Re: sabato 3 novembre a Trento convegno su L'INNAMORAMENTO, LA VIA PIU' VELOCE PER DIVENTARE UN KILLER, OVVERO LA FENOMENOLOGIA DELLA DIPENDENZA PSICOLOGICA. QUANDO "AMARE" DIVENTA AMMANETTARE.



Mi piace, mi piace molto questo tema!!!! Sono già arrivata a questo livello da un bel pò, ma vorrei sapere come trasmetterlo a più persone possibile.
Grazie!
Per caso sarete anche a Cosenza? Trento per me è così lontano.......
Tiziana

Uqbar <paolobuttiglieri at alice.it> ha scritto:
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sabato 3 novembre a Trento convegno su

L'INNAMORAMENTO, LA VIA PIU' VELOCE PER DIVENTARE UN KILLER, OVVERO LA
FENOMENOLOGIA DELLA DIPENDENZA PSICOLOGICA. QUANDO "AMARE" DIVENTA
AMMANETTARE.

presso il centro culturale Uqbar, in via Coni Zugna 9. Ore 9-12. Posti
limitati. Per partecipare gratuitamente al convegno telefonare al
347.2983592. Il convegno verrà replicato anche in altre città.


E'ora di fare chiarezza su dei fenomeni che creano disagio e sofferenza.
Uno di questi è l'innamoramento. Ingenuamente siamo portati a credere che
innamorarsi significhi dare il proprio amore all'oggetto di cui ci
innamora. Se qualcuno è innamorato di noi pensiamo di essere amati. Se ci
innamoriamo di qualcuno pensiamo di amarlo. Le cose però non stanno casì.
Innamorarsi è in realtà la decisione che prendiamo nei confronti di una
cosa che ci attrae. Una persona ci attrae e allora decidiamo di
impossessarcene, di farla diventare nostra. Non desideriamo che sia libera
ma che sia nostra proprietà. Se anche l'altra persona è attratta da noi può
succedere che anche lei decida di innamorarsi di noi, cioè di impossessarsi
di noi e di desiderare che la persona non sia più libera ma nostra
proprietà. E se questo accade diremo "il mio partner", il mio moroso, il
mio fidanzato, la mia compagna e l'altro dirà la stessa cosa. E ci sembrerà
una cosa magica. In realtà quello che è successo è che abbiamo ammanettato
quella persona e gli abbiamo anche messo un guinzaglio. Lei ha fatto la
stessa cosa. Due prigionieri reciproci. Andiamo al cinema, andiamo al
ristorante, andiamo a fare shopping. E se uno dei due volesse liberarsi da
questo legame? Allora è meglio che ci un guardiano. Ci sposiamo e
deleghiamo allo Stato di vigilare che nessuno dei due si liberi da
guinzaglio e manette e scappi. Per essere ancora più sicuri facciamo un
figlio e così oltre alle manette avremo una bella responsabilità.
Prima o poi le manette stringono, il guinzaglio ci toglie il
respiro, il figlio diventa un peso. E allora ci viene voglia di essere
liberi. E quando il partner se ne accorge sia arrabbia, ci fa il muso, ci
ricorda le nostre responsabilità. La nostra voglia di libertà diventa per
l'altro mancanza di amore verso di noi, egoismo, e questo ci fa soffrire.
Lui è nostro!! Perchè vuole staccarsi da me? Cosa gli manca? Traditore! E'
interessata a un altro? Di sicuro c'è un altro. Stronza. Sta sempre di più
fuori casa. E sta sempre senza manette. Se non sta con me io non valgo
niente, mi sento morire, non mi interessano gli. Voglio solo lei. O lei o
niente. E allora mi ritrovo ammanettato e senza niente e nessuno nella mia
vita. Le altre non mi interessano: lei invece era speciale. Era mia
prigioniera. Cosa gli mancava? Non gli bastavano le manette che gli avevo
regalato? Non gli piaceva più il morso del mio guinzaglio. E mio figlio?
Vorrà mica portarmelo via?
Nel momento in cui semplicemente vogliamo esercitare la nostra libertà,
esprimere liberamente la nostra personalità ci accorgiamo che la persona di
cui ci eravamo innamorati e che avevamo anche sposato in realtà non ci
amava ma ci possedeva. Eravamo diventati sua proprietà. Eravamo un oggetto.
Ora ne siamo consapevoli. Ma se lui non lo è crede di amarci quando tira il
guinzaglio e ci controlla che indossiamo le manette. La nostra voglia di
libertà per è ingiustificato tradimento, un capriccio, una nostra
debolezza, una nostra immotivata cattiveria che lui non merita.
E lei cucinava, mi faceva compagnia, si occupava del bambino, rifaceva il
letto, faceva la spesa, passava il week end con me. Io avevo delegato a lei
queste cose, che già faceva da piccolo mia madre. E ora? Sono solo e
abbandonato. E più mi sento solo e abbandonato, e più ho goduto della mia
partner e più la odio. A volte questo odio nelle persone fragili porta
anche all'omicidio, alla persecuzione del partner insofferente al
guinzaglio. Si può uccidere solo una persona che si possiede e una persona
che si ama. Si può essere gelosi solo di una cosa che possiede e non che
ama.
Le cose che si amano si rispettano, ci si preoccupa che siano libere, che
possano esprimersi liberamente. Ma se tu stai male e non sai amarti non
sarai capace di amare. Sentirai forte il bisogno che qualcuno ti ami, che
ti faccia star bene, che ti dia quella felicità che non sei capace di dare
a te stesso, che respiri al posto tuo. E quando incontri qualcuno attratto
da te e che decide di amarti tu non vedi l'ora di fargli indossare le
manette e il tuo guinzaglio. E appena accade tiri un respiro di sollievo:
finalmente lei è tua. Tu eri zoppo e adesso ti appoggi a lei, alle sue due
gambe. Così non senti il peso della gamba che ti manca. E quando lei
deciderà di lasciarti tu sarai nel panico. Perchè ti vedrai precipitare a
terra. La sua libertà per te è la tua rovina e non potrai che odiarla. Più
lei ti amato, più ti ha fatto sentire bene e più nel momento dell'abbandono
ti farà sentire male. E allora ti sembrerà normale fargliela pagare e anche
ucciderla. In realtà non l'hai mai amata. Ma non ne sei consapevole.
Non voler possedere niente e nessuno, ma cogli il profumo e la bellezza di
ogni cosa e di ogni persona. Ama te stesso! Butta via quelle manette e quel
guinzaglio e diventerai anche più simpatico. In caso contrario rimarrai uno
stronzo.

