"Sopralluoghi in Palestina" - Cinema da Palestina/Israele





Associazione per la Pace (www.assopace.org)
Associazione Culturale Aktivamente  (www.aktivamente.it)
Associazione giovani palestinesi Wael Zwuaiter (www.palestinawz.org)


"Sopralluoghi in Palestina"
fotogrammi di un conflitto
 8 film, 8 temi


Suggestioni visive per comprendere le origini e le evoluzioni del conflitto tra palestinesi e israeliani: la storia, i popoli (profughi, coloni, nuovi immigrati), il territorio, i muri, la propaganda e le forme di resistenza. Le proiezioni, in lingua originale e sottotitolate in italiano, saranno accompagnate da strumenti di approfondimento - mostre fotografiche, suggerimenti di lettura, materiale informativo - sui temi trattati.


Ogni lunedì a partire dal 7 Aprile alle 21


- Il programma aggiornato è on line sui siti delle associazioni organizzatrici -

Libreria Caffè Flexi - via Clementina 9, Rione Monti, Roma - www.libreriaflexi.it





Programma delle proiezioni

Lunedì 7 aprile h 21
Storia e contesto
-  “Occupation 101” (www.occupation101.com)
di Sufyan and Abdallah Omeish, USA/Palestina, 2005, 90'
Occupation 101 è un film-documentario che racconta le cause storiche ed attuali del conflitto Israelo-Palestinese. Il film vuole mostrare allo spettatore la vita sotto il controllo militare israeliano, il ruolo giocato dagli Stati Uniti nel conflitto e gli elementi che ancora ostacolano il raggiungimento di una pace duratura e giusta. La narrazione avviene attraverso le voci dei protagonisti e dei testimoni di questo conflitto. A parlare sono Palestinesi, Israeliani ed Internazionali, giornalisti, studiosi, politici, diplomatici, storici, attivisti, capi religiosi e difensori dei diritti umani. Tra questi: Ilan Pappe, Rashid Khalidi, Noam Chomsky, Phyllis Bennis, Jeff Halper, Amira Hass, Dr. Iyad Sarraj, Yael Stien e molti altri.

Lunedì 14 aprile h 21
Popoli
- “Route 181 - Frammenti di un viaggio in Palestina-Israele”  (Parte prima)
(www.bollatiboringhieri.it/route181)
di  Michel Khleifi e Eyal Sivan, Francia/Belgio/Germania/GB 2004, 270'
Route 181 offre uno sguardo inedito sugli abitanti di Palestina-Israele: lo sguardo comune, unitario, di un palestinese e di un israeliano. Per più di un anno due cineasti, il palestinese Michel Khleifi e l'israeliano Eyal Sivan, si sono dedicati alla produzione di quello che loro stessi definiscono un atto di fede cinematografico. Con questo road movie di più di quattro ore, i due registi percorrono insieme il loro paese. Nell'estate del 2002, per due mesi, Khleifi e Sivan hanno viaggiato fianco a fianco dal sud al nord del loro paese d'origine, tracciando il proprio percorso su una mappa e chiamandolo Route 181. Questa linea virtuale segue il confine stabilito dalla risoluzione 181, votata dalle Nazioni Unite nel novembre del 1947 allo scopo di dividere la Palestina in due differenti stati...

Lunedì 21 aprile h 21
Popoli
- “Route 181 - Frammenti di un viaggio in Palestina-Israele” (Parte seconda)
(www.bollatiboringhieri.it/route181)
di  Michel Khleifi e Eyal Sivan, Francia/Belgio/Germania/GB 2004, 270'
...Lungo la strada incontrano donne e uomini, israeliani e palestinesi, giovani e vecchi, civili e soldati, riprendendoli nei momenti della vita di tutti i giorni. Ognuno di questi personaggi ha un modo suo proprio di evocare le frontiere che li separano dai loro vicini: concretezza, cinismo, filo spinato, humour, indifferenza, sospetto, aggressività. Quei confini sono stati costruiti sulle colline e nelle pianure, sulle montagne e nelle valli ma, soprattutto, nella mente e nel cuore di questi due popoli, nell'inconsapevolezza collettiva di entrambe le società. Con Route 181 Michel Khlefi ed Eyal Sivan ci accompagnano in un vertiginoso viaggio attraverso questi minuscoli territori dalle ramificazioni vastissime.

