Claut - Anziani e bambini da Carlo detto 'Brighella' (3105)



Una giornata da Carlo detto 'Brighella'
Claut

*In allegato foto di gruppo

Claut (Pn)

Gli alunni della scuola elementare di Claut, precisamente le classi
seconda e terza accompagnate dalle rispettive insegnanti, e gli anziani
coinvolti nel progetto Teddybear si sono incontrati per la prima volta
in questo secondo anno di attività insieme. Sede di questo nuovo
incontro la stalla 'Giordani' di Claut. Dopo i primi saluti la mattinata
si è svolta in modo molto semplice e naturale, con i bambini che
chiedevano agli anziani tutto ciò che passava loro per la testa, gli
adulti da bravi e pazienti "maestri di vita" raccontavano e rispondevano
a tutte le domande poste.

Il progetto Teddybear è un percorso di Partenariato transnazionale
gestito in Italia dalla Cooperativa ed inserito nel programma Socrates -
Grundtvig 2 della Comunità Europea, azione congiunta del programma
Gioventù in materia di formazione. Un progetto europeo
intergenerazionale che mette in comunicazione anziani (anche
svantaggiati, sofferenti di demenza e/o Alzheimer) e bambini,
coinvolgendo anche i due enti partners, il Consiglio di Herefordshire
(Gran Bretagna) e l'Istituto Superiore di Comunità Sastamala (Finlandia).

"I proprietari della stalla, grazie al prezioso apporto del titolare
noto in tutta la Valcellina come Carlo detto 'Brighella', che abbiamo
visitato si sono offerti di preparare latte e cioccolata, che le giovani
e avide menti hanno assaporato con voracità -spiega Maricla Zago,
educatrice di Coop Itaca-. Per gli adulti invece una cosa più deliziosa,
il formaggio fatto con il latte delle 170 e più mucche presenti
all'interno dell'allevamento. La spontanea curiosità che accompagna i
bimbi, li ha portati a cercare di toccare gli animali anche se alcuni si
sono apparentemente spaventati dalla vicinanza di questo grande
mammifero. Le domande sono state tutte interessanti ed intelligenti,
segno che anche l'argomento di questo anno, la storia delle malghe e del
latte, ha toccato il segno".

Davvero tante le domande che i bimbi hanno rivolto agli anziani di Claut
e Cimolais, soprattutto basate sul modo di vivere delle mucche. "Perché
mangiano anche se non hanno niente in bocca?" -hanno chiesto con
curiosità gli alunni. "Le mucche hanno due stomaci" -ha spiegato loro
Domenico- "uno serve per immagazzinare l'erba che brucano quando sono
libere al pascolo, l'altro invece viene utilizzato in un secondo tempo,
ovvero quando la mucca si sta riposando. Dal primo stomaco il cibo sale
per tornare nella bocca, dove può essere masticato con calma e digerito,
passando per il secondo stomaco".

Ancora: "Perché hanno colori diversi?". "Le mucche sono come gli uomini:
noi siamo fatti in maniera diversa e così anche loro -ha continuato
Domenico-. Ci sono quelle bianche e rosse che si chiamano Pezzata Rossa
o Furlana, quelle bianche e nere Pezzata Nera ed arrivano dall'Olanda,
la Limousine che è tutta nera, la Bruna Alpina di colore marroncino che
una volta si chiamava Svit, e poi ce ne sono tante altre".

E poi "Cosa mangiano le mucche?" -hanno chiesto ancora i bambini. "Le
mucche mangiano l'erba che è la cosa migliore, poi nelle stalle mangiano
anche del mangime che viene preparato apposta e che si chiama silos" -ha
proseguito Domenico. "Di cosa sono fatti gli zoccoli? Come bevono le
mucche nelle stalle?". Tante altre domande ancora sono state rivolte ai
 nonni adottivi di Teddybear e tante risposte esaurienti hanno ricevuto
i bimbi della 2^ e 3^ elementare di Claut.

"Nella stalla gli alunni sono rimasti affascinati dalla visione di un
vitellino nato da due giorni -prosegue l'educatrice di Itaca- e hanno
riempito di domande il nonno Carlo, che è anche il proprietario della
stalla che abbiamo visitato. La scoperta di cose naturali come la
nascita di una nuova vita, anche se di un animale, l'insegnamento di
cose semplici come quelle appena elencate hanno riempito i bimbi di
entusiasmo e rigenerato i nonni come solo i bimbi sanno fare".

A breve un prossimo incontro con il progetto Teddybear, all'interno del
quale gli adulti potranno raccontare come si faceva il formaggio e
trasmettere ancora una volta ai bambini la voglia di imparare tutto ciò
che la vita può donare.


Fabio Della Pietra
Ufficio stampa
Cooperativa Itaca - Pordenone

Prot. 3105