L'AMORE E' MEGLIO DELL'INNAMORAMENTO
Dopo aver letto peste e corna dell'innamoramento direte "cosa ci rimane?".
Ci Rimane quella cosa meravigliosa che è l'amore. Ma cos'è l'amore? E' quel
sentimento che si sviluppa nelle persone che stanno bene, che sono felici,
che vivono nella gioia. Nelle persone che amano se stesse, che danno il
meglio a se stesse. Dando il meglio a se stesse provano il desiderio di
condividere con gli altri le belle cose che hanno e che sanno fare. Chi ama
non si sacrifica mai per gli altri ma condivide le belle cose che possiede.
E quindi è sempre felice.
Condividere non ci fa soffrire. Se invece diamo tutto facciamo un
sacrificio, soffriamo e tutto quello che diamo è intriso del sacrificio,
della nostra sofferenza. Dare tutto è masochismo, è prima di tutto non
amare se stessi. E quello che diamo gronda del nostro sangue invece che del
nostro sorriso. Quando siamo felici possiamo dare la nostra felicità agli
altri anche senza materialmente dare niente. La nostra presenza, il nostro
sorriso creano, riempono di gioia chi si avvicina a noi.
E quando una persone ci attrae non ci sogneremo mai di privarla della sua
libertà. Se anche lei sarà attratta da noi ci troveremo anche a fare delle
cose insieme condividendo. Se un giorno la strada di uno dei due non sarà
più la nostra non sarà un problema, ma ne saremo felici desiderando che
quella strada gli permetta meglio di esprimere la propria natura, la
propria personalità.
Noi amiamo l'altro non perchè fa quello che piace a noi ma perchè abbiamo
in abbondanza e quindi è bello condividere.
L'amore non ha mai un costo, mentre l'innamoramento è sempre un dare per
avere. Quindi non cercate qualcuno che vi ami. State in piedi sulle vostre
gambe, amatevi e datevi il meglio. E quando incontrate qualcuno che vi
attrae, se anche lui è attratto, fate delle cose insieme. Sarete due esseri
felici che condividono la propria felicità. Senza nessuna ansia di possesso.
L'amore possessivo è un amore ansioso, pieno di tensione. L'amore tra
persone felici è un amore spensierato e profondamente rilassato

Paolo Buttiglieri
sociologo
Centro Culturale Uqbar
paolobuttiglieri at alice.it


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