L'assessore Losappio: "Questa è la posizione della Regione sul rigassificatore di Taranto"



Alla fine del 2006 una cittadina di Taranto, Lea Cifarelli, ci ha scritto un'interessante lettera sulla questione del rigassificatore. Una lettera analoga deve averla scritta anche all'assessore all'Ecologia Losappio, che le ha risposto. Riportiamo il carteggio, con l'autorizzazione di Lea Cifarelli, compresa la sua risposta di oggi a Losappio.


---- MITTENTE: LEA CIFARELLI (TARANTO) ---

Brindisi: E' di questa mattina la notizia dello stop ai lavori imposto alla British Gas dal Governo centrale su richiesta della Commissione Europea, relativamente alla vicenda rigassificatore. "Si potra'- si legge sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno - valutare in modo pieno ed esaustivo tutti i profili ambientali che la realizzazione dell'impianto comporta".

Un plauso all'ottimo lavoro di squadra che la provincia e il comune, sostenuti e incoraggiati dai cittadini Brindisi, sono riusciti a mettere in campo a difesa dei diritti e della tutela degli interessi locali.

E' la riprova che quando gli amministratori lavorano insieme per il raggiungimento di uno scopo comune,i risualtati arrivano.

Questo è quello che succede a Brindisi.

La prospettiva della realizzazione di un rigassificatore in Puglia coinvolge anche un'altra citta': Taranto Ahinoi, l'elenco delle anomalie che caratterizza la realta' jonica è infinito.

Uno quesito su tutti: in assenza di rappresentanti locali responsabili, di autorevoli esponenti politici capaci di ispirare la propria condotta al solo interesse per il bene e per il futuro di questa citta', chi difendera' i diritti di una comunita' martoriata come la nostra? Chi si fara' portavoce della tutela dell'ambiente, della salute pubblica (valori che il presidente Vendola non ha esitato a definire "stuprati")e degli interessi economici del capoluogo jonico? L'unico rappresentante rimasto al suo posto, non si sa ancora per quanto vista la sua recente disponiblita' a rivestire anche la carica di sindaco del capoluogo jonico, è il presidente della Provincia, Gianni Florido. E qui, stando ai fatti, non c'è da farsi troppe illusioni.

In barba alle procedure previste in materia, infatti, il presidente Florido accoglie positivamente la prospettiva del rigassificatore a Taranto senza ascoltare le popolazioni interessate, senza fermarsi a riflettere sulle implicazioni che un parere favorevole a riguardo, inevitabilmente comporterebbe. Pensiamo ad esempio, alla difficolta' di coniugare la presenza di un impianto di questo tipo con lo sviluppo del porto di Taranto. È sconcertante come non si sia fatto cenno alcuno alla presenza di numerosi siti ad altissimo impatto ambientale, non un cenno al temuto effetto domino che potrebbe scatenarsi in caso di incidente. Come se non bastasse, l'Agip intende rafforzare la propria presenza sul territorio ampliando gli impianti esistenti. Il presidente della Provincia cosa risponde? "Non possiamo rifiutare l'investimento previsto di 1 miliardo di euro". Ricordo che a regime verranno impiegate poco meno di 100 unita'. Le ripercussione sulla nostra salute, al contrario, non sono quantificabili.

Sull'altro versante, quello comunale, il vuoto isitituzionale lasciato dalle dimissione dell'ultimo sindaco e la presenza di un commissario prefettizio complicano gravemente la situazione.

Non si potra' certamente interpellare chi non c'è o peggio chi si è reso co-responsabile della gravissima situazione in cui versa oggi il comune.
Che aspettarsi allora?
Che si continui a pagare per l'inadeguatezza dei nostri rappresentanti, per la totale incapacita', dimostrata sul campo, di rimboccarsi le maniche e lavorare per assicurare alla citta', ai giovani, alle famiglie taratine, un futuro diverso. Un futuro dove chi investe a Taranto non sceglie una zona franca, dove al polo siderurgico, che così pesantemente ha condizionato le nostre menti e le nostre coscienze, si possa affiancare un'economia differente, un'economia che sappia valorizzare le ricchezze naturali, paesaggistiche, storiche e culturale tipiche della citta' dei due mari. Vendola prometteva di una puglia diversa, terra di pace, lontana dagli schemi e dalle logiche di chi aveva governato prima di lui; quello che vedo non mi piace, quello che è stato fatto sinora non va nella direzione giusta.

