Letta a Taranto: iniziativa del Comitato contro il rigassificatore



Il Comitato contro il rigassificatore di Taranto incontrerà il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta sabato 20 gennaio alle ore 11:00 in Prefettura.

La delegazione che dovrà incontrare Letta è composta da Leo Corvace, Francesco Sorrentino, Maria Giovanna Bolognini, Antonietta Podda, Alessandro Marescotti e un componente del Comitato di quartiere Città Vecchia. Leo Corvace è stato incaricato di preparare un promemoria da consegnare al Sottosegretario.

Contemporaneamente, sotto la Prefettura, vi sarà un presidio popolare contro il rigassificatore a cui è invitata la cittadinanza. La manifestazione sarà preceduta da un raduno in <http://p.za/>Piazza Garibaldi-angolo D'Aquino alle ore 9:00. Poi vi sarà lo spostamento sotto la Prefettura.

La manifestazione è organizzata in collaborazione con altri comitati impegnati sulle questioni ambientali della Provincia, in particolare i Comitati jonici che da anni affrontano a livello locale il problema dei rifiuti e di quanto è ad esso collegato (Grottaglie, Massafra, Palagianello, Castellaneta, Fragagnano, Ginosa, Manduria, Statte, Palagiano, Roccaforzata e Monteparano).

E' questa un'iniziativa attraverso cui si vuole richiamare fortemente l'attenzione del Governo centrale e delle istituzioni locali sui gravissimi problemi ambientali della città.

La questione ambientale di Taranto si declina attraverso una penosa articolazione di situazioni che comprendono, tenendo conto soltanto degli ultimi mesi, il potenziamento dell'area a caldo del siderurgico Ilva in conseguenza della chiusura della stessa struttura nell'analogo stabilimento di Cornigliano; la previsione del raddoppio dell'attività di raffinazione del greggio negli stabilimenti dell'ENI; la previsione della costruzione di un impianto di rigassificazione a soli 775 metri dalle cisterne ENI con conseguente rischio di "effetto domino"; la circolazione, nel porto di Taranto, di naviglio pericoloso (petroliere e sommergibili); la riapertura dell'inceneritore, prevista per il 20 gennaio prossimo; il rischio per la salute e l'incolumità della popolazione causato dall'emanazione di nanoparticelle provenienti dagli altoforni del siderurgico e dall'inceneritore stesso; lo sversamento in mare di 90.000 tonnellate di rifiuti tossici nocivi provenienti da tutta Italia a opera della ditta Hydrochemical; la deliberata volontà dell'Ilva di non allinearsi con i provvedimenti previsti dal Protocollo di Kyoto riguardo la riduzione di emissioni nocive e il vergognoso ricatto occupazionale che ne è conseguito, con la minaccia di licenziamento di 4.000 unità lavorative.

Taranto è stata dichiarata con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 30 luglio 1997 "area ad elevato rischio di crisi ambientale"; annovera sul proprio territorio la presenza di dieci impianti industriali definiti, secondo il decreto legislativo n.334 del 17 agosto 1999, "a rischio di incidente rilevante"; vede il suo porto militare ufficialmente riconosciuto come "porto a rischio nucleare" e come tale sottoposto al decreto legislativo 230/1995.

A ciò si aggiunga che, in base al Registro EPER - Registro delle emissioni inquinanti dell'Unione europea – Taranto è, dopo Seveso, la città a più elevato rischio di diossina (il 30% delle emissioni in Italia, l'8,8% di tutta Europa); l'Ilva di Taranto si posiziona al secondo posto in Europa per le emissioni di Co2 (classifica "Sole-24Ore") e produce il 10% di Pm10 di tutta Europa; Taranto è, stando all'ultimo Rapporto congiunto Legambiente/Sole-24Ore, ultima tra le province italiane per qualità ambientale.

Le Associazioni che promuovono l'iniziativa di sabato vogliono rilanciare la richiesta già inoltrata al Prefetto il 29 marzo 2006 e chiedono che la Prefettura di Taranto istituisca con urgenza un tavolo di discussione sulla questione ambientale a Taranto e Provincia, con la partecipazione del Prefetto, del Presidente della Provincia, del Commissario prefettizio, del dirigente del NOE, del direttore dell'Arpa/TA, dei Sindaci dei Comuni che si sono costituiti parte civile per il disastro ambientale in Mar Grande, dei presidenti degli ATO della provincia jonica, e dei responsabili delle associazioni e dei comitati che avanzano la presente richiesta.

La nostra è una città sofferente, martoriata, avvilita; vogliamo spezzare il circolo vizioso che prevede l'ignobile baratto di posti di lavoro, peraltro sempre più scarsi, in cambio di salute, sicurezza e dignità.

Pertanto invitiamo tutti i Comitati cittadini di Taranto e Provincia e la popolazione a partecipare con noi a una manifestazione davanti alla sede della Provincia in occasione dell'arrivo del sottosegretario Letta a Taranto. Una manifestazione che vogliamo sia pacifica e che riteniamo fortemente necessaria per intavolare un confronto decisivo sulle reali possibilità di sviluppo del territorio.

Per info:

<http://www.tarantosociale.org/>www.tarantosociale.org

<mailto:comitatopertaranto at yahoo.it>comitatopertaranto at yahoo.it