Lunedì 28 aprile h 21
Muri
- “The Iron Wall” (www.theironwall.ps) di Mohammed Alatar, Palestina, 2006, 57’
“La colonizzazione sionista nella terra di Israele può solo arrestarsi o procedere a dispetto della popolazione nativa palestinese. Questo significa che può procedere e svilupparsi solo con la protezione di una potenza indipendente – dietro un muro di ferro, che i nativi non potranno penetrare.” con queste parole, nel 1923, Vladmir Jabotinsky indicava la strada per la colonizzazione della Palestina. The Iron Wall ripercorre le tappe della colonizzazione israeliana dei territori palestinesi, in cui la costruzione del muro si pone solo come la fine di un processo iniziato molti anni fa.

Venerdì 11 aprile dalle h 18.30
Dunum – Terra di Palestina

Proiezione speciale all’interno della rassegna in occasione della presentazione della mostra fotografica di Luca Tommasini “Dunum  - Terra di Palestina”.
“Serie di immagini portate dalla distesa degli spazi, sequenze che suggeriscono una narrazione: un uomo coi piedi piantati per terra, che fissa l’obiettivo, poi preso dalla rabbia alza il braccio a mostrare questa terra che ha preso il volo, leggera come una nuvola, trasportata troppo lontano, dietro una barriera, e che ormai avrà bisogno di un permesso per essere coltivata. Terre violate da strade,  terre sbarrate, asfaltate, rese sterili in poche ore.”


Promosso e organizzato da


Associazione per la Pace (www.assopace.org)
L’Associazione per la Pace nei suoi quasi 20 anni di attività si è impegnata in Italia e all’estero con azioni volte alla risoluzione nonviolenta dei conflitti e alla promozione del dialogo fra i popoli. Attraverso la sperimentazione di interventi civili nei conflitti, i volontari e le volontarie sono stati presenti nei principali luoghi di guerra del Mediterraneo (Balcani e Medioriente) cercando di mediare tra istanze, popoli e religioni in lotta. Abbiamo scelto di stare nei conflitti mettendoci dalla parte dei civili, per renderli attori/risolutori e non più vittime principali, come spesso accade nei guerre contemporanee.
Il lavoro su Palestina/Israele è cominciato durante la seconda Intifada e continua ancora oggi attraverso viaggi di conoscenza, campi di lavoro e azioni di interposizione e di difesa dei diritti umani in Palestina, e in Italia con azioni di sensibilizzazione volte a mostrare gli aspetti meno mediatici e più concreti di un conflitto che coinvolge tutta l’area mediterranea.

Associazione Culturale Aktivamente  (www.aktivamente.it)
Aktivamente nasce nell’ottobre del 2004 a Roma con l’idea di creare nuovi spazi per l’arte. Arte intesa a 360 gradi. In una realtà come quella attuale dove la velocità dell’informazione, il continuo flusso di immagini, il dominio della televisione creano un sistema di sovraffollamento video/sonoro, Aktivamente lavora partendo da un assunto, da un’idea definita Aktiva:“è lo spazio che manca non l’arte”.
L’associazione si nutre del lavoro e impegno volontario di giovani provenienti da retroterra culturali distinti, per lo più residenti nel territorio romano, che curano tutte le componenti delle iniziative, dall’ideazione al coordinamento, logistica e realizzazione.
Nei primi due anni di vita Aktivamente ha rafforzato rapporti e collaborazioni con artisti, associazioni, ONLUS e strutture aggragative presenti sul territorio (Politecnico Fandango, Servizio Civile Internazionale, Circolo degli Artisti, Stalker, Osservatorio Nomade, ecc.) realizzando eventi ed iniziative artistiche segnate spesso da un marcato contenuto sociale.

Associazione giovani palestinesi Wael Zwuaiter (www.palestinawz.org)
L’Associazione Giovani Palestinesi “Wael Zuaiter” nasce nell’ottobre 2005 dall’iniziativa della nuova generazione di palestinesi e italo-palestinesi residenti in Italia. Il programma dell’Associazione prevede un impegno culturale di ampio respiro, con attività di informazione ed archiviazione multimediatica, progetti di collaborazione e solidarietà ed attività ludico-ricreative. Nello spirito del nostro agire si ritrova il motivo del nome a cui è dedicata l’Associazione Giovani Palestinesi “Wael Zuaiter”, l’intellettuale palestinese assassinato a Roma nell’ottobre del 1972. Wael Zuaiter aveva cercato, durante il suo breve soggiorno in Italia, di accreditare un’idea diversa del popolo palestinese. Non “rifugiato”, non “terrorista”, ma un popolo desideroso solo di vedersi riconoscere la propria storia e il diritto ad avere una terra ed un suo Stato. Per questo l’Associazione ha come obiettivo la riscoperta e la conservazione della cultura di origine dei palestinesi ed intende proporsi come veicolo di informazione approfondita, completa e obiettiva sulla causa palestinese,  presso l’opinione pubblica italiana.