1975 mentre gli Usa ne ritardarono e ostacolarono la realizzazione e l’uscita nelle sale. Questo è il tipico caso di come un film di guerra diventi un film contro la guerra. Tra gli attori vi è Kirk Douglas che ha appoggiato il regista Stanley Kubrick nella difesa del soggetto originale in quanto il produttore voleva “ammorbidire” il film cambiandone ad esempio il finale con la grazia ai condannati. La trama è questa: siamo sul fronte franco-tedesco, 1916, e la voce fuori campo descrive la situazione sul fronte occidentale. Descrive la guerra di trincea con assalti che costano migliaia di morti per guadagnare solo qualche centinaio di metri. Due generali discutono un probabile attacco ad una fortezza tedesca. Il generale Mireau accetta l’incarico volendo ottenere una promozione. L’attacco, diretto dal colonnello Dax, fallisce e tre soldati vengono trascinati di fronte alla corte marziale con l’accusa di codardia. Mentre i tre si disperano in cella, i generali pranzano tranquillamente e allegramente commentando: “Sono morti meravigliosamente”.

Altri film boicottati o censurati

Realizzare e far vedere film critici sulla prima guerra mondiale risulta difficile anche nel 1950: la narrazione della storia di un obiettore di coscienza ha un effetto così dirompente che il "servizio segreto psicologico" dell'esercito francese ne impedisce la realizzazione. Il film viene ripreso dieci anni più tardi, cambia titolo (da L'obiettore diventa Non uccidere) e il regista Autant-Lara è costretto a realizzarlo in Jugoslavia, fra il 1961 e il 1963. Sono gli anni dell'Algeria, allora colonia francese, in lotta per l'indipendenza. Il film ha un impatto poderoso sull'opinione pubblica. Stesso effetto shock ha in Italia Uomini contro di Francesco Rosi, ispirato al romanzo di Lussu Un anno sull’altipiano. Il regista incontra forti resistenze in Italia ed è costretto a realizzarlo in Jugoslavia. Il film esce nel 1970 provocando uno strascico di polemiche e di proteste dei "benpensanti". Infatti viene evidenziata la contrapposizione tra i soldati, mandati al massacro, e il militarismo degli alti ufficiali.

Offrire nuovi punti di vista sulla prima guerra mondiale

Altri film che hanno rivisitato criticamente la prima guerra mondiale sono:

- Charlot soldato (1918), di Chaplin, che racconta, tra satira e sogno la guerra in trincea, con un soldato che da solo cattura il Kaiser;
- La grande parata (1925) di King Vidor, centrato sulla storia di un giovane volontario americano sul fronte francese.
- La grande guerra (1959) di Mario Monicelli, con Vittorio Gassman e Alberto Sordi nei panni di due soldati, uno milanese e uno romano, che cercano di sfuggire alla guerra e finiscono fucilati dagli austriaci.
Vanno inoltre ricordati il film tedesco "Westfront" e "La grande illusione", pellicola francese.

La verità difficile

Raccontare la verità della guerra, risvegliare le coscienze è un'impresa anche per chi non è regista ma testimone di pace; furono infatti processati negli anni Sessanta, per aver sostenuto il diritto ad agire secondo coscienza di fronte a una guerra ingiusta, sia padre Ernesto Balducci sia don Lorenzo Milani. La prima guerra mondiale, con i suoi falsi miti e le sue vere tragedie, è rimasta un tabù, un ingombrante scheletro nell'armadio della storia e dei governi. Le vittime della Grande Guerra furono le seguenti: Germania 2.000.000, Russia 1.750.000, Austria 1.550.000, Inghilterra 900.000, Italia 680.000, Turchia 420.000. Globalmente nella prima guerra mondiale persero la vita 10 milioni di persone.

La Pira: il sindaco disobbediente che proiettò il film "vietato"

Il 18 novembre 1961 fece scalpore la sua scelta di proiettare il film Non uccidere, del regista francese Claude Autant-Lara. Il film narra un fatto accaduto realmente, quello di un giovane francese che si rifiutò di indossare l'uniforme militare perché, come cattolico, non voleva imparare ad uccidere. Poiché il film esaltava la figura di un obiettore di coscienza, la commissione ministeriale sulla censura vi aveva rintracciato il reato di istigazione a delinquere e lo escluse dalle sale cinematografiche. Tale censura aveva già suscitato l'indignazione del deputato Sandro Pertini che, assieme ad altri socialisti, aveva presentato un'interrogazione parlamentare. Ma il sindaco La Pira andò oltre e, con un atto di disobbedienza civile, infranse, nella città di cui era sindaco, il divieto di proiezione invitando giornalisti e uomini di cultura a vedere il film. Scoppiò un caso internazionale, dato che anche in altre nazioni il film era stato boicottato fin dall'inizio, tanto che per girarlo il regista era stato costretto ad andare in Jugoslavia, poiché né la Francia né l'Italia avevano autorizzato le riprese nel loro territorio.


--- Scheda a cura di Alessandro Marescotti ---

Queste informazioni sono tratte dalla storia della pace che può essere scaricata da
http://italy.peacelink.org/storia