Legambiente non dice si' al rigassificatore



In allegato  trasmetto copia del comunicato stampa inviato ai giornali per chiarire la posizione si Legambiente sul rigassificatore fortemente travisata in questi giorni da alcuni mass-media con titoli ad effetto e locandine scandalistiche.  Credo che essa sia chiara e non ambigua, nel ribadire tutti i dubbi del Circolo di Taranto sul rigassificatore, ma allo stesso tempo ferma nel richiedere un approccio scientifico e non pregiudiziale sulla questione.
 
Al di là dell'amarezza per i resoconti a volte fuorvianti di taluni media, il Circolo di Taranto di Legambiente  valuta con grande soddisfazione il successo della  iniziativa del 20 aprile. Una sala piena di almeno 200 persone, le precise osservazioni poste dal nostro responsabile scientifico nazionale Stefano Ciafani, relazioni scientificamente qualificate, un dibattito in cui tutti hanno potuto intervenire:  non sono momenti frequenti in questa città.
 
 
Cordiali saluti
 
Lunetta

Taranto, 22 aprile 2006

Comunicato stampa

LEGAMBIENTE NON DICE SI AL RIGASSIFICATORE


Legambiente non dice si al rigassificatore, come nei giorni scorsi è apparso in alcuni media locali, specialmente in alcune titolazioni.

Nell’ ipotesi di riconversione del sistema energetico verso un modello che veda al centro il risparmio energetico e le fonti rinnovabili, abbiamo sempre detto che, nella transizione, si sarebbe dovuto usare sempre più gas (il combustibile fossile meno dannoso relativamente all’aumento dell’effetto serra, nonché il meno inquinante anche su scala locale) e sempre meno olio combustibile e carbone.  Prevedendo un aumento di consumo di gas (cosa che si è puntualmente verificata negli ultimi anni), e pensando anche ai benefici effetti che deriverebbero dalla rottura del monopolio Eni in questo campo, Legambiente pensa, a Taranto come a Roma, che in Italia sia necessario costruire tre impianti di rigassificazione.

Il Circolo Legambiente di Taranto, partecipe dell’approccio di ambientalismo scientifico che caratterizza l’associazione, si rifiuta di partecipare al dibattito sulla localizzazione con posizioni aprioristicamente contrarie o favorevoli e ha scelto, da tempo,  il metodo di entrare nel merito delle questioni, affrontando i problemi che un impianto di tale genere potrebbe creare nella nostra città.

La nostra posizione ufficiale è stata chiaramente espressa e ufficializzata sia a livello cittadino che regionale, nell’ambito delle osservazioni da noi presentate al Piano Energetico Ambientale Regionale e che allo stato sono il documento ufficiale di Legambiente sull’argomento
, consegnato all’assessore regionale Losappio.

In particolare nelle osservazioni del Comitato Regionale pugliese di Legambiente a proposito dell’ipotesi di rigassificatore a Taranto si dice:

“Per quanto riguarda la proposta di Taranto, Legambiente già nel maggio 2005 ha fatto richiesta a Comune e Provincia affinché venisse aperto un tavolo di confronto pubblico e trasparente con le forze sociali e le associazioni ambientaliste. Questa richiesta è rimasta finora senza esito. L’augurio di Legambiente è che gli enti locali si facciano promotori di un civile e scientifico confronto democratico per fare luce su alcuni aspetti fondamentali da approfondire in merito alla valutazione di impatto ambientale (come ad esempio le interazioni della costruzione e dell’attività del terminal proposto con le attività commerciali e industriali del porto e con i limitrofi impianti siderurgici e di raffinazione e con le attività di bonifica del sito di interesse nazionale da bonificare, la valutazione del rischio di incidente rilevante e di un eventuale effetto domino, etc.)”


Nelle osservazioni del Circolo di Taranto, che qui riporto, la posizione è rafforzata ulteriormente dalle prime  osservazioni sulla V.I.A  presentata da Gas Natural:


“Allo stato attuale, in considerazione della estrema vicinanza ad impianti industriali ad alto rischio di incidente e/o a rischio di incidente grave (raffineria, centro siderurgico, ecc.), nonchè delle ripercussioni negative sul traffico commerciale marittimo causate dalle limitazioni dovute all'afflusso di navi metaniere, la proposta avanzata dalla Gas Natural risulta estremamente problematica.
Anche per l’ altrettanto  problematica gestione dei fanghi e dei sedimenti risultanti dal previsto dragaggio dei fondali nell’eventualità, non improbabile vista la vicinanza ad aree fortemente inquinate, che tali  materiali risultino almeno in parte rifiuti tossici e nocivi.
               
La V.I.A. presentata dalla Gas Natural dà solo parziali risposte ai problemi su enunciati
 
-        dando per scontato, ad esempio, sulla base di alcuni campioni analizzati, che i    sedimenti che dovranno essere dragati non siano in alcun caso nocivi o pericolosi,
-        non indicando che fine faranno i fanghi e l’acqua riveniente dal suddetto dragaggio;
-        non proponendo soluzioni (nuova rotta di attracco, ad esempio) ai problemi che i continui attracchi di navi gasiere porrebbero rispetto all’attuale traffico marittimo del porto di Taranto, né preoccupandosi dell’inevitabile riduzione delle prospettive di incremento di tale traffico  legate ad un eventuale secondo operatore di traffico containers.
-         sorvolando  completamente sulle compensazioni in termini ambientali cui la città avrebbe diritto se accettasse di sopportare un impianto di tale rilievo e peso”


Non si vede come da queste posizioni, condivise peraltro anche da Legambiente nazionale si possa desumere un nostro parere favorevole, sia pure a condizione, alla localizzazione a Taranto del rigassificatore previsto in Puglia dal PEAR.
Per quel che ci riguarda siamo ancora nella fase dello studio e del confronto e siamo orgogliosi di aver dato il 20 aprile scorso un’occasione di dibattito, con relazioni scientificamente qualificate,  in cui tutti hanno potuto esprimere le loro opinioni.

Continuiamo a pensare che sia indispensabile incrementare le occasioni di dibattito e di confronto cittadine sull’argomento, in modo da poter giungere ad una decisione il più possibile condivisa, qualunque essa sia. Noi in questo faremo la nostra parte, pensiamo che anche tutti gli altri “attori” della società tarantina, a partire dalle istituzioni locali, dalle forze sociali  e politiche, dal modo dell’associazionismo, dovrebbero fare altrettanto.

Nei prossimi giorni completeremo ed invieremo le nostre osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale presentata da Gas Natural, rendendole note alla opinione pubblica ed esamineremo con la massima attenzione  le risposte che ad esse verranno.
Ci sembra questo il modo giusto di procedere, sicuramente più complesso e scomodo dell’espressione di un no aprioristico che non si confronterebbe con il merito delle questioni in campo.


Lunetta Franco
Coordinatrice Legambiente
Circolo di Taranto