In attesa di una risposta
Vi ringrazio per avermi ascoltato

Lea Cifarelli


--- MITTENTE: MICHELE LOSAPPIO (ASSESSORE ALL'ECOLOGIA - REGIONE PUGLIA)


Cara amica,


la Segreteria del Presidente Vendola mi ha inviato ieri la Sua nota chiedendomi di chiarirLe la posizione della Regione sulla questione rigassificatore.

E' quello che proverò a fare senza pretesa di convincere, ma solo per spiegare.

Non è stata la Regione a "pensare" o a "indicare" Taranto come sito di un rigassificatore. Non c'è né una dichiarazione né un atto regionale che vada in tale direzione.

La Regione ha indicato invece nel suo PEAR (in adozione) e negli atti conseguenti la volontà di contribuire allo sforzo richiesto dal Governo Nazionale e in particolare dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dello Sviluppo Economico per ridurre la dipendenza energetica dell'Italia sul gas attraverso la collocazione di un impianto in Puglia che possa limitare, insieme ad altri in Italia, il "peso" dei monopolisti della distribuzione del gas attraverso i metanodotti.

Si può concordare o meno con questa nostra disponibilità volta a contribuire al rilancio del Paese in una logica di solidarietà (che poi è la stessa che chiediamo alle altre Regioni su altri temi come, ad esempio, la sanità), ma di questo si tratta.

Non Taranto, perciò, ma la Puglia.

La Regione, però, ha posto delle condizioni per questa sua disponibilità, facendo così tesoro dell'esperienza di Brindisi dove il precedente Governo Regionale dell'on. Fitto aveva accolto l'impianto senza la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

E le condizioni sono: 1) procedura di VIA da eseguirsi, come prevede la legge, in Puglia oltre che al Ministero dell'Ambiente. 2) consenso delle Amministrazioni locali.

Come si vede sono i due elementi che mancano a Brindisi e per questo motivo la Regione è esplicitamente contraria, sulla base di un documento votato all'unanimità dal Consiglio Regionale nell'agosto 2005, a quel rigassificatore in costruzione che è privo della VIA (sostituita da uno studio di impatto ambientale) e del consenso di Comune e Provincia.

Il nostro no a Brindisi non vuol dire si a Taranto o ad altro sito ma solo la certezza che dovunque si faccia il rigassificatore (e uno solo) ci siano queste due condizioni.

In particolare per Taranto la VIA regionale è agli inizi ed è consistita fin'ora nelle audizioni di diversi soggetti, fra cui Lega Ambiente ed il Comitato per il NO.

Nessuno, pertanto, è oggi in grado di dire che Taranto dispone di condizioni adatte a quell'impianto, ma neanche di negarle.

Cordialmente.



Michele Losappio - Assessore alle Politiche energetiche



Modugno, 9 gennaio 2007


--- MITTENTE: LEA CIFARELLI (TARANTO) ---

Caro Assessore,
grazie per la sua risposta, apprezzo molto la disponibilita’ e l’apertura dimostratami.

Le mie perplessita’, tuttavia, permangono.

Se appare condivisibile la partecipazione della Regione Puglia ad un piano strategico nazionale che ha l’obiettivo di ridurre la dipendenza energetica dell’Italia dai maggiori paesi produttori, le soluzioni individuate per la sua la realizzazione, lo sono molto meno.
Mi permetta di spiegarle  il perche’.

“La procedura di VIA da eseguirsi, come prevede la legge, in Puglia oltre che al Ministero dell’Ambiente e il consenso delle Amministrazioni locali”, sono i due requisiti richiesti affinche’ si possa accettare serenamente la realizzazione di un rigassificatore all’interno della nostra Regione. Entrambe le condizioni, come giustamente da lei ricordato, mancano del tutto a Brindisi e percio’ la Regione si dichiara apertamente contraria.

