Appello e assembrea pubblica sul rigassificatore a Taranto



Domani mercoledì 23 novembre
alle ore 18
assemblea pubblica sul rischio rigassificatore.
Luogo: Libreria Gilgamesh, via Oberdan 45/a, Taranto.
Tutte le informazioni sul rischio rigassificatore sono su http://www.tarantosociale.org Chi vuole aderire all'appello (qui sotto riportato) può scrivere a giovannimatichecchia at libero.it

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Appello dei cittadini della provincia di Taranto

Le associazioni per la pace e la tutela ambientale in comunione di intenti con altre organizzazioni della provincia di Taranto respingono con decisione ogni tentativo di nuovi insediamenti industriali e militari nell’area tarantina già martoriata da fonti di inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo (si parla con preoccupante insistenza di rigassificatore e di ampliamento della base navale). Come è noto, l’area industriale di Taranto è stata dichiarata a forte rischio ambientale continuando ad essere dispensatrice di morte per infortuni e tumori; la presenza di petroliere, carboniere, portaconteiner e naviglio militare produce grave inquinamento del mare. A tanto va aggiunto il rischio derivante dal transito e dallo stazionamento di sottomarini nucleari. Tali forme di inquinamento producono peraltro la grave perdita di posti di lavori di quanti sono impegnati nella mitilicoltura. Le discariche stanno gravemente inquinando il suolo e le falde acquifere senza trascurare la invivibilità dell’aria per i cittadini dei territori circostanti. Tutto ciò senza alcuna attenzione alle cautele e alla prevenzione di possibili disastri. I pacifisti e gli ambientalisti di Taranto chiedono di conoscere i piani di rischio e di emergenza previsti per le aree a forte rischio, gli elaborati circa gli studi sui MIC (Massimo Incidente Credibile) per ogni attività a rischio. Val la pena ricordare che la somma dei fattori risulta inadeguata nel calcolo del rischio in quanto si moltiplicano tra loro. I pacifisti e gli ambientalisti di Taranto chiedono con forza di avviare una stagione di reale democrazia e di partecipazione circa le future scelte, mediante una reale consultazione dei cittadini. Vanno infatti forniti dati e conoscenze delle competenti autorità deputate al rilascio dei permessi ma anche di quelle con compiti di monitoraggio e controllo ambientale. Qualora ne esistano. La reale partecipazione non ci appare disgiungibile da una autentica democrazia. Le popolazioni di Scanzano e della Val di Susa sono il segno della inconsistenza della democrazia e di quanto le popolazioni la reclamino.