Interrogazione del'on. Zazzera sulla diossina negli alimenti a Taranto. Una dichiarazione di PeaceLink



COMUNICATO STAMPA



Oggi il governo dovrà chiarire come mai a Taranto non è mai stata
trovata diossina negli alimenti prima che PeaceLink facesse analizzare
il formaggio e inviasse un esposto alla Procura della Repubblica.



L'inerzia dei parlamentari locali sulla vicenda ha fatto sì che non
venisse mai chiarito il "giallo" dei "falliti" controlli. Parliamo dei
controlli sugli alimenti che a Taranto ci sono stati ma hanno dato
sempre esiti "conformi" (ossia "non superamento dei limiti di legge").



Oggi pertanto l'on. Pierfelice Zazzera chiederà spiegazioni al governo
circa le 72 analisi svolte sugli alimenti a Taranto dal 2002 al 2007:
come mai tutto è risultato sempre "in regola"?



Vi è un altro "giallo" che il governo dovrà chiarire. 



L'on. Zazzera evidenzia che "all'interrogante risulta che nell'ambito
delle attività previste dal Piano Nazionale per la ricerca dei residui
nel periodo 2002-2007 presso il Ministero della salute siano state
effettuate 374 analisi per la ricerca di composti organo clorurati,
compresi i PCB, le diossine e DL-PCB sull'intero territorio della
Regione Puglia, e che di queste analisi per la ricerca delle diossine
solo quattro siano state effettuate in provincia di Taranto".



Sì, siamo proprio all'assurdo. I vari governi, dal centrodestra al
centrosinistra, sapevano che a Taranto vi era una quantità elevatissima
di diossina ma hanno riservato a Taranto solo 4 analisi sulle 374
effettuate in Puglia per il "Piano Nazionale per la ricerca dei
residui", ossia solo l'1% delle analisi effettuate nella regione! Non
sappiamo che vi sono responsabilità anche regionali nella vicenda e la
risposta del governo servirà a chiarire anche questo dubbio. Dubbi
vengono posti anche sui laboratori in cui sono state effettuate le
analisi e sul fatto che non sono mai emersi pubblicamente i "certificati
di prova" ossia le documentazioni analitiche con i "picogrammi" della
diossina. 



Ve ne è abbastanza per fare un'interrogazione parlamentare. 

Il parlamentare chiede anche che tutta la documentazione venga inserita
su Internet in pubblica visione.



PeaceLink ringrazia l'on. Pierfelice Zazzera per aver svolto quel ruolo
di controllo e di "voce" della cittadinanza che altri parlamentari
locali non hanno svolto.



Qui di seguito viene riportato il testo completo dell'interrogazione
parlamentare.

Alessandro Marescotti

Presidente di PeaceLink






Atto Camera

Interrogazionea risposta in Commissione 5-00629

presentata da 

PIERFELICE ZAZZERA 
mercoledì 19 novembre 2008, seduta n.089


ZAZZERA e PALAGIANO. - 

Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

- Per sapere - premesso che: 

secondo il dossier di PeaceLink pubblicato il 21 ottobre 2008 sulla
pagina web www.peacelink.it/editoriale/a/27369.html a Taranto si
concentrerebbe il 92 per cento della diossina nell'ultima versione
dell'inventario nazionale delle emissioni loro sorgenti (INES) - dati
2006 - che è calcolata rispetto alle emissioni complessive stimate per
la grande industria; 

secondo i dati aggiornati al 2006 nell'aria di Taranto si accumulerebbe
una diossina pari a 91,5 grammi/anno, valore ben più alto del dato
dell'INES 2002, che vedeva un'emissione di diossina pari a 71,4
grammi/anno; 

nel febbraio 2008 l'Arpa Puglia ha effettuato misurazioni sul camino
E312 dell'Ilva di Taranto stimando un'emissione di 171 grammi/anno; 

moltiplicando tale valore per 45 anni di funzionamento dell'impianto
siderurgico di Taranto si ottiene un valore di oltre 7 chili e mezzo di
diossina dispersi nell'ambiente; 

nell'incidente di Seveso del 1976 sarebbero stati dispersi, sulla base
di una stima effettuata dall'OMS, fra i 2 e i 3 chili di diossina
(sezione 3.4.1 del rapporto consultabile su
www.inchem.org/documents/ehc/ehc/ehc88.htm); 

pertanto si sarebbero verificate circa «tre Seveso» distribuite in un
arco di tempo in cui non vi è stata alcuna forma di informazione e
protezione della popolazione (a differenza di quanto è avvenuto a
Seveso); 

gli effetti di una esposizione cronica, anche se a basse dosi, sono
comunque più nocivi rispetto ad un'esposizione momentanea anche se
acuta; 

il 29 ottobre 2008 in un'audizione alla Commissione ambiente del
Consiglio regionale pugliese il responsabile delle relazioni
istituzionali dello stabilimento di Taranto Girolamo Archinà ha
dichiarato che l'Ilva ha installato un elettrofiltro moderno (50
miliardi di investimento) che avrebbe ridotto di 5 volte le emissioni di
diossina; 

questa dichiarazione porta a stimare le emissioni di diossina in oltre
850 grammi/anno per il periodo precedente tale installazione; 

alla luce di questa recente dichiarazione del responsabile delle
relazioni istituzionali dell'Ilva di Taranto si può stimare un ammontare
complessivo di emissioni in 45 anni che supera i 30 chili di diossina
(oltre 10 volte a Taranto il quantitativo di diossina fuoriuscito nel
disastro di Seveso); 