E a Taranto?
A tal proposito, pare che il Presidente della Provincia di Taranto,in maniera ufficiosa, abbia gia’ espresso parere favorevole, (sarebbe interessante comprendere le valutazione dell’illuminato Presidente).
Rimane da ascoltare l’orientamento del Primo cittadino del capoluogo Jonico.
Come lei sa, la Citta’,dal febbraio del 2006, è sotto la guida di un commissario prefettizio nominato a seguito delle dimissione dell’ex Sindaco, Rossana Di Bello, per le note vicende che hanno condotto l’ente stesso alla dichiarazione di dissesto economico.

Non sara’ certo il dottor Blonda ad esprimere un parere al riguardo. Che fare dunque? Attendere l’elezione del prossimo Sindaco o accontentarsi, vista l’emergenza/urgenza, di un parere parzialmente favorevole? Le popolazioni coinvolte, esprimeranno un parere tutt’altro che favorevole, questo lo si puo’ gia’ mettere in conto.
La partita potrebbe chiudersi in parita’.
Chi avrebbe l’ultima parola in una situazione  estrema come la nostra?
Il mio timore è che oggi si stia dando priorita’ non gia’ alla tutela dell’ambiente, della salute pubblica, alla sana voglia di riscatto economico/sociale di una comunita’ quanto piuttosto ad interessi e ragioni di segno opposto. Avverto la sgradevole sensazioni che si pensi a Taranto, e al territorio Jonico in generale, come ad una realta’ dove qualsiasi cosa è permessa. Dove la mancanza di rappresentanti locali autorevoli rende tutto possibile (e’ di pochi giorni fa, la polemica sulla vicenda dei rifiuti del bacino Lecce 2, rifiuti che si vorrebbero dirottare verso i comuni di Grottaglie e Fragagnano). Se il nostro Sindaco si fosse rifiutata di patteggiare ora con l’Ilva, ora con l’Eni ora con i prepotenti di turno, non ci troveremmo a discutere di tutto questo.

Mi sarebbe piaciuto sentir pronunciare parole del tipo: “Taranto ha gia’ pagato un prezzo troppo alto in nome del cosiddetto progresso”; mi sarebbe piaciuto ammirare il Presidente della Regione o proprio lei in virtu’ del ruolo ricoperto, per aver saputo respingere l’ipotesi di un rigassificatore a Taranto giudicandola improponibile. Non vorrei ripetermi , ma dovrebbe tener a mente tutti i siti ad elevato impatto ambientale che insistono nella stessa area all’interno della quale si vorrebbe far sorgere l’impianto.

Possibile che non vi rendiate conto che conviviamo quotidianamente con il male, con le gravi conseguenze di scelte avventate, avvelenate, scellerate?

Lo sa Assessore che Taranto detiene il record del piu’ alto tasso di morti all’anno per tumore? 1200 secondo gli ultimi dati; sa quanti soldati muoiono in Iraq in un anno? 1000.

Ogni giorno, ogni anno, tutti noi viviamo una guerra.

Le sembra poco, le sembrano argomentazioni da liquidare parlando il solito politichese evasivo e diplomatico?
Avrà certamente sentito  parlare di effetto domino?
Si tratta di una reazione a catena che si propaga da un impianto all’altro sino a raggiungere la popolazione. È questo che aspettiamo per fermarci a riflettere sulle conseguenze delle decisioni politiche che abbiamo la responsabilita’ di adottare?

Possiamo, in tutta onesta’, affermare che il percorso politico che stiamo (…state) seguendo per Taranto servira’ a scongiurare scenari di questo tipo? Il destino dei cittadini pugliesi, e di quelli tarantini in particolare, è oggi nelle vostre mani. L’opportunita’ di cambiare, migliorare quella Puglia che voi sognavate diversa, migliore, terra di pace e di prosperita’, e' piu' concreta che mai.


Grazie ancora per la sua attenzione

Lea Cifarelli