PeaceLink e Medicina Democratica: un percorso comune per difendere il diritto al futuro



IN OCCASIONE DEL CONGRESSO NAZIONALE DI MEDICINA
DEMOCRATICA(http://www.medicinademocratica.org), PER PEACELINK SARA'
PRESENTE UN RAPPRESENTANTE CHE LEGGERA' L'INTERVENTO SOTTO RIPORTATO.
PEACELINK STA DANDO INFORMAZIONI SUL CONGRESSO DI MEDICINA DEMOCRATICA
SULLA PAGINA WEB
http://lists.peacelink.it/news/2008/10/maillist.html
SU CUI HA INSERITO ANCHE UN RICORDO DI GABRIELE BORTOLOZZO, OPERAIO E
ATTIVISTA DI MEDICINA DEMOCRATICA.


--- INTERVENTO DI PEACELINK ---

Cari amici di Medicina Democratica,

avrei tanto desiderato essere con voi. Ma per un'operazione chirurgica non
grave devo rimanere a casa per un po' di tempo.

Leggerà questo intervento Pietro Mottolese, di PeaceLink.

Piero è un ex-operaio che ha lavorato proprio nell'impianto di
agglomerazione dell'Ilva. E' l'impianto che sforna quell'enorme quantità
di diossina di cui si parla in questi giorni. Piero ha calpestato le
polveri di diossina che hanno avvolto in questi anni, come nubi di
borotalco finissimo, gli operai.

Piero è stato in questi mesi il nostro operaio-guida ed è stato lui a
trovare il formaggio contaminato da diossina. Da lì è nato il "caso
diossina". L'operaio Bortolozzo è stato per Medicina Democratica una
guida. Così Piero è stato per PeaceLink: un riferimento all'interno del
mondo operaio.


Questo è un momento decisivo per la salute pubblica. La lotta che
conduciamo a Taranto è una lotta non locale ma è una lotta generale.

L'ARPA ha accertato livelli di inquinamento di IPA e benzoapirene, specie
al quartiere Tamburi, che non hanno raffronti in Europa.

I picchi di emissione avvengono di notte, mentre i cittadini dormono e non
vedono.

A Taranto viene riversata inoltre una quantità di diossina, proveniente
dall'ILVA, pari al 92% del totale nazionale certificato dal registro
ufficiale INES che censisce le emissioni industriali.

Questo dato del 92% è tratto dalle recenti stime INES da poco pubblicate
sul sito del Minisetro dell'ambiente. Quindi siamo passati dal 90,3% al
92%.


Inoltre l'Ilva stessa dichiara di aver riversato nell'ambiente oltre 2
tonnellate di mercurio (nel solo 2005) che è neurotossico.

La produzione "a caldo" più inquinante rifiutata a Genova è stata
trasferita a Taranto in questi anni provocando un incremento delle
emissioni inquinanti certificate dal registro INES.

Ad esempio l'arsenico scaricato nell'ambiente è aumentato di quasi 9 volte
dal 2002 al 2005.

Ma anche le altre aziende dell'area industriale presentano criticità di
rilievo. Ad esempio i serbatoi dell'Agip emanano esalazioni (chiunque
percepisce "a naso" la puzza di greggio anche solo passando di sfuggita
nella zona) per via della cattiva tenuta dei serbatoi stessi. E la
Cementir ha chiesto nella nuova autorizzazione a produrre di poter
bruciare rifiuti nel processo produttivo, divenendo un grande
cementificio-inceneritore.

I tumori in città e provincia sono in costante aumento, come pure i casi
legati all'autismo. I medici constatano un aumento di patologie a carico
della tiroide. E anche le banali allergie, esplose specie fra i bambini di
Taranto, hanno una correlazione con le polveri sottili abbondantemente
presenti nell'aria, in quanto predispongono l'organismo alle infiammazioni
magari provocate da agenti anche naturali (polline, ecc.).

La combinazione fra emissioni industriali e normali patologie fa sì che
l'inquinamento sia un  moltiplicatore delle malattie. Anche di quelle che
non nascono direttamente dall'inquinamento. E anche gli stili di vita
errati (come il fumo da sigaretta) provocano danni ancora maggiori se si
combinano con - tanto per fare un esempio - l'inalazione di fibre
d'amianto: dieci sigarette fumate a Taranto fanno più danno che dieci
sigarette fumate a Bolzano.

L'impatto del cocktail micidiale di sostanze cancerogene, mutagene e
teratogene a spasso per l'ambiente non ci può lasciare indifferenti.

Il dott. Patrizio Mazza, ematologo di Taranto, parla esplicitamente di un
possibile effetto genotossico sulle future generazioni nel caso in cui
vengano intaccate le cellule germinali dei giovani.

Noi non sappiamo fino a che livello l'inquinamento della grande industria
è penetrato nella falda acquifera e quanto di quei veleni sia entrato nei
prodotti agricoli.


E' importante allearsi e fare fronte comune.

Da qui a poco verranno rilasciate le nuove autorizzazioni industriali. I
cittadini e le associazioni hanno potere di intervento proponendo al
Ministero dell'Ambiente delle "osservazioni". Le aziende sono obbligate
dalla normativa europea (la normativa IPPC recepita dalla normativa AIA)
ad adottare le migliori tecnologie disponibili per ridurre al massimo le
emissioni.

E' venuto il momento di esercitare tutto il nostro potere di cittadini, di
dare forza e visibilità al nostro senso etico oltre che ai nostri diritti.
E' il momento di esercitare la nostra responsabilità verso gli altri,
verso i bambini in particolare e verso chi dovrà ancora nascere.
E' in gioco il diritto alla salute, all'ambiente e alla vita stessa.

Nei momenti più difficili Medicina Democratica si è sempre distinta.
Ecco perché questo PeaceLink vuole accompagnare Medicina Democratica nella
sua lotta.

Dobbiamo essere uniti. Buon lavoro!

Vi saluto con affetto


Alessandro Marescotti
cell. 3471463719


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Alessandro Marescotti
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(TA)