i valori attuali si sommano a quelli già dispersi nell'ambiente in
quanto si tratta di inquinanti persistenti e bioaccumulabili (di tutte
le sostanze chimiche create dall'uomo le diossine sono tra le più
tossiche mai studiate); 

l'unità di misura della diossina negli alimenti è il picogrammo (ossia
il millesimo di miliardesimo di grammo) dunque bastano 6 picogrammi per
grammo di materia grassa per superare il limite di legge; 

bastano dosi bassissime di diossina durante una gravidanza a determinare
effetti malformativi sul feto; 

la diossina riduce le difese immunitarie ed è cancerogena; 

le emissioni di diossina sono aumentate nel 2008 (6,9 ng TE/m3) rispetto
al 2007 (3,9 ng TE/m3) secondo le misurazioni dell'Arpa Puglia; 

l'Ilva di Taranto con i suoi attuali 171 grammi di diossina/anno supera
le emissioni industriali annue di quattro nazioni messe assieme, stando
agli ultimi dati disponibili del registro europeo Eper (2004) che
fornisce i seguenti valori nazionali: Spagna 75,6 grammi/anno, Svezia
20,6 grammi/anno, Regno Unito 68,9 grammi/anno, Austria: 1,5
grammi/anno; 

alcuni volontari tarantini che si sono sottoposti ad analisi ematiche
hanno scoperto di avere tra i valori più alti al mondo di diossina (cfr.
www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/25107.html); 

tale indagine si sta allargando anche ad allevamenti distanti oltre il
raggio di 10 chilometri a conferma del fatto che la diossina è
inquinante e capace di contaminare a grandi distanze; 

è stata avviata un'inchiesta da parte della Procura della Repubblica di
Taranto in quanto è stata acclarata la contaminazione di capi di
bestiame ovino che hanno pascolato attorno all'area industriale così
come rilevato da un articolo pubblicato il 10 ottobre 2008 sul Corriere
della Sera; 

nell'articolo si afferma che la Giunta Regionale pugliese abbia
proceduto a deliberare un finanziamento di 160.000,00 euro per
l'abbattimento di ben 1.200 animali ovini, distribuiti in sette
allevamenti alcuni dei quali in fattorie distanti a 10 chilometri dal
sito industriale; 

è noto all'interrogante che nel quartiere Tamburi a Taranto, che sorge a
ridosso dell'ILVA, siano stati diagnosticati tra i bambini alcuni casi
di tumori al polmone o al rinofaringe che per le caratteristiche
interessano prevalentemente l'età adulta o senile, e i fumatori
incalliti; 

il dottor Patrizio Mazza, Vice Presidente della sezione tarantina
dell'AIL (Associazione Italiana Leucemie) e primario di ematologia
presso l'Ospedale Moscati di Taranto, è arrivato ad una drammatica
conclusione: i bambini che vivono a ridosso dell'ILVA, quartiere
Tamburi, sono affetti dalla «sindrome del fumatore» poiché respirano
benzopirene che ha un impatto cancerogeno pari a quello di 7 sigarette
giornaliere; 

21 ottobre 2008 il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo dal
titolo «A 13 anni ha il tumore da fumo. È la diossina», dove si descrive
il caso di un bambino non fumatore con un quadro clinico di
adenocarcinoma del rinofaringe tipico tumore del fumatore incallito; 

all'interrogante risulta che nell'ambito delle attività previste dal
Piano Nazionale per la ricerca dei residui nel periodo 2002-2007 presso
il Ministero della salute siano state effettuate 374 analisi per la
ricerca di composti organo clorurati, compresi i PCB, le diossine e
DL-PCB sull'intero territorio della Regione Puglia, e che di queste
analisi per la ricerca delle diossine solo quattro siano state
effettuate in provincia di Taranto; 

all'interrogante risulta inoltre che dall'anno 2002 all'anno 2007 siano
state effettuate dall'ASL di Taranto, su richiesta del ministero della
salute, presso l'Istituto Zooprofilattico di Foggia all'interno del
piano Nazionale Residui (PNR) e Piano Nazionale Alimentazione Animale
(PNAA) per gli anni 2002-2007, 72 analisi sulla diossina e
ploriclorobifenili (PCB) nell'area tarantina, risultate tutte
sistematicamente e stranamente a norma -: 



se il Ministro interrogato sia conoscenza di quanto indicato in
premessa, che per la gravità dei dati riportati presupporrebbe lo stato
di «emergenza sanitaria»; 

se al Ministro interrogato risultino ulteriori e recenti accertamenti
sulla diossina nel territorio Pugliese da parte degli organi competenti
considerata l'accertata presenza degli alti livelli di diossina a
Taranto, nonostante la conformità delle risultanze delle indagini già
effettuate nel territorio; 

se il Ministro interrogato anche sulla base degli atti depositati presso
il ministero, non intenda immediatamente far luce sulla corretta
elaborazione dei 72 accertamenti effettuati dalla ASL di Taranto tra il
2002 e il 2007 e tutti risultati conformi, verificando presso gli organi
competenti le schede dei rapporti analisi ad essi relative, e se non
ritenga opportuno appurare se i suddetti accertamenti siano stati
eseguiti presso centri di laboratori accreditati; 

se il Ministro interrogato, considerati gli innumerevoli elementi di
preoccupazione per la salute pubblica, intenda prendere misure adeguate
per salvaguardare la salute dei cittadini e la sicurezza alimentare in
un'area ad altissimo rischio di contaminazione; 

se il Ministro interrogato, considerata l'importanza degli esiti sulle
analisi riguardanti i dosaggi di diossina e similari, non ritenga utile
rendere questi dati pubblici e accessibili a tutti i cittadini
attraverso i siti internet istituzionali.(5-00629)